sabato 15 dicembre 2018

Bognanco Fat Bike

Itinerario tecnicamente semplice ma a seconda delle condizioni neve variabilmente impegnativo in stupendo ambiente di montagna. Praticamente una gita skialp a dueruote. Astenersi anoressici.

Start da ampio parcheggio di Graniga 1050 m ma sarebbe meglio partire da Fonti 400 m più sotto per poter allungare la discesa finale. In ogni caso comodo e semideserto bitume fino a S. Bernardo dove comincia il Fattonage. Senza possibilità di errore si segue la traccia delle motoslitte dell'ottimo e consigliato rifugio Gattascosa http://www.rifugiogattascosa.com/
Come sempre su neve tutto dipende dalle condizioni ma la salita si presta molto alle fat bike anche se un po' di sano Breve Spintage ® è inevitabile. A quota 2000 deviamo verso il passo di Monscera dove godiamo di un magnifico balcone naturale sul Gruppo del Weissmies. I tralicci rovinano un po' la poesia ma li togliamo in photoshop. Beddu Beddu.
Dal passo seguendo ciaspolatori e skialp ci scartavetriamo sulla traccia sottostante che porta al rifugio dove integriamo abbondantemente le calorie bruciate. Alle spalle del Gattascosa dopo 50 m di salita a spinta parte un lungo ST ciaspolato da pugnette imperiali che ci scodella a S.Bernardo contenti e barzotti. Da S.Bernardo traversiamo facile sul GTA e scendiamo a Graniga su semplice e largo sentiero (tranne qualche breve tratto più tecnico). Da provare anche il sentiero successivo che si stacca dal GTA più avanti. Se avete parcheggiato sotto dopo qualche taglio verso s.lorenzo prendete la mulattiera da bacinasco-boco (non è segnata su tutte le mappe).

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 21 km
Dislivello: 1200 m
Tempo: 6 h
Difficoltà tecnica: Facile
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Bognanco Fat




sabato 10 novembre 2018

Cima Benfit 2170 m: Jag’s Valley

Itinerario di Cicloalpinismo PotaPota con discreto Spintage / Portage . Astenersi Ciuccianebbia.

Valzurio, la valle preferita dell’indimenticato JAG, in suo ricordo abbiamo ripercorso i suoi sentieri.

Start da comodo parcheggio cimitero di Nasolino 750 m. Riscaldamento su strada fino a Valzurio poi bella salita fino alle baite Möschel 1250 m dove si apre una vista spettacolare sulla Regina delle Orobie (interessante anche el Selter Ruì un piccolo edificio-frigorifero naturale dove un tempo si conservavano latte e formaggio, https://www.youtube.com/watch?v=Py6cqGWVcSM). Con qualche rattone arriviamo a pedale fin oltre Verzuda Bassa 1450 m dove una scellerata strada in costruzione arriverà sembra fino a Verzuda Alta. Nel frattempo ci godiamo in Breve Spintage e/o Portage quel che resta del sentiero (alberi a terra ci intrattengono con del buon ravanage). La Variante Verzuda segnata sulle mappe non è pervenuta quindi ci ricongiungiamo al CAI 314 nei pressi della Baita Rigada muovendoci a vista su ripidi pratoni per scavalcare
l’evidente salto di roccia. Dalla baita altri 200 m CON la bici e siamo al Passo Omini 2078 m.
Ottimo panorama bifronte sulla Valle Sedornia e i giganti Orobici (a vederli !).
La cresta che conduce alla Cima Benfit 2170 m è elementare per chi ama il genere, molto bella ma a tratti anche molto esposta. Ocio ai selfie.

Discesa ON.
Proseguiamo quasi integralmente in sella lungo la panoramica cresta passando dalla Cima di Timogno 2096 m (dove ignoriamo un bel Scapicollo ® verso Colle Palazzo) e ci buttiamo a sx ripidi su traccia accennata di sentiero fino a quota 1900 m dove rientriamo in falso piano sempre su traccia accennata verso la Baita Rigada (tratti a spinta). Riguadagnato il 314 lo seguiamo allegramente spesso su rolling stones fin quasi al Möschel.
Da poco prima delle Baite dopo 2 rampe mortali traversiamo in mangia e bevi su ottimo ST fino a Colle Palazzo (qualche albero a terra ma senza problemi).
Dal colle vista la vaginosità di questo novembre 2018 evitiamo lo Scapicollo suicida della DH JAG (che atterra ad Ardesio) e proviamo a scendere direttamente su Valzurio. Purtroppo le mappe non sono aggiornate e il bel ST di una volta è diventato praticamente una stradina (diversi alberi a terra).

In conclusione un bel giro in una bellissima e forse poco nota valle ma che richiede abitudine ad un minimo di Ravanage, ma altrimenti che Jaggata sarebbe ?

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 31 km
Dislivello: 1900 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: MEdio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Benfit




sabato 20 ottobre 2018

Testa Grigia 3314 m

Itinerario di Cicloalpinismo molto impegnativo con discese tecniche ed esposte. Astenersi Balabiott.

