domenica 18 settembre 2022

M. Thabor 3178 m / Pointe des Cerces 3098 m 2 giorni

Itinerario di Cicloalpinismo di 2 giorni con lunghe giornate in / con la bici.

Weekendone senza bidé alla scoperta delle Hautes Alpes, 2 over 3000, 8 passi e 12 laghi.
Traccia by Lazzadielle quindi qualità e sofferenza garantiti.

Start bello alto dai 1760 m della Vallestretta dopo Bardonecchia, TO. Parcheggio comodo e acqua poco avanti. Pronti via temperatura già prossima allo zero, nevischio e leggera "brezza" da W, grazie 3bmeteo ! Risaliamo tutta la valle su fin al Vallone di Tavernette e de la Dame tra pedale e spintarelle. Man mano che si sale la neve della notte diventa sempre più coreografica ma il vento forte sempre più ammazzacristiani. Bisogna crederci. Il lago du Peyron a 2440 m inaugura una serie infinita di meravigliosi laghetti alpini. Passiamo la balza rocciosa in Portage e pedaliamo alla grande sul pianoro sovrastante fino al Colle des Meandes 2718 m imbiancato come a Natale. Beddissimo. Non rimane che la via crucis fino ai 3178 m della piatta cima dove ci aspetta, oltre la cappelletta mezza diroccata, un vento veramente patagonico con freddo insopportabile dopo i 30 gradi della città non più tardi di ieri. Panorama a 360, 2 min di bigolage, foto social e giù subito.
Discesa relativamente semplice e iper panoramica con solo qualche passaggio tossico ma che con il ghiaccetto di oggi meglio non sperimentare troppo. Dal colle si scende idilliacamente nel vallone du Diner proprio a fianco del Gran Seru fino alla piana dei 2220 m. Cambio assetto. Bel pedale erboso fino a circa 2400 e poi si taka zü di brutto negli sfasciumi fino al Col du Vallon 2645 m ma comunque su buona traccia. Siamo a metà del primo giorno e già i superlativi cominciano a scarseggiare. Perdiamo un centello per aggirare i bastioni che sorreggono il lago Bianco 2700 m e si risale molto faticosamente con bici in groppa. Dal lago totalmente asburgici con esposizione in ombra e temperature sempre più polari. Passo del Lago Bianco 2915 m. Mia mal ! Ancora 1 min solamente di sosta e zö de lè in Val Clarée. A scaldarci ci pensa la discesa perchè risulta lenta e molto tecnica fino ai 2460 m del lago del Serpente. Pochissimi passetti a piedi su alcune pietraie ma bella tosta e corroborante. Dal Lago Laramon 2360 m normale amministrazione che diventa quasi virtule sull'infinito balcone che corre sui 2300 m. Roba da Folletto per 4 km che sommati ai colori della golden hour fanno dimenticare fatica e freddo. Finalmente il sentiero si decide a scendere e lo fa in modo ancora sublime a suon di tornanti ottimamente disegnati, abbastanza semplici e veloci. Atterriamo un "filo stanchini" a 1750 m dove diabolicamente dobbiamo risalire di altri 300 m per trovare un tetto e un pasto caldo al Rifugio Buffere.
Forestale assassina e impedalabile quasi integralmente. Alle 1930 passate arriviamo al bel rifugio troppo tardi per la doccia ma ancora in tempo almeno per la cena con bis / tris di tutto. Maroo che copada oggi, chiudiamo con un bel 2800 d+, frustate di vento ma bellezza tatuata nel cuore. Buonanotte.

