sabato 19 febbraio 2022

Donnas Cormoné 1550 m

Itinerario Cicloalp a quote media montagna ma con bellissimi panorami in zone poco frequentate e con discese tecniche non trascurabili.

Oggi sfruttiamo i disagi del 2021 Colle di Bonze Col Pousseuil e il recente scouting di Andrea per mettere a segno ennesima giornatona in bassa valle.

Start da solito comodo parcheggio di Donnas frazione Montey 300 m con acqua e spazio a volontà. Stessa salita deserta del Colle di Bonze fino ai 1250 m di Chanton dove tiriamo dritti e pedalanti fino a Cà Roussa 1500 m. Più per curiosità che altro facciamo due passi verso il Rifugio Bonze (chiuso fino a data da destinarsi non trovando gestori) ma ai primi ghiacci (versante molto freddo e in ombra) invertiamo la rotta (oltretutto per arrivare al rifugio ci sono diversi su e giù invitanti come la sabbia nelle mutande) e scendiamo.

Discesa ON: ottimo fondo e sentiero tecnico ci divertono assai per 700 m di D- fino a Les Donnes 850 m
(nonostante i problemi tecnici banali ma fastidiosi alla bici). Raramente ripercorriamo gli stessi sentieri a distanza di 1 solo anno ma questo merita sicuramente una replica e ci arrotonda la gita.
Cambiamo assetto. Pedalino fino alla fine della forestale e via che si takka zü. Le chiappe per un po' rimarranno a riposo visto che fino alla meta di giornata è praticamente tutto scamallo e disagio. A 1350 m evidente palina escursionistica ci devia a destra sull'assolato ripido versante Est. Bella sorgente di acqua a 1500 e ci siamo. Cormoné 1550 m: un balcone Imperiale con vista spaziale a 270 sul vallone appena salito e frontalmente su cime imponenti che da qui sembrano tutte gemelle: Aquila, Torche, Viou, Corno del Lago e Crabun. Anche i giganti over 4000 sono ben visibili verso NO. Fico ! Rimettiamo in piedi la modesta croce di legno, 2 fotine per le fans e siamo pronti.

Discesa ON2: si parte in scioltezza su pratoni panoramici e ci si infratta rapidamente nel bosco. Ottima alternanza di difficoltà tecniche di varia natura ma sempre su sentiero pulito e in ordine. Scogli ben fissi, gradoni e tornanti tengono le antenne ben dritte fino a Grangettes con però anche tratti più tranquilli dove prendere fiato. Da sopra Pourcil il ST si trasforma in mulattiera e scegliendo il ramo sx all'unico bivio si evita la frazione e si atterra all'arrivo della strada ora asfaltata giusto in tempo per prendere appuntamento con il Dentista di fiducia. I prossimi 500 m D- sono infatti praticamente interamente su antica mulattiera della morte (tranne brevissimi tratti e 3 tornanti sulla strada). Discesa estremamente fisica, impegnativa e senza tregua. Spesso ripida con gradoni minacciosi e tortuosi ma avendo forze e determinazione tutta fattibile. Una bella scarlingata insomma ! Atterrati nella sottovalutata Hone prendiamo la ciclabile fino all'auto senza toccare la regionale (2 strappetti a spinta).

In conclusione: itinerario di rilievo con accesso rapidissimo dalla Cotolettaland. Ben tecnico e col giusto Disagio. Marca giù.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 28 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 7 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Donnas Cormoné



























VV trails Visey - Vert

Itinerario 100% pedalabile a quote primaverili ma con ottimi panorami e discese dai contenuti teNNici estremamente elevati e potenzialmente pericolosi. Immancabile nel CV del Ciclodisagio.