Testa Grigia 3314 m massima elevazione dello spartiacque tra la Val d'Ayas e quella del Lys ben nota agli escursionisti ma stranamente dimenticata dalle mtb :-)
 
Start da inizio pista fondo di Champoluc 1500 m.
Salita depilata nella nota ( Corno Bussola ) Comba di Mascognaz passando x omonimo villaggio e vari alpeggi fino a quota 2300 m scarsi di Palud. 800 m D+, fine pedalage.
Seguendo facili valloncelli alle spalle del caseggiato ci ricongiungiamo in Breve Spintage con il sentiero 14A già percorso integralmente qui Punta Palasinaz e Lago Perrin fino al lago Perrin 2633 m, senza dubbio uno dei più belli di tutta la VdA.
Dal lago traversiamo per circa 1 km su sentiero ben marcato ma a tratti esposto e faticoso per pietraie verso il secondo set di laghi, di Pinter. In caso di neve e ghiaccio da percorrere con molta attenzione. Due pedalate a bordo laghi e attacchiamo ancora in Spintage il colle Pinter 2777 m per andare ad affacciarci sulla valle del Lys. Fine riscaldamento.
Modalità Portage Asburgico ON. 300 m di dislivello nudo e crudo e sforiamo quota 3000 accedendo al plateau sommitale appena sotto il Bivacco Lateltin. Qui la progressione si semplifica e in PSP (Portage-Spintage-Pedalage) raggiungiamo il deposito bici 50 metri sotto la cima. In pochi minuti vale la pena raggiungere la vetta vera e propria passando un II grado con catena, una lunga cengia molto esposta e un tratto finale con cavo in acciaio (in caso di neve come ieri 21-10-18 utili i ramponcini). Suonata la campana godiamo di un panorama 360 ultra top su tutti i giganti valdostani.

Discesa:
Se pensate di aver terminato le fatiche una volta raggiunta la cima vi sbagliate di grosso, occorrono molte energie residue per affrontare la discesa iper tecnica da 1800 m filati. Una delle più impegnative della Valle.
Si parte barzotti sempre in sella per tutto il fantastico plateau, ci si appieda brevemente nel canalino sottostante e dopo qualche altro breve tratto discontinuo affrontiamo un delirio di tornanti elicoidali meravigliosamente tecnici su buon fondo. Nose press come se non ci fosse un domani. Esaltante ! Dal colle Pinter il livello cala leggermente ma sempre sul teNNico andante fino al godurioso tratto che precede il tratto attrezzato 2600 m. Pochi metri fattibili anche in semisella stando a lato degli scalini. I prossimi 300 m D- fino al Pian de Gony 2300 m sono veramente tossici. Farneticazione tecnica pura. Roba di tornanti carpiati con ogni tipo di difficoltà. Manca solo un energumeno che ci prenda a bastonate mentre scendiamo. Ripresa conoscenza sul flow del piano siamo pronti per la prossima sessione, questa volta ben potabile ma sempre impegnativa. Ultimo tratto fino a Cuneaz in scioltezza.
Dal Crest deviamo sul 13A anch'esso faticoso (che te lo dico "a fare") e tecnico con brevi risalite (edit 2022: poco dopo Cuneaz meglio prendere il poco evidente sentiero sulla sinistra che si ricongiunge al 13 ma più godibile e pedalabile su moquette imperiale). Ripassati da Mascognaz abbiamo 3 possibilità. Chiken line 14B, spaccabudella 14 o morte certa per il 14D. Prendiamo il 14D che tra tratti flow e passaggi radioattivi ci scodella in paese a pochi cento metri dalla macchina.

In sintesi, Jaggata magnificamente impegnativa ma solo x palati sopraffini.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 23 km
Dislivello: 1800 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile+
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia gps: Testa Grigia

Lago Perrin 2
Sky Riding


Colle Pinter 2777 m

Verso la Cima

E' una finta non preoccupate

Cima !



Plateau glaciale ciclabile

sabato 13 ottobre 2018

Punta Leysser 2771 m

Itinerario di Cicloalpinismo con lunghi tratti di portage e discese tecniche ed esposte.

Gita nota in valle ma qui riproposta in chiave più ignorante lontano dai merenderos e dal solleone degli stradoni del Rifugio Fallere.

