sabato 16 settembre 2023

Cima Solda 3376 m

Ultimi sgoccioli di stagione per gli over 3300 conviene affrettarsi nonostante meteo incerto: Cima di Solda 3376 m

Itinerario ben noto anche se normalmente suddiviso diversamente quindi non mi dilungo in spiegazioni viabilistiche. Si sale da s.caterina 1740 m -> rifugio Pizzini 2700 -> rifugio Casati 3269 m -> Cima Solda 3376 -> rifugio Pizzini 2700 -> Passo Zebru 3005 m -> rifugio Campo 2000 - > giro del confinale.

Fino oltre il Pizzini si pedala assorti lumando quel che resta dei ghiacciai dei Forni e di Cedec. A 2850 il sentiero diretto sotto i cavi della teleferica (?) è sbarrato quindi credo non percorribile quindi si aggira a destra su quasi pista fino a 3150 per poi finalmente diventare sentiero interessante. La zona rifugio è molto caotica e mal gestita con ruderi vari, cavi e bordello: peccato. Rifugisti simpatici come la sabbia nelle mutande a dicembre. In caso di necessità locale invernale con coperte appena sopra al Guasti. Cima facilissima da raggiungere e panorama spaziale su Zebru e Cevedale almeno così ci hanno detto perchè noi non abbiamo visto quasi una cippa lippa. Discesa facile ma carina con solo pochi passi di risalitina per tornare ai rifugi. Stessa cosa lato Cedec con simpatici tornanti e due passi alle catene poi banale con un paio di tagli. Risalita al passo Zebru da 300 con pedale e spintarelle da normale amministrazione. Passo Zebru 3005 bifronte molto bello e panoramico con vallone omonimo imponente e vasto. Discesa interessante, varia e lunga ma mai troppo tecnica salvo puntuali e sporadiche sezioni. Fondo compatto e quasi sempre pettinato. 20 m a piedi con catene gommate. Ogni 5 min obbligatorio fermarsi ad ammirare la bellezza dei luoghi con colori e rocce impressionanti soprattutto sotto il ghiacciaio della Miniera. Dopo la deviazione per il 5 Alpini invece il fondo divenata più rolling stones ma senza problemi. Alla baita del pastore forse conviene scendere e attraversare il torrente perchè dall'altro lato si scorgono tracce di sentiero più interessanti. In ogni caso poi si risale sudatissimi e umidissimi 350 m di Portage per andare a prendere il lunghissimo giro del confinale. Più di 13 km di continui su e giù fino al Dosso del Vallon (bivacco Costantini) su ottimo e stretto sentiero con vista irraggiungibile e FBL per esposizione in vari punti. Dal Dosso finalmente tutta discesa fino alla sterrata dei 2100. Anche qui ottimo ST ben guidato e divertente su terreno perfetto ma non banale. Altra serie di su e giù fino a 2300 e grosso alpeggio dove si scende e risale un pelo su sterrata e poi riprendiamo ST. Diagonalone praticamente fino a s.caterina quasi tutto nel fitto bosco aghifoglie molto interessante e a tratti ben tecnico ma con radici umide assassine in agguato e mortali se sottovalutate. A 1950 occhio a non prendere la ripidissima sterrata di discesa ma risalire pochi m verso la baita e passare a fianco. Atterriamo direttamente alla macchina con solo ultimi metri su strada.

In conclusione: girone fuori sede lungo e appagante per qualità sentieri e luoghi meravigliosi.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 40 km
Dislivello: 2850 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Poco Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Cima Solda













domenica 10 settembre 2023

Pointe de Vouasson 3490 - Mont de l'Etoile 3370 m

Day2 nella terra del formaggio con i buchi.

Itinerario parzialmente su ghiacciaio con pericoli oggettivi e condizioni fortemente mutevoli di anno in anno. FBL !

