sabato 20 luglio 2024

Cima Bianca 3008 m da colle Tsomioy 2600 m

Cima Bianca 3008 m, una certezza del Ciclodisagio da tanti anni. Da Torgnon via colle Tsomioy 2600 m merita itinerario specifico.

Start da Plan Prorion 1770 m. Oggi partenza orario ciaparatt quindi inferno di merenderos d'assalto in ciabatte già armati di melanzane alla parmigiana e peperonata con le cozze alle 10 del mattino. Vabbuoh. Appena dentro nel bosco spariscono tutti e per il resto della giornata si incontrano pochissime persone. Solita magnifica salita tutta ST fino a poco sotto le Grottes de Labies 2200 m e sterrato agricolo fino all'alpe Chomioi 2400 m, ancora senza bestiame. Assaggio di Portage e in breve siamo all'affaccio del Colle Tsomioy e al cimotto panoramico appena sopra 2642 m. Beddu assai ! Lato st Barthelemy il sentiero è perfetto. 300 m di diletto prima in traversino poi con ottimi tornantini tirati a lucido. Valloncello magnifico con ancora esplosione di fioriture primaverili. A Chaz de Pierrey 2300 m cambiamo assetto con già la nostra croce di giornata visibile 700 m più in alto. 2 spintarelle bucoliche poi ottimo Portage tra stelle alpine e camosci in allenamento sui ripidi versanti. Una pausetta contemplativa è d'obbligo. Ultima acqua dai nevai residui e siamo in cima. 360° di panorama assoluto con la Becca di Luseney a calamitare lo sguardo. Qui potete contare tutte le cime e fare un figurone su iutub Panorama
Bon, zò de lè ! La parte alta rimane una delle mie preferite. Oggi condizioni strepitose e festival del nose a volontà dentro una cartolina di bellezza. Ogni cm va goduto e metabolizzato. Marooo ! A Chaz de Valioux 2320 m anzichè scendere come al solito per Olliere diamo 2 spintarelle di numero e andiamo a mappare anche il sentiero 1. Balcone spaziale tutto perfettamente pedalabile con qualche richiamino, 2 spanne perfette e panoramicissime. Impossibile percorrerlo senza fermarsi ad ammirare. Ma nulla è ancora deciso manca ancora il mio voto che potrebbe confermare o ribaltare il risultato: voto ... DIESCI ! Relax nel fondovalle sul filo dei 1900-1800 e rientriamo in Valtournenche dal Col Fenetre 2175 m con gli ultimi 400 di remunerativo Portage. Atterriamo direttamente alla macchina contenti ed appagati.

In conclusione: super girozzo immancabile nel CV, forse la versione migliore della cima Bianca. Qui le precedenti versioni: cima-bianca-3008-m-sw     cima-bianca-3008-m

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 30 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Cima Bianca 3008 m da colle Tsomioy 2600 m












sabato 13 luglio 2024

Rif. Mezzalama 3036 m a km0

Rif. Mezzalama 3036 m, meta imprescindibile del disagio valdostano da santificare con regolarità.
Abbinata all'intervallivo dalla Valtournenche diventa un viaggio introspettivo da ricordare a lungo.