Day2. La colazione obbligatoria ad orario merenderos ci fa partire subito in modalità DNK e così sarà per tutto il giorno perchè il menu è bello ricco di portate. Si parte con bella discesina da 300 a tratti frizzante e poi pedale infinito per tutta la Val Clarée su su fino al Lago Clarée 2440 m, Lago Rond e du Gran Ban (un po' stitico quest'ultimo a dire il vero). Nella parte alta qualche spintarella ma poca da roba. Dal Col des Rochilles 2496 m ancora quasi tutto pedale fino al col des Cerces 2574 m con primo traversino degno di nota. I sani di mente possono tirar dritto mentre i disagiati takano zü verso la Punta di giornata che anche oggi non può mancare. Prima parte veramente poco invitante con vari su e giù in costa tra scogli e fanghetto insidioso. Appena però si svolta nella comba finale il morale torna alto e i 500 m di cammellaggio - spintaggio tornano ad avere senso anche se la cima si fa desiderare a lungo sembrando sempre lì a portata di mano ma mai afferrabile. Pointe des Cerces 3098 m !
"Je vaux ce que je veux" valgo ciò che voglio dice la croce di vetta e in effetti non poteva esserci motto più azzeccato oggi. Super cima calcarea in ambiente maestoso con viste e colori imbarazzanti. #chetelodicoaffare ancora freddo e vento e ancora sosta molto breve. Giù !
Discesa molto bella su sentiero a svolte ben pennellato e pulito dagli sfasciumi ma a tratti molto / moltissimo ripido soprattutto attorno ai 2850 m. A 2600 altra purga per tornare al colle ma ben più veloce dell'andata e senza problemi (ocio ai pezzi esposti) anche se molto discontinua. Vabbuoh, è il ticket da pagare. Riprendiamo il "cerchio" su sentiero perfetto tra praterie meravigliose e pedale totale. Lago des Cerces una perla alpina impagabile ma ben frequentato dai cugini merenderos. Via subito e si attacca il prossimo colle: de la Ponsonnière 2613 m facilmente raggiungile a pedale salvo brevi tratti a spinta soprattutto nel finale. La difficoltà maggiore è guardare il sentiero perchè le guglie dolomitiche circostanti e i loro colori attraggono come una calamita. Notevolissimo !
C'è qualche laghetto con vista ghiacciai per la prossima discesa ? Taac ... Lago Ponsonnière, Gran Lac e massiccio des Ecrins giù fino a 2200 m. Discesa simpatica puntualmente difficile ma in generale scorrevole. Hai voluto la bici ? Eh mo' te la porti ! Cambio assetto e ancora spingismo cosmico modello Esselunga sotto Natale fino al Col du Chardonnet sud 2638 m. #boiafauss che svergellata !
La cosa che mi colpisce particolarmente essendo abituato ai pianerottoli valdostani dove i colli separano nettamente una valle dall'altra qui spesso sono accessi a infiniti plateau e non a vere e propri dirupi. E' questo il caso perchè la discesa di ritorno in Val Clarée è in realtà una specie di infinito altopiano che comincia a scendere decisamente solo dal Rifugio Chardonet 2230 m. Dal Rifugio alternanza di psuedo forestale scassatissima di boccioni / roccioni e ST fino a 2000, poi simpatico trail fino a fondo valle dove costeggiamo fedelmente il torrente fino a Nevache 1630 m (una frana costringe ad un richiamino in salita). Sono le 18.00 passate, le giornate non sono più lunghe e la truppa tenta un ammutinamento paventando rientri su asfalto dal Col de l'Echelle ma fortunatamente ci si ravvede e via verso il Col des Thures 2194 m. Cosa vuoi che siano altri 500 m 😅 Primi qualche cento gagliardi poi la gamba cala un "filino" e mi godo la golden hour e le rocciose demoiselles coiffée con calma. Il resto della ciurma invece essendo senza faretto omologato ciaparatt e per timore di scendere al buio scova energie inaspettate dallo zaino e si allontana. Come da copione il colle è ancora un mega pianoro per le capre fino all'ultimo lago des Thures. Bon dai, ci siamo. L'Aiguille Rouge dovrà aspettare per oggi abbiamo dato. Ultimo ST è un bel finalone di infiniti tornanti abbastanza semplici con solo qualche radice da FBL. Di vacche non ne vedo quindi come da tradizione possiamo baciare lo sterco di capra.

In conclusione: epic week end ricco e completo di tutto il necessario per del vero Ciclodisagio anche fuori VdA.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 80 km
Dislivello: 5400 m
Tempo: 2 gg
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: M. Thabor 3178 m Pointe des Cerces 3098 m day2
































sabato 10 settembre 2022

Uja di Ciamarella 3676 m

Itinerario di Cicloalpinismo autentico con Portage quasi integrale, glacionevaio da attraversare, discese molto tecniche ed esposte da affrontare solo con determinazione, preparazione e prudenza.
Nella ossessiva ricerca di nuove Cime da raidare a fine agosto rimango folgorato da alcune foto rubate ai trekkers della bagna caüda: Uja di Ciamarella, la Cima più alta delle valli di Lanzo. Sarà "ciclabile" ? Nessuna info. Dopo aver consumato tutto il materiale XXX disponibile in rete non rimane che provarci ed andare a vedere. Team perfetto: Andrea e Phoebe.

