sabato 16 novembre 2019

Bassa Val d'Ayas

Piacevole itinerario per l'Autunno-Inverno quando la neve inibisce le quote più alte.

Start da Verres 350 m campo sportivo con ampio parcheggio e acqua (in estate anche gelateria inevitabile). Salita easy e deserta fino ad Allesaz 1100 m ma senza neve si può seguire il torrente Evancon come fatto qui Tour della Regina
Attraversiamo la SR e andiamo a prendere il Ru d'Arlaz, banalissimo con asciutto ma faticoso e suggestivo con la neve di questo novembre 2019. Ecosentiero artistico fino a Balena con prima discesina tossica. Risalita su bel sentiero con qualche spintarella e poi ancora zo de lè verso il castello di Villa (errore nella traccia ma volendo si puo' fare loopino risalendo dalla strada). Breve trasferimento e poi ancora ottimo sentiero fino al Monte Conce con bel panorama dalla himalayana quota di 723 m. Numeriamo le ossa con attenzione perchè alla fine della via alpina a Verres potrebbero non essere tutte allo stesso posto e intere. 300 m hard core che con bagnato e foglie diventano una scarlingata da intenditori. Struscio in paese e siamo alla macchina.

In sintesi una bella giornata in montagna tra ottimi scorci paesaggistici, arte e storia e ... finale al peperoncino !

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 29 km
Dislivello: 1200 m
Tempo: 6h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Facile

Traccia gps: Bassa Val d'Ayas




Phoebe e l'arte

Ci vorrebbe una Fat



domenica 10 novembre 2019

Pizzo Tracciora la riviera della Valsesia

Itinerario di Cicloescursionismo con lungo portage.
Astenersi batterie scariche.

La Riviera della Valsesia, ottima esposizione e sole a catinelle in una bella zona tutta da esplorare.

Start da Chiesa 500 m con ampio parcheggio e acqua (ma valutate anche parcheggio da Balmuccia). Brutta provinciale fino a Guaifola dove prendiamo bella forestale in piano. Asfalto ancora fino a Rossa 850 m. Non mi sono fidato dell'intuito ma a posteriori ho scoperto che proseguendo in piano verso la valle Cavaione dovrebbe esserci un sentiero ristrutturato e allargato che fa il giro largo e porta in quota senza dover seguire la mulattiera diretta e ripida che ho fatto io. Questo rientra in un progetto locale di collegamento con Cervatto pensato soprattutto per i motorini perchè le pendenze sono comunque sostenute per le bici. La traccia sale fino al Pizzo seguendo invece itinerario escursionistico (1000 m di spintage / portage).
Dalla Cima panorama stratosferico a 360 con il Rosa in faccia. Spettakulo.

Discesa ON: valutazione sentieri non pervenuta in quanto gita fatta con 40 cm di neve. Quindi fino all'Alpe Campo navigazione a vista in freeride. Da Alpe Campo ad Alpe La Bonda bel traversone credo ben percorribile con asciutto. Poi ottimo sentiero fino a Folecchio piuttosto facile ma con la neve divertente. State attenti a seguire i tagli che portano fino a Cerva per evitare nuova strada agro silvo pastorale (che porterà fin quasi a La Bonda !). Rientro come andata ma con risalita breve a Sassiglioni per la storica mulattiera che ci scodella precisi all'auto.

In sintesi: itinerario piuttosto semplice in condizioni estive ma estremamente impegnativo in veste invernale.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 25 km
Dislivello: 1700 m
Tempo: 8h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Tracciora







sabato 26 ottobre 2019

I 216 Tornanti della Vecchia

Itinerario di Cicloalpinismo con lunghi portage e discese tecniche ed esposte.
Astenersi Cùalegher.

3 passi e 216 tornanti per un inedito tour cicloalp nell'ostile valle del Lys.