Start da La Magdeleine 1600 m. Presto ma non prestissimo. 0720, 11C e finalmente giornata tersa.
Classica salita al Colle Pillonet 2698 m con bella colazione di Portage. La discesa lato Ayas l'ho sempre snobbata ma devo dire che invece ha proprio il suo perchè. Pratoni panoramici subito, smosso FBL e tornantini stretti, ripidi e leggermente esposti. Partiamo bene. Solo qualche passetto a piedi in prossimità della fonte poi ultimi prati sempre piacevoli e non banali. Trasferimento alla Cappelletta Sarteur e bellissimo traverso scorrevole, facilino ma super godurioso. Per guadagnare tempo rimaniamo sulla forestale ma volendo si può fare anche il Ru Courtod vero e proprio poco più sotto. La discesa su Blanchard 1700 m è un tripudio di moquette imperiale farcita da qualche scoglio fisso, oggi un po' vaginosa ma quasi commovente. Cambio assetto e acqua. Pedalone su forestale fino ai Piani di Verra Superiori 2380 m dove finalmente i merenderos del primo turno spariscono. Poco più in alto ... sorpresa ! Il ponte sul torrente è sparito e le acque sono incazzate mica male. Risalgo faticosamente su boccioni di ogni forma e dimensione fino ai 2600 m dove finalmente riesco a traghettare a chiappe strettissime (forse si potrebbe risalire fino al lago del Piccolo Ghiacciaio di Verra 2730 m ma è un bel rischio perchè se non si passasse la discesa sarebbe un calvario di deportage).
Ripreso il sentiero non resta che ammirare a bocca aperta tutta l'alta valle tra ghiacciai imponenti e morene scenografiche e in breve siamo al rifugio ben frequentato in questo periodo. Escursionisti comunque tutti gentilissimi, curiosi e loquaci (solo qualcuno con la puzza sotto il naso ma pochi). Coca cola più buona del mondo 2 foto loffie e zò de lè, in un giro così lungo le pause devono essere proprio brevi.
1300 m di discesa super tecnica che con il passare degli anni mi ha dato impressione di essersi incattivita.
Morena iperpanoramica e un pò sbrisolona, traverso più scorrevole e ultimo tratto sulla poderale super incazzato. 1 min di relax e deviamo per il fantastico lago Blu. Il secondo turno dei Merenderos ancora non ha finito ma tutto sommato si scende bene anche se il sentiero è super tecnico senza tregua fino a sopra Blanchard. Cambio assetto e seconda coca più buona del mondo. Power save on e pedale. "È uno sport di merda" cit. Ai 2500 m del quasi rifugio Tournalin ultima droga del toro rosso e si tacca zü. Scollino ai 2800 m del Col di Nana alle 2015. È fatta, qui sono a casa. Mi godo ogni metro dell'ultima discesa in condizioni da antologia con ancora nevai in alto e tantissima acqua ovunque. Gli ultimi raggi di sole salutano una giornata epica e impegnativa ma di soddisfazione unica che cerco di estendere ulteriormente passando dal Ru Novailles - Lago di Lod - Chamois.

14h di bellezza da consumare gli occhi

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 55 km
Dislivello: 3500 m
Tempo: 14 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Durissimo
Traccia Gps: Mezzalama km0

















giovedì 27 giugno 2024

Tardona e gnocco fritto: Armelio + Pietra Marcia

Tardona in Val Trebbia PC per omaggiare il solstizio 2024.

Start tattico da Perino con parcheggio camporella lungo il Trebbia, 200 m slm !
Primo giorno d'estate vera e caldo ammazzacristiani che si avventurano in bicicletta. Salita a pedale sudatissimo per strade secondarie e forestali fino a località Marubbi. Dal colletto finalmente riposiamo il kiul con un simbolico portage arrivando per roccette inaspettatamente belle e caratteristiche alla croce del Monte Armelio 903 m. Endovena di sali minerali e zò de lè. Si ripercorre brevemente la salita su bel ST rocciosetto per poi deviare verso dx nel canyon verso le piane dei Marubbi. Questa è la parte più bella della prima discesa ma occhio a non presentarsi con gommine leggere perchè il taglio è garantito.
Segue pistino vaginoso e scavato fino alla forestale da prendere a dx per poi chiudere con bel ST più guidato e divertente fino alla statale. Trasferimento veloce e si risale sull'altra sponda. Acqua indispensabile a Donceto. Tutto pedale anche ripido fino a Brodo 650 m poi sentierini e zanzare fino in coppa alla Pietra Marcia 722 m. Seconda endovena di sali e zò de lè. Prima parte un po' smossa e dorsale panoramica sulle colline alla golden hour poi sentiero Pietrail predisposto dai locals. Veramente bello e lungo rispetto al dislivello modesto. Diversi passaggi sono adrenalinici ma mai realmente troppo difficili. Si atterra alla macchina belli contenti.