Start da Saint Nicolas 1200 m con parcheggio ed alimentari comodi (se non avete Ambrogio e volete fare il giro full dovete partire da fondovalle 650 m (regionale evitabile).
Pochi cento metri di asfalto, gli unici, e a Chaillod deviamo su poderale. Schifiamo la comoda poderale e a 1400 m diamo subito prova di ignoranza con 150 m verticali in PSP.
A 1550 m percorriamo integralmente il Ru de Clavel che quando diventa ST regala pedalate idilliache. Qualche breve rattone ci permette di arrivare sempre a pedale e sempre off road nel gioiellino di Vens 1750 m (acqua). Attraversato il paesino prendiamo il meraviglioso percorso naturalistico recentemente sistemato (si scende dalla sella solo per pochi gradini) che ci pedala a picco su Vedun circumnavigando il colle di Joux. Entriamo nel mitico Vallone di Vertosan. Qualche cento metri lineari e per accorciare tagliamo in Breve Spintage ® da 150 m in modo da intercettare la poderale che arriva dal colle. Rimaniamo alti e risaliamo il vallone in sciallo mode ignorando ogni deviazione fin quasi alla fine della forestale. A 2050 m un ben tracciato sentiero ci invita nella comba solitaria di Leysser. Home sweet home. Comba selvaggia ed appartata qui ci sentiamo veramente a casa e fuori dal mondo. Modalità PSP e siamo in breve al lago Leysser 2400 m. Il sentiero continua ancora evidente per poco e poi piano piano scompare. Gli ultimi 2-300 m per il colle sono di vera ignoranza cicloalp, verticali e veloci. Due foto al colle e siamo già barzotti. Ultimi 50 m di facili roccette e siamo al tripudio panoramico della Punta Leysser 2771 m. Top !
Giganti da 4000 , cime e giri noti ovunque.

Discesa on
Se il panorama merita assai la facile cresta fino alla Punta Oiletta 2616 m è strappamutande nonostante qualche breve risalita ma anche grazie a dell'ottimo pedale scenografico. Fino a 2200 m si scende trulli trulli (1 passaggio vert), si traversa su ST pettinatissimo e a 2050 m ci attorcigliamo su una bella serie di tornanti di qualità fin quasi all'acme di piacere perchè 3 o 4 piante a terra interrompono il coito. Ancora ST pettinatissimo e ci trasferiamo poco dopo su poderale fino a Letanaz 1800 dove la musica non cambia fino alla macchina. ST liSSSio, leccato, tortuoso ma veloce e forse troppo facile a meno di farlo a bombazza.
Bello tutto bello ma ... il R'n'R ? Oggi niente ?
Taaacc, here we go !
Trasferimento pensionistico fino alle antenne sotto il Bois de la Tour e siamo pronti alla perla di giornata. Linee di livello ravvicinatissime, ST geniale, tornanti a chiocciola, rocce e roccioni e una esposizione da chiappe strette. Trial fighissimo ed adrenalinico 100% in sella a patto di non morire prima spiccicati nella Dora 400 m sotto. FBL !

Il giusto coronamento di un'altra, ennesima, bellissima gita.

Video bellissimo dei ragazzi di Effetto Albedo che ringrazio:

https://www.facebook.com/everydamnweekend/videos/1797863936978848/

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 30 km
Dislivello: 2100 m D-
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Leysser





sabato 6 ottobre 2018

Barbeston Est

Itinerario di Cicloalpinismo con lunghi tratti di portage e discese tecniche ed esposte.

L'amico Barbeston lo abbiamo già esplorato con soddisfazione sul versante NW qui Wild Barbestone e qui Tour Valmeriana non rimane che provare anche il versante Est dalla valle di Champedraz.

Start da comodo parcheggio con acqua dalla bella frazione Borgo 400 m (Montjovet) deturpata però da autostrada, ferrovia e centrale elettrica :-(
Schifiamo la regionale comoda comoda e da Meran prendiamo per Gettaz su asfalto deserto.
Alla fontana di Guaz 750 m deviamo a sx su sterrato fino a Traversiere 980 m.
Ancora un po' di pedale in piano su rustico Ru e ci addentriamo in uno dei tanti valloncelli che imparemo-ameremo-odieremo molto bene nel pomeriggio. Modalità PSP on, Portage Spintage Pedalage (quasi nulla l'ultima P) e in "comodi" 350 m arriviamo alle porte di Cugnon 1300 m. Torniamo in sella stabilmente e passiamo da Herin 1500 m (acqua) e su bella e ripida poderale a L'Arp 1640 m. Riaccendiamo la modalità PSP e con altri 650 m siamo al colle sulla cresta del Barbeston quota 2300 m. La traccia si ferma qui x maltempo ma la cima è oramai in vista e merita x panorami e discesa (vd link sopra).

Discesa: molto bella, impegnativa e tecnica prima su scogli fissi (se li trovate vaginosi okkio alla penna perchè sono delle saponette !) poi terreno misto con tornanti esigenti e finale prima di Arp più semplice e lussuriosamente valdostano su moquette imperiale.
Breve relax da graziella su meraviglioso sentiero in piano e arriviamo alle miniere abbandonate di Herin https://www.youtube.com/watch?v=JoZzD9kd_wk
Sistemati anche i secchioni per raggiungere la prossima fantastica discesa occorre soffrire a lungo con continui sali e scendi dentro e fuori diversi valloni seguendo il profilo frastagliato del M.Lyan. Il sentiero è sempre evidente e ciclabile in parte ma spesso molto esposto e con diversi tratti attrezzati (semplici ma da fare con molta attenzione vista la zona selvaggia ed impervia). Quasi raggiunto l'ultimo colletto un albero di grosse dimensioni caduto sul sentiero complica ulteriormente il passaggio. I sopravvissuti entrano ora nel paradiso del nose press. ST lussuriosamente a chiocciola con continui e ravvicinati tornanti di ogni tipo per un totale di 600 m D- di autoerotismo fino appena sopra Brusoncle 1000 m. Trasferimento su pettinatissimo sentiero e a Rodoz 1000 m siamo pronti per ultima clamorosa scarlingata. Si parte tranquilli ma appena sotto la frazione è R'n'R fino al fondovalle. Altri mille mila tornanti alternati a roccioni, gradoni, scale, scalette con difficoltà non trascurabile considerando anche l'esposizione. Se avete energie sufficienti è tutto fattibile e godibile ma si arriva alla Dora brasati come dei cinghiali.