Start da Issime 900 m dal parcheggio del campo sportivo sulla regionale (acqua).
Breve bitume fino allo storico ponte in pietra e poi piacevole salita per caratteristiche mulattiere e strade deserte (evitare le indicazioni per Coumarial). Feroci rampe prima del lago Vargno 1700 m e ancora più diabolici rattoni appena dopo. La cartografia regionale non è aggiornata, i buldozer sono arrivati fino a 2130 dell'Alpe Marmontana dove finisce la strada poderale (a cosa serve ? boh forse per farci pedalare di più). Dall'Alpe al Colle Marmontana 2358 m è una formalità in piacevole Portage su ottimo sentiero. Affaccio bifronte da stretto intaglio verso Monte Mars e il sottostante selvaggio vallone del Pian de l'Om.

Preservativi ON e ci scartavetriamo per 300 m fino al lago su sentiero ottimamente tracciato ma trialistico ed impegnativo (2 passaggi ve li ho lasciati per generosità). Dal lago fino al bivio dell'alpe Manda 2000m ancora leggera discesa discontinua ma passa via veloce.

Preservativi OFF. Ritakiamo zu ripidi in totale Portage Asburgico fino ai 2340 m della Crenna Dou Leui. Intaglio spettacolare e stretto fratello minore del più famoso Colle di Malatra. Sicuramente uno dei luoghi più caratteristici di tutta la Vda con vista sui Giganti da togliere il fiato nonostante la modesta elevazione.

Preservativi ON: i primi tornanti a chiocciola li lasciamo a Semenuk, noi ci accontentiamo di qualche tratto fino a 2100 scarsi dove il sentiero traversa con continui ed estenuanti su e giù fino al Colle della Vecchia 2185 m. Ciclisticamente trascurabile ma di Grande Bellezza (e fatica).

Siamo pronti per il premio di giornata. 216 tornanti per quasi 1200 di D- sulla storica mulattiera del 1877, antica via di collegamento tra la Valle del Cervo e quella del Lys attraverso il Colle della Vecchia. Pendenza costante e modesta e generalmente semplice tecnicamente ma dove l'incuria ha colpito maggiormente la mulattiera diventa più impegnativa e stretta. I tornanti difficili e challenging non mancano cosi come la soddisfazione (soprattutto nella parte bassa). Almeno 1h di discesa che ci atterra a Tzendelabò 1000m.
Relax lungo fiume e torniamo alla macchina.

In sintesi: itinerario come sempre lungo ed impegnativo ma ancora una volta di grande soddisfazione per tutti gli amici ciclodisagiati.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 28 km
Dislivello: 2000 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro

Traccia gps: I 216 Tornanti della Vecchia







sabato 12 ottobre 2019

Clogstafel 2967 m

Itinerario di Cicloalpinismo con lunghi portage e discese tecniche ed esposte.
Astenersi Caneta de Veder

Clogstafel classica Punta scialpinistica ancora sconosciuta alle mtb, tocca andare a testare il grado di ciclodisagio (tutto io devo fare qui).

Start da Canza 1400 m, comodo parcheggio con acqua.
Ready-Set-Go e rattoniamo subito pallidi e assorti su pendenze forestali assurde fino alla Sagersboden 1750 m. Qualche tornante off limits ed entriamo a pedale nel vallone del Vannino. Ancora rampe ammazzagarretti ma sempre in sella ed arriviamo al view point sul lago e al Rifugio Margaroli 2150 m. Costeggiamo in monta-cala-spingi-porta tutta la sponda destra sempre seguendo il sentiero Italia e takiamo zu in faticoso portage su sfasciumi il primo colle di giornata: Scatta Minoja 2599 m. Proprio al passo il Bivacco è stato recentemente restaurato e offre un buon punto di appoggio (no gas). Preservativi indossati e scendiamo su buon sentiero tecnico, con qualche passetto discontinuo, fino al classico Grande Est dell' Alpe Forno 2200 m (occhio a non volare a valle nel primo traverso ndr). Breve deviazione per controllare il Codelago e all'Alpe Satta pertichiamo con buon pedale fuori sentiero abbandonando la traccia per il Passo di Poiala. Praticamente risaliamo per pratoni senza attraversare il profondo canyon cercando di sfruttare al massimo la conformazione del terreno.
A quota 2540 m dopo non poco sudore in portage ci si ricongiunge col sentiero principale e in breve giungiamo al secondo passo di giornata: Bocchetta della Valle 2574 m. Ottimo affaccio bifronte con la Clogstafel lontanissima e a vista irraggiungibile.
Breve discesina ai laghi Busin Superiore 2450 m (ancora qualche breve passetto a piedi) e ci trasferiamo quasi sempre a pedale verso l'inferiore dove il sentiero si fa molto stretto e quindi poco ciclabile fino al bivio per il passo Busin.
Abbandoniamo ora la via maestra e ci inerpichiamo in rude portage verso la cirumnavigazione del montarozzo che domina il lago artificiale. No sentiero, no indicazioni, no certezze. Per ripidi pratoni in modalità PSP ci portiamo proprio sotto la cima che da qui sembra inespugnabile. A quota 2700 m cominciano sfasciumi e la pseudo traccia molto difficile da individuare (seguite quella di discesa anche in salita ed astenetevi in caso di scarsa visibilità). Pendio molto ripido, friabile e apparentemente zero ciclabile in discesa. Mancano solo 300 m ma sono belli tosti e il sabato all'Outlet non sembra più cosi improponibile :-)
Sbucati sulla cresta, come sempre, tutto passa e oramai è fatta. Cima !
Panorama hyper su tutto lo scibile della Furmazza e oltre (è dialetto locale cucu).
Veramente esagerata la parete Nord del vicino M.Giove (a sto punto mettiamolo in lista anche lui) !