La bellissima frazione Visey e il Colle Vert sono già noti da tempo e percorsi varie volte. Oggi li abbiniamo a discese inedite sfruttando il lavoro incredibile fatto dagli organizzatori del Vertical Issogne Visey e del Traverse Trail a cui vanno ringraziamenti di cuore, li trovate su facciadilibro:

Verticalissognevisey

Traversetrail

Start da solito ampio parcheggio di Issogne 350 m (non ho trovato niente alla base dell'ultima discesa) con acqua a pagamento dalla casetta con erogatori (accetta anche monete). Salita quindi tutta asfalto ma deserta e a tratti impegnativa fino ai 1400 di Visey. Il sentiero parte all'ultimo tornante ben visibile.

Discesa ON:
Breve traversino spettaKulare e sulla destra si stacca il trail segnalato EE quindi Escursionisti Euforici, siamo giusti :-) Sentiero storico già mappato sulle carte topografiche del 1850 e appena soffiato alla perfezione pochi giorni addietro. E' un ardito capolavoro di una bellezza commovente, hyper tecnico ma tracciato da un genio della sentieristica. Ho già detto che mi è piaciuto un sacco ?
Ciclisticamente è lentissimo e molto impegnativo, anche fisicamente. Continue difficoltà a tornantini di ogni genere e forma, gradoni e perfino tratti attrezzati ma fattibili in sella si alternano a brevi tratti lisci dove recuperare fiato e gambe assolutamente perfetti. Sudo ma Godo  !
Atterrati in paese increduli per cotanta roBBa ci trasferiamo per vie secondarie a Verres puntando al Castello dove ci aspetta altra salita lunga e sfiancante fino al Colle Vert ancora 1400 m. Se c'è qualche gioVine intraprendente si potrebbe provare a tagliare l'inutile colle aggirandolo e arrivare direttamente a Fornelle passando da Chambresson e Colombar. Salendo a Champore 1150 m ci sono indicazioni.

Discesa2 ON:
Dal colle si sprecano banalmente quasi 100 m con al limite qualche taglio su prato fino a Fornelle 1300 m dove ci caliamo gli ultimi stupefacenti rimasti nello zaino. Ci aspettano infatti altri 1000 m di cattiveria quasi integrale seguendo le bandierine del Traverse Trail. Pronti via subito tornantini della morte a gogo fino a Barmelongue 1100 m. Mini trasferimento da Sale a Monteyas e zo de lè. Tolti 2 tornanti moolto aggressivi attorno a Champ il sentiero si trasforma in una mulattiera da smutanda. Bellissima e pregevole ma too easy anche se tortuosa. Calma e gesso, basta deviare a quota 800 m sulla destra con sentiero poco evidente e inizialmente un po' sporco ma poi più roccioso e a piombo su Arnad. 400 m di tecnicismo delirante sempre a chiocciola ma farcito da scogli fissi gradonati e anche esposti a brevi tratti. Se vi piace il genere rude ma volgare non rimarrete delusi. La ripidissima scalinata in cemento prosciuga l'ultimo barlume di lucidità. Detox lungo le ciclabili della Dora e chiudiamo l'8.

In conclusione: itinerario super esigente dove al dislivello d' ordinanza vanno aggiunte 2 discese molto 
impegnative che possono essere apprezzate solo se affrontate con lucidità, prudenza e preparazione.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 31 km
Dislivello: 2200 m
Tempo: 7 h
Difficoltà tecnica: Molto difficile
Condizione fisica: Molto duro
Traccia Gps: VV trails Visey - Vert








tratto dalla pagina FB del VIV Vertical Issogne







sabato 12 febbraio 2022

Anticima W Crabun 2630 m

Itinerario di Cicloalpinismo con discese tecniche molto difficili e vari tratti esposti. Quasi sicuramente una prima assoluta.