Jaggata dunque solo per appassionati ma di estrema soddisfazione con 2000 m di discesa da antologia. Fatene buon uso e FBL !

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 24 km
Dislivello: 2100 m D-
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia gps: Barbeston Est


sabato 29 settembre 2018

Tor de Menouve 2797 m

Raid intervallivo alla scoperta di poco frequentati valloni e divertenti discese.

Day1:
Start dalla piccola frazione Palais Inferiore 1400 m (St Oyen) con comodo parcheggio con acqua.
2 brevi tagli assassini x evitare il più possibile l’asfalto e da Prailles entriamo nel vallone di Menouve su poderale.
Scendiamo al torrente e risaliamo sul versante opposto su pettinatissimo ST interamente pedalabile con spirito di abnegazione nel primo tratto.
Relax totale sul lunghissimo Ru de Menouve 1750 m per circunnavigare le pendici del Monte Saron.
Ancora poderale pedalante fino ai 2050 m di Arp du Praz dove il fiabesco ST a lato del Ru ci fa entrare dalla porta nobile nella conca di By.
In lontanza epiche scarlingate riaffiorano alla mente:
Col de Brison 2480 m
M.Avril 3347 m
Tete Blanche de By 3413 m

Abbandonato a malincuore il Ru ci arrampichiamo x rattoni fino all’ottimo rifugio Champillon 2420 m, birretta per i vegani e polenta taragna per i ciuccianebbia … taaacc
300 m di Breve Spintage ® e arriviamo a pedale al mitico colle Champillon 2708 m
Panorama bifronte notevole.

Discesa ON
Quando si parla di AV1 difficilmente si rimane delusi. Ampi tornanti goduriosi e praterie alpine fino a 2300 m, traversone più delicato ma comunque quasi interamente ciclabile (occhio a non tornare alla macchina troppo rapidamente in un paio di punti) e poi ancora ST giustamente teNNico fino ai 1800 m del fondovalle.
Beddu beddu !
Cambio assetto e torniamo a pedalare in salita su lato opposo della Comba passando da Menovy 1900 e Tracaoudette 2130 m (i più arditi possono tagliare per Arvus e salire nella Comba di Molline direttamente in Portage Asburgico ®) fino ai quasi 2300 m di Tza de Menovy dove traversiamo comodamente fino alla morena che ci conduce al Bivacco Molline 2415 m
http://www.lovevda.it/it/banca-dati/7/bivacchi/etroubles/bivacco-molline/2471
Albergo extra lusso dotato di tutto l’occorrente …. beh non tutto tutto … quella la dovete portare da casa :-)

Day2:
Ritorniamo sui nostri passi con bella discesina morenica e ritraversiamo con discreta ciclabilità fino a ricongiungersi con la poderale, previa spintarella.
Pedale fino a 2450 (una curiosità sono i resti del traforo fantasma mai completato nel 1800: https://it.wikipedia.org/wiki/Traforo_del_Menouve ) e poi facile Spintage fino a 2630 m dove un chiaro cartello indica la via per il colle di Menouve: Chiken line a dx e Bigul line a sx.
Ovviamente prendiamo a sx dove un bel PSP (Portage Spintage Portage o Porconage a seconda dei vocabolari) breve ma intenso ci scodella sulla ampia linea di cresta italo-suiSSera (colle sud).
2 pedalate di nr, una cengia esposta non facilissima da fare con il cane e siamo al Bec Noir 2797 m.
Panorama ultra top sul Bianco e sul GS Bernardo solo leggermente rovinato dai resti della vecchia ovovia suiSSera poco sotto.
30 m di Deportage e dal colle torniamo in sella su serpentone ben tracciato (2 tornanti off limits). Praterie banalotte ma piacevoli e torniamo a Tza Neuva dove perdiamo tra le torte di vacca la traccia per riguadagnarla piacevolmente poco sotto.
Da Tracoudette 2130 m fino alla cima del Paglietta 2476 m è un Breve Spintage ® multitraccia. Bel cimotto scialpinistico questo Paglietta con bella vista a 360. Fine delle fatiche.
Rimane solo il premio di giornata con 1000 m di lussuriosa discesa nella Comba di Barasson. Ottimo sentierino fino al colletto, set di tornanti teNNici ed impegnativi fino all’alpe Pailletta, praterie alpine, serpentone a chiocciola
bello e mai estremo, diagonalone tutto da guidare, ST in leggera discesa lungo il torrente facile e divertente e siamo ai 1900 m di Barasson. 2 spanne di ST, breve stradina e da Morqinaz è depravazione totale.
Sentiero a chiocciola virtuale, hyper flow senza 1 sasso che sia 1. LiSSSSSiooo !
Breve trasferimento su asfalto in leggera salita e siamo alle auto.