Discesa ON.
Tutta la cresta è orgasmotronica e completamente ciclabile scegliendo le giuste traiettorie studiate in salita. In corrispondenza di ometto stitico ci aviolanciamo a sx sul pendio SW.
A dispetto dei timori iniziali e della pendenza sostenuta la ciclabilità è praticamente totale surfando su sfasciumi di terra e pietre. Topperia Alpina !
Sempre in freeride e sempre con estremo diletto ma con sano FBL scendiamo belli barzotti fino a ricongiungerci a quota 2440 m al sentiero ufficiale proveniente dal passo busin. Normale amministrazione su bel ST vista lago (trascurate l'invitante bivio a 2250) e il gioco è fatto.
Un bellissimo sentiero assolutamente ciclabile e panoramico ci riporta alla diga. Mia mal !
Relax (pure troppo a dire il vero) su pista ancora fino alla Sagersboden e siamo pronti al Gran Finale da ricordare. Sulla destra della seggiovia si stacca infatti un "ST" da antologia (2 piante noiose a terra ci fanno ancora soffrire). La S sta per ssssstrettttoo e la T per teNNNNico. Una bella scarlingata impegnativa e divertente dove la concentrazione deve essere al massimo.
Atterriamo così direttamente alla macchina con il solito sorriso ebete stampato sui denti (ammesso che ci siano ancora).

In sintesi: itinerario lungo ed impegnativo ma che può soddisfare pienamente gli orfani del Corno Cieco

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 35 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 10,5 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro

Traccia gps: Clogstafel






sabato 5 ottobre 2019

Punta de la Crosatie 2926 m

Itinerario di Cicloalpinismo con lunghi portage, discese tecniche ed esposte e passaggi attrezzati.
Astenersi Cagadubi.

Festeggiamo il Centesimo Itinerario della VdA con un grandioso Tour della Crosatie andando ad esplorare ancora una volta territori ben poco noti alle mtb.

Start dal bellissimo borgo di Rochefort 840 m con isolato e comodo parcheggio (acqua).
Pronti via e schifiamo immediatamente la Regionale (i bitumari possono annoiarsi a pedale fino ai 1700 di La Clusaz) su improbabili tagli fino a La Ravoire. Bel pedale off road fino a Lolair (riserva naturale per 200 m lineari vietati alle bici quindi qui non dovete farla appoggiare a terra, capite ammè) poi cicli metabolici di monta cala spingi porta repeat …. su bellissimo traversone vera e propria porta d'ingresso della Valgrisenche fino a Milliery e Baulin. 100 m buttati e al tornante 1650 m takiamo zu. Palina sadica informa 3.5 h per il Colle di Crosatie 2838 m da fare quasi interamente in Portage-Spintage ma anche con brevi tratti a variometro nullo su pedale spettacolarmente panoramico. 1300 m di sentiero magistrale che mina fortemente la volontà del giro ad anello per tornare sui nostri passi godendo come ricci . Il Lago di Fond a 2450 m con sfondo del ghiacciaio Château Blanc appena spruzzato di neve della notte vale la gita da solo.
Dal Colle ma soprattutto dalla piatta Cima panorama spaziale a 360 (curiose steli di roccia verticali rendono immediatamente riconoscibile il loco) con Doravidi e Bianco a fare gli onori di casa. Panino più buono del mondo, preservativi ben allacciati e … zo de le !