In conclusione: bel girett consigliato nelle stagioni miti (se asciutto) in estate c'è da schiattare con balordone di caldo assicurato.


Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 29 km
Dislivello: 1300 m
Tempo: 4.5 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Medio
Traccia Gps: Armelio Pietra Marcia





sabato 22 giugno 2024

M.Mary 2814 m ed.2024

Anni dispari Becca di Viou, anni pari M.Mary. In realtà ancora una volta dobbiamo adattarci al meteo e sfruttare le buone esposizioni. Cogliamo occasione per mappare gli ultimi sentieri inesplorati della zona ma oramai siamo alla frutta avendo già percorso tutto il percorribile.

Star da Castello di Quart, restauro in corso, quota 760 m. No acqua. Solita infinita salita da mal di chiul con giusto un paio di tagli a spinta per evitare le piaghe da decupito. A 2380, conviene sempre tagliare un pò vertical e ricongiungersi al sentiero più in alto. Tutto in regola solo un paio di nevai aggirabili.
Dai 2814 m la vista è sempre notevole e i temporali ci girano attorno risparmiandoci. Zò de lè !
Tutta la prima parte rimane sempre ipertecnica e alcuni passaggi ci tolgono il sonno. Anche il traverso attorno ai 2300 è molto carino in senso contrario con discreta ciclabilità nei tratti in salita seppure con qualche spintarella. Ritornati a Cenevé improvvisiamo in mezzo ai pratoni puntanto alla evidente dorsale dove ritroviamo ottimo sentierino pettinato e moquettato. Facile ma bello tortuoso e lussurioso. Segue centello su strada quasi monotraccia e poi ancora sentiero ben percorribile e inizialmente pregevole ma senza alcuna difficoltà o interesse tecnico. A Borelly 1500 m ci inoltriamo nel semisconosiuto vallone di Quart. Inizialmente vegetazione abbondante e poco promettente ma dopo molto arido e sentiero perfettamente ciclabile e caratteristico. Si risale ai 1600 m su forestale ripida e semiabbandonata. I 200 m appena sudati li dobbiamo appena dopo sprecare su altra forestale verso il Beato Emerico con solo un taglietto ruspante. Improvvisamente alla fine il sentiero ricompare ed è molto carino con tracciatura anche ingegnosa per evitare bel dirupo, anche qui secco e arido. Dal Beato è storia ben nota con il sempre appagante ST che ci scodella proprio al castello e alla macchina.

In conclusione: questa edizione 2024 è meno ottimizzata di altre a causa di un 20% di dislivello su forestale ma rimane sempre molto interessante per scoprire qualche sentiero nuovo che è poi il sale di queste lunghe giornate di disagio.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 32 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Difficile (molto la cima)
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: M.Mary 2814 m ed.2024



















domenica 16 giugno 2024

Punta Falinère 2763 m

Mi sono accorto di non aver mai censito ufficialmente la Punta Falinère 2763 m, corro subito ai ripari prima che l'ente turistico mi tiri le orecchie con un bel itinerario con partenza dalla Capitale, La Magdeleine 1650 m. Valtournenche.

Tutto ben noto, la traccia è più che sufficiente. Aggiungo solo qualche commento qualora le condizioni fossero come oggi con ancora molta neve in quota (generalmente maggio/giugno).

Se il colle Pillonet 2698 m dovesse essere irraggiungibile è carina la breve cresta dal colletto precedente 2530 m per ammirare il lago effimero ancora ghiacciato di quota 2470 m e ritornare su sentiero di andata in freeride (supposto anche sentiero verso N sia innevato).
Cima Falinère: l'ho sempre un po' snobbata negli anni frequentandola poco ma in realtà è molto interessante con solo 300 m scarsi di Portage, qualche passetto su roccia dove appoggiare le mani e ardita cima con croce d'ordinanza per dominare la Valle. Primi 50 m NC-NR poi molto impegnativi ma ciclabili con tecnica e sprezzo delle ossa. In salita ho evitato alcuni nevai residui fuori sentiero.
Dal lago Falinère si puo' evitare il sentiero verso col di Nana e scendere tutto freeride sempre per evitare pesanti nevai (ocio ai salti di roccia). Attenzione ai torrenti che non hanno ponti o passaggi quindi se impetuosi come oggi avete un paio di alternative:1.portate pinne e costume 2.lanciare la bici sulla sponda opposta 3.evitare ancora il sentiero e andare in camporella per bucolici freeride su orografico sx. Io ho fatto 2+3.