M. Crabun già amico di scarlingate dalla via normale merita sicuramente un approccio disagiato anche dalla cresta W.

Start dal fondovalle di Arnad 360 m. Parcheggio macabro dietro il cimitero, no acqua. Salita a pedale passando dal centro antico, con subito bel taglio ripido, facile pedale bitumato e rattoni mortali per mulattiere perfette e simil lastricate. A Le Meriou 1200 m possiamo anche smontare i pedali perchè per 3h serviranno molto poco. Assaggio fino ad Arsines 1350 m, facile fino a La Peullas 1550 m (bellissimo borgo restaurato con ultima acqua) e Asburgico fino alla cima. Nel bosco sentiero marcato da piccoli ometti e vernice verde fluo ma non evidentissimo. Da Pian Dzen 1950 m l'ambiente diventa ancora più selvaggio ed aspro con traccia di sentiero sempre e comunque ripida senza tregua. A 2150 si cambia esposizione passando nella Comba Freida di nome e di fatto. Meta originaria era il colle d'Arche ed eventualmente le Pierres Blanches ma quasi involontariamente le gambe hanno deviato fuori sentiero direttamente sulla cresta a monte con le varie anticime del Crabun in vista. A 2480 m scolliniamo sopra le nuvole. Marooo !
Il Crabun è li ad un tiro di scoppio ma qualche su e giù rallenta la marcia. E' tardi, lo start con orario da imbruttito non ha aiutato e a 2630 m ci fermiamo a malincuore. La discesa sarà lunghissima e il buio sicuro ma prima ci godiamo 2 min di Paradiso con tutte le cime più alte della bassa VdA che sbucano da un tappeto di nuvole.

Discesa ON: cresta a ritroso bellissima, panoramica e tecnica. Per aumentare il coefficiente di difficoltà la forcella mi saluta subito perdendo pressione ed andando a pacco ad ogni minimo peto. La ciclabilità è discreta nel senso di non continua ma vari passaggi su roccioni meritano la foto social. L'erba olina scivolosissima rompe un po' gli zebedei fino ai ruderi di Arche poi fondo diventa più roccioso ma sempre discreto e tecnico fino a Pian Dzen non prima però di aver assaggiato passi molto tecnici e micro tornanti della morte. Qualche metro suicida troppo ripido lo lasciamo ai posteri. Dal Pian le cose si fanno più umane. Sentiero antico e ben tracciato ma mai banale. Rami e un mare di pignette malefiche annullano spesso il grip e l'FBL è d'obbligo. Si scende pianissimo e a chiappe blindate sudando acido lattico. Rude ma volgare, facile ma non facilissimo :-)
Da La Pelluas il sentiero torna ben battuto e pulito. Bellissimo con tornanti perfetti e qualche sassetto quà e là da copiare. Lussuria ! A 1400 deviamo a dx andando a ripercorre a ritroso tutto il Traverse Trail. Un capolavoro appena restaurato da qualche premio nobel della sentieristica ma ovviamente dedicato ai bipedi quindi diverse spintarelle sono necessarie fino a Echallogne 1350 m, altro borgo meraviglioso. La bellezza continua ancora fino a Reille alternando fantastici tratti esposti (e qualche tecnico da non sottovalutare) e risalite brevi ma estenuanti (attenzione a non farvi ingannare da qualche vecchia cartina o traccia, il sentiero causa frana è stato deviato recentemente a monte facendo un giro più alto e largo). A Reille le ore di luce di Febbraio oramai terminano, resistiamo ancora fino a poco dopo Languesse ma poi dobbiamo cedere e rimandare il notevolissimo impegno tecnico del sentiero alla prossima puntata. Rimane comunque estremamente impegnativo, roccioso, qualche scalinata pseudo naturale e finale anche con molta foglia. Insomma roba seria che le luci di emergenza non permettono.
La traccia torna mestamente su asfalto alla macchina. Galeotto fu il Crabun.

In conclusione: itinerario moolto impegnativo, wild e disagiato. Dislivello estivo, sezioni tecniche a gogo e FBL in molti punti. State tuonati, more to come.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 25 km
Dislivello: 2650 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Molto difficile
Condizione fisica: Molto duro
Traccia Gps: Anticima W Crabun 2630 m