Discesa ON.
50 m non ciclabili su pietraia e poi con qualche acrobazia in sella torniamo velocemente al colle.
Ignoto a sinistra e discesa strappamutande a destra. Dovrò pur guadagnarmi lo stipendio che la regione VdA mi elargisce profumatamente no ? Prevale quindi l'esplorazione e ci aviolanciamo verso Promoud. Corde fisse, neve e ghiaccio su scalinata ripidissima ci tengono compagnia per 150-200 m in quasi totale deportage. Pacco ? Nienteaffatto ! Dal colletto appena sotto parte la sagra del tornantino valdostano doc. AV2 ai massimi livelli di manutenzione. Nose press da far esplodere le forcelle degli unti (e non è uno scherzo !). ST perfettamente tecnico che se solo date un occhio alla cartina vi sale la glicemia a 200 ! Kulo o fiuto non lo so ma di sicuro anche questa discesa scala la classifica delle migliori della valle. Sotto i 2200 il cavatappi finisce ma non il divertimento. ST sempre impegnativo il giusto su fondo vario e totalmente ciclabile.
A La Haut 1650 m cambiamo assetto e ci trasferiamo su forestale in leggera discesa fino a Lazey 1500 m. Risaliamo un centello fino a Nialet - Dailley e siamo pronti alla seconda tranche di discesismo. Primo pezzetto improvvisato alla ricerca di una fantomatica traccia (trovata ma sporca) ma poi da Plan Champ si fa sul serio. Altra specialità regionale: Moquette Imperiale.
6-700 di sentiero veloce con tornati ampi e perfetti su 2 spanne di moquette di larice ! Lusso.
A Derby 830 m potete scegliere ancora tra fondovalle gheipraid o rampe missilistiche al 30% per tornare a quota 1150 m. Una fatica immonda ma ancora una volta ricompensati da un ST cosmico ed eroticamente attorcigliato su Runaz 850 m (ultimo tratto strada). A questo punto come disse Forrest Gump "sono un po' stanchino" ma abbiamo ancora un ultimissimo colletto da conquistare. L'ultimo meraviglioso ed esposto ST ci atterra direttamente al punto di partenza.

In sintesi: Jaggata bifronte che può essere percorsa in entrambi i sensi di marcia (con opportune modifiche ovviamente) ma che in ogni caso regalerà soddisfazioni da Centenario a tutti i ciclodisagiati vicini e lontani. I sani di mente si accomodino sul lungo Dora pliz, denghiu.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 31 km
Dislivello: 2800 m
Tempo: 10,5 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Durissimo


Traccia gps: Punta de la Crosatie


















sabato 28 settembre 2019

GT Rutor 3001 m

Itinerario di Cicloalpinismo con lunghi portage, discese tecniche ed esposte e passaggi attrezzati.
Astenersi Milanesi Imbruttiti.

Grandioso Tour al cospetto del M.Bianco al mattino e del ghiacciaio del Rutor nel pomeriggio in una delle poche zone, per me, ancora non esplorate.