In conclusione: in zona ci sono moltissime alternative e tutto dipende dal periodo e dalle condizioni. Se avete fame di quota ma l'estate non arriva allora marcate giù.


Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 30 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Difficile (molto la cima)
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Punta Falinere




2763 m

Lago Falinère

Anche in queste condizioni il giro si può chiudere

Torrente principale visto da lago Cleva Bella




sabato 8 giugno 2024

Passo di Mezzeno 2146 m Lago Pietra Quadra 2120 m

Oggi 3bmeteo ci porta ancora in Potalandia nella vana speranza di non diventare idrosolubili.

Start da Roncobello 1000 m, Valbrembana BG.
Comodo pedale offroad lungo la pista di fondo risalendo tutta la Valle Secca (oggi molto vaginosa) per poi immettersi sulla strada a Pagamento e tagliare qualche tornante troppo pianeggiante a spinta. Alle Baite acqua fresca. Taka Zü.
600 m di facile Portage e siamo al colle di Mezzeno 2146 m. Panorama di tutto rispetto anche in questa giornata loffia con laghi Gemelli ancora parzialmente ghiacciati. Come previsto il versante nord è innevato ma sembra comunque già possibile il classico loop Roncobello-Branzi, oggi però abbiamo altri programmi e torniano antiesteticamente indietro dalla salita. Sentiero molto battuto e leggermente smosso ma scegliendo le linee con cura il divertimento è assicurato con tratti ben tecnici rocciosi ed impegnativi. Anche le parti autostradali e vergognosamente lisce possono essere accuratamente evitate. Beddu, ma deve piacere il genere.
Al bivio dei 1790 m deviamo prima a spinta poi in Portage, e qualche simbolico pedalino in zona Baite di Monte Campo, verso i Tre Pizzi. Quasi al Lago di Pietra Quadra gli Dei Thor e Zeus cominciano a litigare tuonando per scacciare i 3 ciuccianebbia da queste lande di polenta. Non resta che abbandonare il programma di salita al Monte Testa Quadra e rifugiarsi nel provvidenziale Bivacco dei Pizzi. "Avremmo potuto rimanere offesi, ma di brutto brutto", cit. !
Passata la tempesta chiudiamo il piccolo anello tornando al sentiero dei Roccoli su meraviglioso sentiero alpino tra laghetti e maledetti pini mughi nel finale. La discesa diretta dai Roccoli mi è stata sconsigliata da tutti quindi torniamo alle baite con vari su e giù ma il dubbio mi è rimasto. Forse si potrebbe provare scendendo dai Roncoli Veroppio/Pisunto che su mappa alltrails è segnata con mtb (se non è un troll). Boh !
Dal bivio dei 1790 m diventa ancora più interessante con svariati tecnicismi a chiocciola su scoglio fisso e tratti lisci sempre evitabili. Soddisfazione.
Chiudiamo la giornata con il classico sentiero del Barca che dopo il primo lungo taglio dalla strada diventa inaspettatamente bello e quasi valdostano. Scorrevole su moquette ma alternato a ottimi passaggini ben alternati.
Finalissimo lussurioso su "Ru" della strada piana, commovente, e scalini vaginosi. Zero trasferimento.

In conclusione: missione Monte Pietra Quadra abortita ma pur essendo giro breve direi una bella giornata in montagna in luoghi veramente meritevoli e su sentieri tecnici e divertenti. Il divano può attendere.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 22 km
Dislivello: 1700 m
Tempo: 7 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Medio
Traccia Gps: Mezzeno Lago Pietra Quadra