Start da Les Haudères 1440 m, val d'Hérens, Vallese. Parcheggio gratuito dopo il ponte, no acqua.
Schifiamo il giallo del Postale per Arolla e scialli scialli pedaliamo l'asfalto quasi deserto al mattino presto per 6-700 m. Dai 2000 m sterrato ancora vergognosamente pedalato fino a oltre Remointse de Pragra 2600 m. Brevissimo portage e poi sentiero pennellato e lucidato fino ad altra brevissima pietraia che immette in traversone per la Cabane des Aiguilles Rouges 2800 m in buona parte ancora in sella. Alla Cabane acqua e panzoni dilatati da ettolitri di birra. Panorama oltre ma scappiamo via subito. Ambiente lunare tra sfasciumi leggerissimi, laghi rossi e ghiacciai agonizzanti ma ancora testardamente gagliardi. Sentiero assolutamente perfetto e battuto che puo' essere spinto con tranquillità e calma con anche del pedalino prima e dopo la morena. Solo arrivo al colle senza nome (forse des Darbonires) è ripido e sudato. Da colle ci si affaccia sul ghiacciaio con la nostra meta in evidenza sulla destra e all'apparenza lontana. La via più estetica è traversare in leggera salita sulla sx in diagonale fino alla cresta (attenzione a qualche evidente crepaccio) ma poi c'è un dentello di 10 m dopo anticima da disarrampicare o come abbiamo fatto noi aggirare con cautela sulla destra (in caso di neve potrebbe essere problematico). Attenzione ! Altra soluzione è attraversare in piano il ghiacciaio dal colle e infilarsi in un canalino sotto la cima in corrispondenza di gobba nevosa (in pratica la discesa che abbiamo fatto oggi noi).
Pointe de Vouasson 3490 m !
Panorama imbarazzante con ghiacciaio omonimo sotto i piedi da un lato e lago des Dix dall'altro. Vista su tutte le più belle montagne over 4000 dell'universo. Il tempo stringe e purtroppo bisogna scendere rapidamente. Dalla selletta sotto la cima ci si imbuca a sx seguendo gli sfasciumi, pochi metri di numero a piedi e poi si attraversa tutto in sella su pendenze irrisorie tutto il ghiacciaio con prudenza e puntando il colle da cui siamo arrivati. Risaliamo bici in spalla una 50 di m scarsi e poi ci attende una cresta larga e pedalabile immersi in colori di rocce mai visti con la seconda meta di giornata sempre in vista di fronte a noi. Altra perla dell'itinerario. Arrivati ai piedi della piramidona non resta che scammallarci 150 m per la cima. Attenzione che la cima vera e propria non è facilissima da raggiungere con passaggi esposti e qualche equilibrismo. Non abbassarsi dalla cresta su lato destro per aggirare i roccioni altrimenti rimane veramente difficile risalire anche pochi metri con sfasciumi instabili e ghiaccio nero sotto. Nel caso occorre la bici piccozza ma veramente esperienza da evitare. La vista da questa angolazione è particolare e tutto il percorso dalla Vouasson in bella vista. Foto poser e dalla anticima saliamo indefinitivamente in sella. Chiappe strette e ripidoni ma a parte un paio di cambi direzione prudenzialmente con piedino il resto è tutto ciclabile con fondo buono anche se quasi sabbioso. Passata la piramide il sentiero rimane interessantissimo, panoramicissimo, ingegnosissimo .... tutto issimo e pettinato più della zia alla festa del patrono del paese. Menzione d'onore alla stretta ma dritta morena che ci riporta in un attimo alla zona Cabane dove prendiamo il ramo sx del sentiero senza attraversare il ponticello. Ancora sentiero idilliaco ma piano piano sempre più sbrisolone e multi traccia. Dove comincia la vegetazione il sentiero diventa infine ben più impegnativo, fisico, stretto e sudato. La bici va condotta e nosepressata a ripetizione fino al lago Blue. Merenderos e ciapett allietano l'arrivo con oramai solo più una bella mulattiera per arrivare alla strada. Marooo ! 
10 min di meritato chilling per rielaborare la scarlingata e per non farci mancare niente dopo le gallerie risaliamo un centello a La Coutaz 1920 m. Finale valdostano con altri 500 m di moquette, tornantini dell'aMMore e autoerotismo da cecità permanente.

In conclusione: girone memorabile ma dalle fortissime controindicazioni umorali e visive una volta rientrati nella palude padana. Occhio alla penna e valutare attentamente la parte su ghiacciaio oggettivamente e potenzialmente pericolosa.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 39 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Pointe de Vouasson




























sabato 9 settembre 2023

Sasseneire 3253 m

Due giorni rudi e volgari nella terra di Guglielmo Tell.

Day1

Start da Evolène 1370 m, val d'Hérens, Vallese. Borgo tra i più belli della sviSSera.
Pedale da maldiculo fin oltre i 2500 di Bèplan e anche qualcosina oltre. Facili spintarelle fin poco sotto il Col de Torrent 2916 m e poi finalmente un po' di Portage fino alla cima. Sasseneire 3250 m. Panorama iper con calamita sul turchese del lago de Moiry, su Dent Blanche e decine di "horn" da 4000 e oltre che ci terranno compagnia per tutto il uikend. Ghiacciai in vista ovunque. Bello assai !
Il ritorno al colle a dispetto delle sensazioni in salita è molto più ciclabile del previsto. Pochi metri di appiedamento quà e là ma ben tecnico con crestine da brivido e adrenalina a gogo. Fondo buono tutto sommato anche sui ripidoni.
Dal colle la musica cambia totalmente con 400 m hyperflow facili, veloci e divertenti. A 2490 m mucche fotomodelle, acqua purissima e un colore del lago indescrivibile. Marooo !
Cambio assetto e ancora pedale fino al prossimo colle senza apparente nome ma quotato 2790 m.
Una visitina alla Sex de Marinda 2906 m appena lì sopra meriterebbe una visita non fosse che per il nome. Scendiamo ora in un vallone ampio e semi pianeggiante con vari su è giù su sentieri imbarazzanti per pedalabilità e bellezza. Manca solo Sergio Leone. Menzione d'onore per il Lago di Lona proprio sotto la parete N della Sasseneire che da questo lato incute una certa riverenza. Il pedale praticamente continua imperterrito praticamente fino al colle di Lona 2787 m e oltre fin verso la Cabane de Bosson 2985 m che raggiungiamo in breve ma ripido portage. Pausa torta e vista ancora una volta inarrivabile, davvero una posizione privilegiata.
A seguire colle della Tsevalire e bella punta omonima 3026 m. Si scende dal cresta opposta tentando inutilmente il suicidio ma ricavandone solo qualche escoriazione fino ad altro colletto Grand Bandon 2847 m. Seguiamo ora il famoso Argentinian fino a Lovegno 2160 m, traversone alpino molto bello, non difficile ma comunque molto single e meritevole di attenzione. Acqua, disinfettante per ferite e si entra bel boschetto dell'aMMore fino alla sterrata che risale sudatissima fin quasi alla Buvette de L'a Vieille 2300 m.
Dal tornante appena sotto, due spintarelle ed è ancora lussuria. Le alte quote sono adrenaliniche ma i boschetti di moquette rimangono sempre goduriosi come pochi. Tutto perfetto e guidato con qualche estetico tornantino e puntuali passaggi più tecnici. Lungo, vario e idilliaco alla luce della golden hour che filtra tra i larici. Finalone sempre all'altezza della giornata tra tagli di forestale, curvette a gogo e ultimo ripidone muschiato, da pannolone ma innocuo. Si atterra a Evolène ebeti e soddisfatti ottimizzando tutti i metri sudati in mattinata.