Itinerario dunque ultraconsigliato da fare in 1,5 gg per goderselo al meglio.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 49 km
Dislivello: 3000 m
Tempo: 1,5 gg
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Tor Menouve



Colle Champillon 2708 m
Tornantismo al Bec Noir
Tranquilli è solo simbolico il pedale
Astenersi commenti please

PdM1


PdM2

PdM3
Grand Hotel Molline 2415 m


E vabbuoh

Pointers


Breve Spintage

Zo de le
Crestina dal Molline

Aspiranti fotografi

The King of Posing

Il più bel Ru della VdA?

Colori autunnali in quota

Mont Gele

Monte Paglietta 2476 m


sabato 22 settembre 2018

Alta Luce / Hochlicht 3185 m

Itinerario di Cicloalpinismo impegnativo con discese tecniche ed esposte.

Alta Luce o Hochlicht, visto che siamo in una valle Valser, ennesima cima escursionistica ben frequentata dai trekkers ma stranamente non molto dalle Mtb :-) chissà come mai.

Start da parcheggio gigante di Staffal, quasi subito rampe ascensoristiche e in un attimo siamo al Gabiet. Ancora un po' di pedale e arriviamo appena sotto, 2520 m, il rifugio Oreste Hutte già collaudato qui Walser Tour
Non resta che un bel PSP (Portage Spintage Portage) di 700 m passando dal colle Salza 2882 m e siamo pronti a suonare la campana della vetta.
Panorama epico verso N-NE, sul ghiacciaio del Lys e su tutte le mitiche cime del Rosa (dalla Punta Perazzi ai Lyskam, alla Piramide Vincent fino alla Giordani) verso W in lontananza tutti gli altri Giganti Gran Combin, Bianco, Grivola, Gran Paradiso ... fino al Monviso ! Da non perdere.

Discesa ON
Se avete ben memorizzato la salita e la ripercorrete fedelmente la prima pietraia passa via senza problemi. Si perde quota allegramente tra un bel tornantino e un roccione fino a quota 2950 m circa dove siamo appiedati (conviene fare il giro largo su 6A e traversino verso il colle ndr) quasi sempre fin sotto il colle Salza (estremamente scivoloso, ocio). Persi questi 150 m circa torniamo in sella e ci godiamo un vallone meravigliosamente selvaggio circondato da montagne aspre ed imponenti.
Sul pianoro di quota 2700 m caricate bene le pile perchè da qui in avanti è solo R'n'R. Più si scende più il sentiero diventa faticosamente tecnico e lento. Parecchi passi a piedi quà e là allungano ulteriormente i tempi ma almeno fanno tirare il fiato. Veramente tosto.
Gli ultimi centelli diventano un filo più scorrevoli ma sempre molto esigenti.
Paradossalmente il ST finale è lissssio e ci scodella centrifugati all'auto.

In conclusione itinerario da dislivello contenuto ma molto esigente con l'ambiente come punto di forza ma anche, per gli amanti del genere trialistico, un bella e faticosa discesa.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 17 km
Dislivello: 1400 m
Tempo: 6 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Alta Luce


Per i panorami bisogna accontentarsi

Limunin in alta quota

ocio che si scarliga ...

martedì 4 settembre 2018

Corno Cieco / Blinnenhorn 3374 m

tinerario di Cicloalpinismo impegnativo con discese tecniche ed esposte.

Il Corno Cieco, o forse più esotico chiamarlo Blinnehorn, è una montagna simbolo dell'escursionismo in Val Formazza. CON la bici induce cecità permanente x autoerotismo (da cui il nome).