Start da Villaret (La Thuile) 1500 m comodo parcheggio.
Bella forestale fino a Folliex 1950 m su pendenze morbide. Al termine della poderale 2 spintarelle e imbocchiamo subito prima discesina da educande su sentiero che neanche la sig.a Luisa (quella che comincia presto e finisce presto) riuscirebbe a pulire meglio. liSSio e assolutamente perfetto. Troppo facile.
Arrivati in vista della regionale la schifiamo sdegnati e ci infrattiamo su traccia selvatica alla ricerca di un po' di Ravanage Furioso. Riconquistato il sentiero dopo non poca fatica (ovviamente questa parte la potete evitare semplicemente seguendo la SR per pochi cento metri) pedaliamo trulli trulli sempre su sentiero hyper pettinato fino all'autostrada dei merenderos del lago d'Arpy (ad agosto inferno di ciabatte flip flop) che abbandoniamo subito per la mulattiera militare che ci pedala agilmente fino in coppa alla Punta della Croce 2485 m. Panorama Totale.
Molto interessante la storia delle fortificazioni http://tapazovaldoten.altervista.org/zla-thuile/colle_della_croce.html (studiate che domani interrogo capre !).
Breve pausa e zodele fino a quota 2120 m su sentiero scavato e sgarruppato.
Evidente palina indica in 2.5h il Rifugio Deffeyes prossima meta a 2490 m.
E' un traversone lunghissimo e panoramico con diversi su e giù ma inaspettatamente pedalabile (40-50%).
Ocio a qualche tratto attrezzato esposto ma semplice.
Se siete già brasati vi conviene sostare al Rifugio (anche locale invernale) perché poi si entrerà nel paranormale. Se invece siete ancora barzotti allora altra palina questa volta EE indica 2.5h per il Colle di Planaval 3001 m meta di giornata. Lunghissima salita glaciale in ambiente inarrivabile.
Laghi a strafottere ma soprattutto una vista dalle morene sul ghiacciaio del Rutor da strapparsi i peli del pube. Assoluto !
Qualche bel colpetto di pedale ci scappa pure ma la prevalenza è ovviamente Spintage/Portage anche se su pendenze abbastanza dolci. 2 tratti attrezzati con catene sono belli tosti (io al ritorno li ho bypassati per aiutare Phoebe ma voi non fatelo perché è pure peggio).
A quota 2830 m deviamo per la comba del colle di giornata su quella che era una volta la AV2.
Visto da sotto il raggiungimento del Passo invoglia come una visita urologica transrettale. Sentiero scomparso e massi mobili ovunque. E' il momento del rosario:
S. Teodolfo …. porta pro nobis
S. Godefrido …. porta pro nobis
Santa Trofimena … porta pro nobis
…..
terminato il rosario arriviamo ai 3001 m del Passo di Planaval 3001 m già valico del nuovo Tor des Glacier: https://www.tordesgeants.it/it/content/tor-des-glaciers
Affaccio spettacolare bifronte sulla Valgrisenche e sul ghiacciaio Rutor. TOP.

Discesa ON:
A dispetto della salita il primo tratto è discretamente ciclabile grazie alla traccia meglio visibile dall'alto (assolutamente NC rimangono poche decine di metri) e cosi ciclabile rimane fino al Rifugio tranne ovviamente le catene e qualche passetto sulla morena.
Relativamente semplice al cospetto del ghiacciaio, parco giochi su roccioni levigati, tornantini da graziella pieghevole e praterie lacustri iper panoramiche dopo e durante. Topperia di livello !
Non pensiate di rilassarvi pero' non solo la discesa è spesso esigente ma anche diversi richiamini in salita prosciugano ulteriormente le energie residue.
Si arriva cosi di nuovo al Rifugio limati come acciughine. Bene, calatevi tutte le sostanza dopanti che vi rimangono nello zaino perché rimangono 1000 m di sentiero hard core estremamente faticoso e provante. I primi 3-400 m ancora ancora si digeriscono (arnelle maledette) ma dai 2100 m del Plan de la Liere parte il Festival dello scoglio fisso abbandonato. Non molla mai, FBL totale e teNNicismo a fondo scala. Si suda acido lattico e giocoforza occorre fare spesso brevi pause per riprendere conoscenza. I riflessi lasciano spazio al delirium tremens, i nose press ad attacchi epilettici. Bellissimo ed appagante nonostante tutto. Se non schiattate prima la ciclabilità è praticamente 100% fino in fondo.
Bacio con la lingua al bitume di La Joux e finalmente arriviamo, col buio pesto, alla macchina (ultima salitella potrebbe causare ammutinamenti dell'ultimo sec) scartavetrati come non mai.