In conclusione: girone inconsuetamente pedalato ma vario e votato alla bellezza con la B.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 44 km
Dislivello: 2900 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Medio (molto difficile la Sassoniere)
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Sasseneire 3253 m














sabato 2 settembre 2023

GSB 2023

Smarchiamo finalmente il Tour del Gran S.Bernarndo antiorario attaccandoci anche la discesa dalla Tete de Barasson già lumata in passato e qualche nuovo tratto di sentiero.

6 colli, laghi a non finire, viste mozzafiato su Bianco e Gran Combin + discese da urlo. Fine del report.

Start da Saint Rhemy parcheggio invernale 1730 m no acqua. Se il colle è ancora aperto bisogna partire presto per evitare i Grand Prix di auto e moto. 1.15 h e siamo al colle. Anello antiorario per i colli Chevaux 2720 m - Bastillon 2754 m - Fenetre de Ferret 2698 m + cima Tete de Fenetre. 2823 m.
Tutte discese spettacolari e tecniche. La prima su resti di antica mulattiera esposta, scassata e con puntuali passaggi da equilibrista. La seconda ancora più esposta inizialmente poi anche più tecnica ma sempre fattibile con la dovuta cautela (1 passaggio su gradone rischioso). Cima Tete Fenetre hyperpanoramica e sempre goduriosa e impegnativa discesa, soprattutto la primissima parte. Da Fenetre de Ferret alla strada è forse tra tutte la meno interessante ma comunque parliamo sempre di livelli altissimi, solo sentiero un po' sgarruppato dai moltissimi passaggi. Tutte le salite hanno buon spingi-porta ma anche discreto se non ottimo pedale considerando la quota e la zona. Ripassati dal GSB bisogna scappare via rapidamente dopo aver fatto acqua alla prima fontana causa arrembaggio di ogni sorta di merenderos e mezzo a motore. Appena scollinati e presa la mulattiera a lato strada spariscono tutti e non troviamo praticamente più nessuno fino alla macchina. Salita al colle Barasson Orientale 2680 m è formalità con pedalino, spingismo e solo 150 m di Portage su pietraia. Easy. Dal colle ennesimo dirupo ma i più bravi passeranno indenni al 100% mentre i normodotati solo qualche penalità. Tornantini stretti ed esposti (che novità) ma sentiero sempre ben evidente e tracciato. Da pianoro dei 2500 m il ST diventa splendido e alpino con la A maiuscola. Mille mila tornanti tutti ottimi e giustamente tecnici dove a seconda dei gusti sessuali si puo' dare gas o goderseli metro per metro con calma. Veramente ottimo ed imperdibile. A 2050 m iperflow già noto ma sempre piacevole fino ad alpeggio Barasson. Risalita militare, quindi lunga ma poco pendente, da 200 m fino a Plan Puiz 2100 m e siamo pronti per il gran finale. Si parte scialli ma dopo pochi metri il sentiero precipita letteralmente a gradoni e per poche decine di metri si passeggia. Poco male, si riparte subito su moquette imperiale a chiocciola dopo breve traversino un pochino esposto. Veloce e tortuoso ma molto carino con solo agguati famelici di arnelle appuntite da saltare o da attraversare con cautela pena sbusata assicurata.
Si atterra così sulla strada felici e contenti con 5 min in falsopiano per rientro alla macchina ancora illuminata dal sole.

In conclusione: girone imperdibile per completezza di risorse offerte, non super wild certo ma anche non mortale fisicamente grazie a risalite soft e discese tutto sommato scorrevoli.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 35 km
Dislivello: 2600 m
Tempo: 9.5 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: GSB 2023