Start da Riale 1750 con ampio parcheggio.
Riscaldamento con il classico giro del Gries, ben noto oramai da parecchi anni:
https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/1014
Dal Passo del Corno 2525 m la nostra meta sembra irraggiungibile e lontanissima, proprio in cima al ghiacciaio del Gries.
Atterrati belli caldi e barzotti a quota 2100 e schizzi cambiamo assetto e con un Breve Spintage ® su sentiero autostradale guadagnamo il Rifugio Città di Busto 2482 m (brevissimo pedale). Se avete tempo potete fare anche una partitella a calcio scapoli-ammogliati nell'enorme Piano dei Camosci (il campo da calcio c'è davvero).
Al termine della piana perdiamo banalmente quasi un centello fin sotto la diga dei Sabbioni e lo riguadagnamo faticosamente rimanendo sulla sx orografica.
La ciclabile che costeggia il Lago dei Sabbioni (okkio a non finirci dentro nei passaggi stretti) è da cartolina con colori glaciali e la Punta d'Arbola a dominare il palcoscenico. L'ottimo rifugio Claudio e Bruno 2700 m è quasi una formalità fatta di pedale alternato al Breve Spintage ®. Approfittate dell'ospitalità di questo rifugio, davvero encomiabile ! http://www.rifugi-omg-formazza.it/
I sani di mente possono fermarsi qui, godere di un panorama maestoso e tornare a valle belli trulli. I disadattati invece caricano la biga in groppa e prendono il ripido sentiero alle spalle del Rifugio. Per oltre 400 m di dislivello la meta non è visibile ma i ghiacciai dei Sabbioni e del Hohsand tentano di darci una spiegazione per tanto sadismo mentre affrontiamo rampe mortalmente ripide su fondo caraibico prima e sfasciumi dopo.
Sbucati a quota 3140 m NEL ghiacciaio del Gries tutto torna ad avere senso compiuto. Il mare di ghiaccio incastonato tra il Corno Cieco e quello dei Camosci è impressionante per bellezza e dimensione. La cima è ancora faticosamente lontana ma il riscaldamento globale ci regala persino tratti panoramicissimi a pedale sulla liscia cresta di avvicinamento all'ultimo cimento letalmente scosceso.
Cima !
Panorama a 360 indescrivibile, uno scoglio in una mare di ghiaccio. StraTOP !
Discesa ON, ci si tuffa direttamente nel mare di ghiaccio.
A dispetto della quota, dell'inclinazione del pendio e apparentemente del fondo la ciclabilità è ottima con solo pochi passi a piedi in alcuni cambi di direzione.
Anche il ripidissimo tratto sotto la cima grazie al grip sabbioso è domabile. Si gode a lungo in un contesto unico ed esaltante ripercorrendo la traccia di salita ben memorizzata poco prima.
Sotto il waypoint a 3100 il terreno diventa più roccioso e con varie possibilità di discesa ma rimaniamo in sella praticamente fino al Rifugio incluso l'ultimo Vert. Cecità totale.
Dal Rifugio alla diga flow a nastro ma anche qualche bel passaggino impegnativo.
Attraversiamo la diga e cambiano lato su fetente salitella (erroneamente la traccia segue poi un ingannevole traverso lungo una espostissima tubatura). Ripresa la retta via ci spariamo altri 400 m di eterogenea lussuria fatta di flow alternato ad del buon tecnico e anche un po' di rolling stones prima del torrente. Qui la cecità ci gioca un brutto scherzo. Anzichè risalire brevemente verso il Città di Busto e ricongiungersi col classico da Bettelmatt ci imbuchiamo nella gola su ardita traccia (vietata x caduta massi). Inizialmente molto bene anche se faticosamente impegnativi poi man mano sempre peggio con finale non ciclabile (circa 150-200 D-). Da evitare, state alti su sponda orografica sinistra.
Giretto attorno al lago di Morasco e siamo alla meritata birra.

In conclusione un itinerario assolutamente da non perdere in un ambiente non sempre selvaggio ma direi unico.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 42 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Corno Cieco



Pota !

Poseraggio
Glacier Diving

sabato 1 settembre 2018

Tour Valmeriana

Semplice ma efficace itinerario 100% pedale alla scoperta della Valmeriana.

Zona ottima per terreno e sentieri quindi merita un itinerario a parte dopo la scarlingata dell'anno scorso sul Barbeston Wild Barbeston 2482 m

Start da comodo e ampio parcheggio del campo sportivo di Pontey 500 m
Identica salita del sopra menzionato fino appunto all'alpe Valmeriana 1800 m
Prima della baita prendiamo sulla sx il sentiero delle macine dove anche i secchioni potranno sbizzarrirsi di interessante storia.
Qualche brevissima salitina e via di discesa da leccarsi gli alluci su ST assolutamente perfetto.
Dopo Salè il ST diventa un po' trascurato ma non c'è da lamentarsi. Occhio alle deviazioni poco evidenti ai vari alpeggi abbandonati. Nel dubbio sempre a sx.
Riguadagnato il bosco dopo Cretarzon 1450 m è di nuovo lussuria.
Attraversato il torrente questa volta seguiamo fino a valle il sentiero 4. In alto ancora molto bello poi man mano diventa mulattiera ma sempre carina.

In sintesi ottima proposta pedalatoria per Fast&Furious o in caso di maltempo in alta quota.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 19 km
Dislivello: 1400 m
Tempo: 4 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Valmeriana


venerdì 24 agosto 2018

Col Crete Seche 2899 m

Itinerario di Cicloalpinismo con discese tecniche ed esposte.

Breve ma entusiasmante gita alla scoperta del colle Crete Seche 2889 m antica via di contrabbandieri tra la Valpelline e la SuiSSera.