In sintesi: Jaggata totale che entra di prepotenza nella top ten della VdA ma assolutamente dedicato, nella sua versione integrale, solo ai più disperati ciclodisagiati del NW.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 39 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 12 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Durissimo

Traccia gps: GT Rutor



Wow !
Astenersi Milanesi Imbruttiti

Passo di Planaval 3001 m
Sopravvissuti ai tratti attrezzati





sabato 21 settembre 2019

Lys Sesia XXXX

Itinerario di Cicloalpinismo hard core con lunghi portage (2000 m) e discese tecniche ed esposte.
Astenersi Monogami.

Epica sfida a due delle valli più ostili del NW attraverso valloni selvaggi e sentieri in buona parte inediti per le mtb.

Start da campo sportivo di Gressoney con ampio parcheggio.
Archiviamo subito la parte ciclistica di 2 km lineari fino a Lomatto e takiamo zu come già ben descritto dal Vescovo @yura https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/19909
Niente da aggiungere se non sottolineare la bellezza del Vallone e l'ottimo agriturismo Bleckene dove è d'obbligo una tappa cafferino e torta casalinga.
Puntatina al Colle Lazoney 2387 m per affaccio verso Niel e per andare a giocare un po' sui roccioni liSSSi ma grippanti.
Tornati al quadrivio risaliamo verticali in Portage Asburgico Imperiale al Colle di Maccagno 2495 m per un secondo balcone emozionante su Rosa, Cervino e alta valle Vogna.
Fino a poco sopra il lago Nero andiamo ancora alla ricerca di scivoli rocciosi per bambini cresciutelli ma con successo limitato causa pannolone dalla capienza insufficiente. Fino all'Alpe Maccagno 2190 m si scende bene in contesto super Wild. Da Alpe Maccagno all'Alpe Camino 2030 m disagio in deportage (forse sarebbe meglio seguire fedelmente il GTA a sx). Dall'Alpe Camino alla Pioda 1850 m è discontinuo ma visti gli standard recenti direi ciclable anche se ogni metro in sella è una fatica ciclopica per i molti ostacoli e la poca pendenza. Fino all'Alpe Buzzo 1750 m ancora fatica, discontinuità e disagio. Da li in poi finalmente ottimo ST con sezione rock'n'roll e finale guidato di livello.
Atterrati al Ponte Napoleonico 1540 m siamo belli brasati e limati. Bene, ottimo … mancano solo altri 1000 m di PSP (Portage Spintage Porconage) a pedale nullo o trascurabile ! Si narra che durante la salita i partecipanti abbiano avuto visioni mistiche e profetiche con fenomeni sovrannaturali inspiegabili. Alcuni hanno cambiato sesso e hanno promesso eterna fedeltà alla Santa Ikea per pellegrinaggi catartici e per espiare tutti i peccati commessi come portatori tibetani. La parte più dura è nel bosco poi l'ultimo traversone con Ospizio Sottile in vista tra le nebbie più "abbordabile". 2491 m Colle !
Temperatura quasi a zero, nebbia, vento e buio incipiente. Siamo pronti per lo scapicollo finale rientrando in valle del Lys in perfetta forma.

Discesa ON:
dopo tanta fatica ci meritiamo una bella discesa no ? Taaaccc.
Discesone stracciamutande dall'inizio alla fine con ciclabilità totale. 1100m di lussuria pornografica. Serpentone su rolling stones fin verso i 2100 poi terreno compatto e amichevole anche se sempre ricco di ostacoli con cui giocare fino agli Alpeggi di Cialfrezzo 2000 m. Breve traverso flow e a quota 1900 m ci affacciamo sull'ultimo magnifico dirupo verticale. Contate e segnatevi le ossa prima dei 500 m di delirio valdostano a chiocciola. FBL ! Sentiero ottimo e ben tenuto. TeNNicismo e divertimento assicurati e, se non lo fate quasi al buio senza faretti, capace che lo apprezziate ancora di più :-)
Bacio di rito alla regionale e in 1 min siamo alla macchina tutti ancora ben assemblati.

In sintesi: itinerario solo ed esclusivamente per adepti del genere Cicloalp hard core o almeno sadomaso-bondage (non si accettano monogami e missionari) ma di una soddisfazione unica con ultima discesa da raccontare nei lunghi inverni di carestia.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 28 km
Dislivello: 2200 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Durissimo

Traccia gps: Lys Sesia XXXX