Start da Balme 1430 m Val d'Ala TO, per evitare lo 0% di pedalabilità nelle statistiche ma soprattutto per evitare i 3 euro di gabella ai Piani della Mussa. Parcheggio comodo e acqua. 400 m di dislivello in 6 km possono bastare. Taka zü ! Da qui fino in cima è Portage praticamente integrale con solo qualche tratto di riposo a spinta. Bello ripidello fino ai Pian dei Morti 2050 m poi più "easy" fino all'inizio del Pian del Gias 2500 m che di Gias non ha praticamente più nulla. La meta è sempre lontana sopra la nostra testa e visti gli sfasciumi e il pietrame bisogna realmente crederci per scamallarsi una bici da queste parti :-) Non ci sono comunque tratti attrezzati o difficili, solo qualche "facile roccetta" e tanta fatica. A 3100 m calziamo i ramponi e passiamo senza problemi il povero ghiacciaio. Crepacci evidenti ed evitabili. A 3300 m riprendiamo il sentiero che si impenna verticale, traversa sotto la cima e con qualche ultimo metro più delicato sbuca sullo spallone a 3530 m. Ci siamo, ultimo centello e il busto di S. Leonardo Murialdo e della Madonna protettrice dei Ciclodisagiati ci accolgono sui 3676 metri. Marooo !
Panorama totale praticamente su tutte le montagne del NW dal Monviso a S al Bianco a N. I vicini ghiacciai des Evettes, Tonini, Sea galvanizzano e danno maggiormente il senso della quota visto che le vicine altissime montagne mitigano questa sensazione.

Discesa ON: tutto lo spallone sin dalla cima è interamente ciclabile, a picco sul ghiacciaio, ben navigabile e tracciato. Foto social a nastro. Seguono pochi metri di simil disarrampicata e lungo traversone con due possibili opzioni. Alto come in salita o leggermente più basso. Prendiamo quello basso e andiamo via precisi con solo qualche piedino a terra nella prima parte. Il successivo ripidone è uno sballo con sapienti S e terreno amichevole quasi sabbioso fino al ghiacciaio dove non mettiamo neanche più i ramponi ma rimanendo più a sinistra rispetto alla salita rimaniamo inaspettatamente in sella su ottimo ghiaccio reso gripposo dal terriccio. Boja faüss ! La sezione successiva per passare la balza che sorregge il ghiacciaio è discontinua ma comunque divertente con bei passaggi su roccioni levigati da interpretare. No complaint. A 3050 m breve appiedamento per aggirare il costone tenendo come riferimento evidente ometto. Segue bella parte impegnativa, verticale a tornanti stretti come le chiappe e con poco grip. Appena la pendenza diminuisce ci si può rilassare ma sempre con impegno e divertimento fino a circa 2790 m. 50-100 m NC-NR per boccioni grossi e ripidi. Segue altro breve tratto scorrevole fino al ponticello dove la bici torna sulle spalle. Cambio assetto mentale e puntiamo verso il Rifugio Gastaldi 2659 con qualche su e giù tra combe selvagge (evidente bivio a 2590 m). Scollinati nei pressi della vecchia teleferica vediamo il grosso Rifugio posizionato strategicamente proprio sotto la Bessanese (Rifugio gastaldi). Ultima barretta e siamo pronti per gli ultimi 800 m di discesa. Si parte brillantoni ma ben presto il sentiero diventa ancora molto tecnico e difficile. Moltissimi tornanti e altrettante tracce e scorciatoie ma anche quelle apparentemente più semplici sono in realtà parecchio usuranti ed impegnative ben farcite di scogli e ostacoli vari. 1 tratto di ferramenta di pochissimi metri ma senza problemi. Alè bon courage, si continua tra tornanti e scassatiello vario fino al Gias Naressa 2200 m e oltre. Non basta, asticella si alza ulteriormente con sentiero sempre più cattivo e trialistico. Chiedo l'aiuto del pubblico. Ancora scogli, tornanti stretti e roccioni della morte. Avanbracci e mani da buttare. Faccio la telefonata a casa. Altri scogli a punta e dirupi. Shimano aiutami tu. Disagio e Sofferenza ! Atterrati all'Alpe Rocca limoniamo come da tradizione lo sterco di vacca ancora increduli di avere tutti i denti al loro posto. Maroo che scarlingata !
Dopo aver passato i piani si rientra scialli all'auto su bucolica forestale e qualche ST. Molto bello il finalino su sentiero simpatico e cascata della Gorgia.

In conclusione: Uja di Ciamarella 3676 m la nuova Regina d'Italia, la vetta "ciclabile" su sentiero più alta d'Italia.

Qui il Panorama in HiRes: Uja Ciamarella

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 27 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 10.5 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile+
Condizione fisica: Molto Duro+
Traccia Gps: Uja di Ciamarella