Start dalla frazione alta Les Rus 1700 m sopra Bionaz con parcheggio comodo e acqua.
Pronti via e si parte con pendenze al 20% tanto per scaldarsi su ardita poderale elicoidale.
Fortunatamente una volta guadagnata quota gli alti pascoli fanno fiatare e godersi il già ottimo panorama. Poco prima di Berrier a quota 2200 m evidente e ottimo sentiero traversa verso il vallone Crete Seche proprio sotto omonimo Rifugio con Simbolico Pedale ®. Rifugio ottimo e consigliato anche agli arrampicatori per un bel duathlon (molte vie sulle pareti attorno).
Appena sopra il rifugio attraversiamo in Nobile Portage ® una brutta pietraia e in breve sbuchiamo su una incredibile ed inaspettatamente grande piana glaciale, il Plan de la Sable 2600 m.
Attraversata completamente a pedale la piana e volgendo lo sguardo al colle tutto sembra perduto.
Uno sfasciume unico a perdita d'occhio. In realtà la traccia esile del sentiero riesce quasi sempre a farsi strada attraverso i resti glaciali e fa ben sperare per la discesa. A 2750 m nei pressi di un bel laghetto smeraldo ancora peggio ma il masochismo prevale e continuiamo la scamellata fino al colle. In effetti ne vale la pena la traccia continua fin su.
Dal colle, che te lo dico a fare, Panorama bifronte Top e sogni di grandi traversate.

Discesa ON.
Non è certo continua ma se siete arrivati fin qui amate il genere e le brevi interruzioni non vi daranno fastidio. Traccia comunque molto difficile e in vari punti per aspiranti suicidi. Perdendo velocemente quota le cose migliorano notevolmente diventando umana e perfettamente ciclabile fino alla piana e un pelo oltre.
100 m di Deportage ® e via di Lussuria montonata fino al Rifugio (in realtà il rifugista mi ha detto si potrebbe provare a stare tutto a destra verso il Bivacco Spataro su sfasciumi più fini).
Torta al Rifugio e Preghiera votiva a San Vanhelga.
Dal Rifugio parte infatti un delirio di sentiero elicoide ripido e inconsistente. Si scende per 400 m di cresta lentissimamente a suon di nose press, freni in fiamme e mutande piene. Una scarlingata epocale. Atterrati sulla poderale se ancora non siete morti potete riprovarci nei successivi 2 tagli diabolici. Se sopravvivete anche a questi allora non è destino e potete godervi gli ultimi 300 m godendo come dei ricci in calore su sentiero sempre tecnico ma bellissimo.

In sintesi breve ma intensa gita con altissimi contenuti tecnici.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 13 km
Dislivello: 1200 m
Tempo: 5 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Crete Seche



Lato suiSSero fattibile in boucle dalla finestra Durand

B sides
Plan de la Sable

giovedì 23 agosto 2018

Mont Morion 2711 m

Breve itinerario di Cicloalpinismo (solo la cima) con discese tecniche ed esposte (solo la cima).

Troppo invitante la posizione del Mont Morion nella bella ma povera di lunghi ST Valle di St Barthelemy per non andare a verificarne la ciclabilità e poterlo aggiungere come extension ad altri giri in zona.

Start da parcheggio alto di Porliod 1910 m con Osteria per dopo giro.
Semplice e panoramicissima circumnavigazione della nostra meta su comoda poderale a tratti ripidella.
Breve Spintage ® fino al Col du Salvè 2568 m e facile Nobile Portage ® fino alla modesta vetta 2711 m.
Panorama strepitoso a 360 sulla Valle di St Barthelemy.

Discesa ON:
Tecnica e ripida con 2 o 3 appiedamenti di qualche decina di metri ma nel suo genere da considerarsi ciclabile (molto breve comunque). Dal colletto ancora qualche passaggio difficilotto poi da poco prima di Tza Fontaney diventa banale autostrada fino al limite del bosco.
Nel bosco bellissimo ST semplice e divertente fino alla macchina.

Buona esplorazione dunque con bella cima da aggiungere al CV o per breve sgambata.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 13 km
Dislivello: 700 m
Tempo: 3 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Facile
Traccia gps: M.Morion


martedì 21 agosto 2018

Bivacco Ravelli 2860m

Itinerario di Cicloalpinismo con discese tecniche ed esposte.

Mattinata Cicloalpinistica in ambiente glaciale con modesto ma faticoso dislivello.

Start da campo sportivo di Mondanges-Valgrisenche 1650 m con ampio parcheggio.
Comodo pedale lungo il lago Beauregard dove finalmente i lavori di riduzione diga sembrano conclusi. La strada è chiusa ma ci sono varchi aperti quindi passaggio tollerato.
Sempre su poderale raggiungiamo Alpe Mont Forcià 2200 m dove terminiamo la parte ciclistica.
Con Breve Spintage ® guadagnamo la prateria Alpina superiore e con Nobile Portage ® passiamo facilmente il ripido canale che da accesso al pianoro glaciale.
Meraviglia !
I ghiacciai sono un po' malridotti ma regalano sempre emozione. Andateci finchè durano.
Guadagnata la Morena la risaliamo interamente fino al Bivacco posto come sempre accade in posizione spettacolare, quota 2860 m.
Panino più buono del mondo e Zo de Lè su roccioni e sfasciumi (primi metri discontinui).
Riguadagnata velocemente la Morena la pedaliamo sul filo a chiappe strette e in alcuni punti affilati a chiappe strettissime. Ocio, esposizione notevole ! Un piedino a terra ogni tanto non guasta. Il canale è ben poco ciclabile ma è poca roba, si perde solo un centello in Deportage.
Ricongiunti con la Alta Via Glaciale traversiamo a dx verso il Rifugio Chalet Epee per 1.5 km.
Bellissimi scorci e passaggi tecnici ma anche parecchi brevi appiedamenti e 2 risalitine.

Raggiunto il Rifugio Chalet Epee è solo Lussuria discesistica ben nota.

Valgrisenche++
Valgrisenche Rif Epee

Ottimo itinerario dunque per abbinare escursionismo e divertimento.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 24 km
Dislivello: 1400 m
Tempo: 3 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Bivacco Ravelli



Chiappe strette sulla Morena

Zo de Lè su roccioni e sfasciumi

giovedì 16 agosto 2018

Punta Rossa della Grivola 3630 m

Itinerario di Cicloalpinismo molto impegnativo con discese tecniche ed esposte.
Astenersi ciocolatee e barlafüss.

Punta Rossa della Grivola sorellina minore della mitica Grivola bellissima meta escursionistica che fatta CON la bici diventa entusiasmante per panorami da urlo e discese stracciamutande.

Start da solito parcheggio poco prima di Cogne 1500 m e salita in comune al Col Loson XL fino a quota 2820 m.
Gli anni passano ma le pendenze rimangono sempre feroci. Con garroni da torello e ossigeno al seguito la ciclabilità è ottima ma molto dispendiosa. Dove non si riesce a pedalare si procede con comodo Breve Spintage ®. A quota 2820 m deviamo ripidi verso il Colle della Rossa 3193 m prima in Portage poi con Simbolico Pedale ® e poi ancora Portage Asburgico ®. Colle noto ma sempre emozionante con affaccio bifronte. Per non perdere quota seguiamo labili bolli su traverso instabile come allenamento per l'imminente Scapicollo ® di giornata. Riguadagnato il sentiero vero e proprio si sale duri e puri su sabbia finissima prima e sfasciumi sempre più grossi dopo ma con traccia sempre evidente. Passo Himalayano e Power Saving ON. 500 m di Portage durissimo attenuato solo dalla vista paradisiaca del ghiacciaio del Trayo. Anticime varie e qualche passaggio più delicato mettono a dura prova la forza di volontà.
Cima !
Quota 3630 m nuovo record valdostano escludendo la Gobba di Rollin.
Panorama stratosferico a 360 su tutti i 4000 e su tanti passi già percorsi in passato. La temperatura precipita facilmente anche con bel tempo quindi sosta breve per panino più buono del mondo e foto del giorno a nastro.

Discesa ON.
Vista la quota e l'esposizione si fanno pochi ma estetici tratti in sella nei primi metri della cresta sommitale ma appena sotto una serie spettacolare di facili tornanti vale già la giornata. A quota
3400 m l'ardua decisione. Scendere di nuovo fino al Colle della Rossa sulla via di salita e godere nel noto vallone di Vermiana (ripassare da AV2 frocix totale quindi bocciato) oppure esplorare quello di Pousset ? Risposta ovvia. Metro dopo metro i boccioni si fanno sempre più grossi e la traccia scompare. Si naviga a vista e con gomme ben solide si rimane ancora in sella galleggiando su sfasciumi insidiosi. A quota 3300 bisogna rassegnarsi e affacciarsi sul baratro che precede il Bivacco Gratton - Col Pousset. 100 m di Ravanage Furioso su massi pericolosamente instabili in Deportage Asburgico ®. Qui ho rischiato la lapidazione da parte dei compagni di merende. I sopravvisuti arrivano al Bivacco Gratton dove la vista sul ghiacciaio si fa ancora più impressionante e in un attimo i malumori passano. Altro set fotografico e via. Si riparte ancora in galleggiamento su sfasciumi, ci si appieda ancora per un cinquantino causa sentiero mal ridotto e siamo finalmente pronti alla Lussuria. Sentiero Spaziale, vario e divertente per tutti. Tornanti, praterie, roccioni ci sono tutti i giocattoli Alpini. A quota 2300 m deviamo a sx per allungare l'amplesso. Azzeccata anche questa scelta. Si entra nel bosco e ci si ammazza ancora di autoerotismo su Roller Coaster di tornanti moquettati. A Poucet Dessous brevissima risalitina e poi ancora tornanti stretti e pugnette, pugnette e tornanti stretti. Atterrati a Les Ors serve una pillola blu. Rimangono infatti ancora mille mila tornati di ogni genere e forma ma tutti rigorosamente in sella su sentiero perfetto per atterrare esausti e con pastiglie freni sublimate a Cretaz. Una Scapicollata ® epica.
10 min di rientro e siamo alla strameritata Birra gelata.

Qui si vede bene l'itinerario fatto al contrario: https://www.youtube.com/watch?v=WdO15GbSZQI&feature=push-fr&attr_tag=q-Rcz4nJ5MDJID92%3A6

In sintesi un itinerario da Sogno riservato ai portatori tibetani ma che regala emozioni e discese ineguagliabili.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 22 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro

Traccia gps: Grivola




Non preoccupatevi il pedale è una finta
Eleganza Alpina
Si parte

Nei pressi del Bivacco Gratton

Niente sarà più come prima