Da qui vista a ovest sul monte Leone (3552m) , a nord sulla punta del Rebbio (3193m) ed a est il pizzo Moro (2943m). Attraversata la piana si prende a sinistra e si pedala ancora per un breve tratto verso i pascoli di Aurona, si spinge in relax fino a sotto la ex casermetta di finanza (2140m), si spalla per un breve tratto poi si ricomincia a spingere e si arriva al bivio (2200m) per la prima cima di oggi: il tutto sempre accompagnati dalla magnifica vista della parete nord del monte Leone e del suo ghiacciaio. Verso ovest si intravede il sentiero F28 che attraversa il sentiero glaciologico di quello che tempo fa era il ghiacciaio di Aurona e che portava all'omonima bocchetta : sembra che ormai non sia piu' consigliato percorrerlo. Peccato, gia' pregustavo un altro giro ad anello che prevedeva la salita alla punta di Terrarossa (3246m). Dal bivio si percorrono in facile spinta/porta i 500m d+ fino alla forca di Aurona 2685m: affaccio lato svizzero altrettanto spettacolare , si scorge una discesa molto interessante verso Rothwald. La nostra discesa lato italiano e' veramente tosta: primi 10 metri li lasciamo agli stambecchi, poi si comincia con una vertigine di tornantismo a gomito, poco spazio per nose-pressare, buona aderenza, discreta verticalita' ed esposizione.
400 metri di discesa di disagio doc, poi si placa un poco ma siamo sempre in modalita' fbl. Assolutamente consigliato anche ai disagiati piu' esigenti. Dal bivio precedente risaliamo brevemente fino ad incrociare il sentiero che ci porta al bucolico lago delle Streghe (1840m): prima parte soft su ottima e panoramica traccia tra pascoli, seconda parte su stupenda chiocciola verticale boschiva. Dal lago si riprende a salire bici in spalla: inizialmente sempre nel bosco, poi si apre, ci accompagna di nuovo sopra la testa la parete est del monte Leone e all'orizzonte si vede la nostra seconda cima della giornata. La pendenza diminuisce gradatamente, si attraversa una pietraia e si ricomincia a pedalare. Ambiente fantastico, arriviamo al lago d'Avino 2240 m. Si scende di qualche metro su sentiero attrezzato, si attraversa la diga e si riprende a salire in spintage relax con alle spalle un magnifico anfiteatro composto nell'ordine dal pizzo Forato (2666m), dalla punta Valgrande 2856 m, dal pizzo Fne' 2933 m, dal pizzo d'Avino 2880 m e dall'ancora piu' imponente (visto da qui) monte Leone con il sottostante lago. Topperia. In breve si giunge al pizzo Valgrande 2529 m. Ai suoi piedi la val Cairasca, verso sud il monte Teggiolo 2385 m. Scendiamo da dove siamo saliti, inizialmente breve tratto su morena da affrontare con molta attenzione, si sta in equilibrio a fatica, poi su facile pratone, si risale brevemente dopo la diga e si prende la discesa direzione Cianciavero. Purtoppo si rivela immediatamente una delusione: potenzialmente un bel vertical di tornanti, in realta' sembra un sentiero in stato di semi abbandono, infestato dalla vegetazione. Rododendri, mirtilli e piccoli pini coprono pietre insidiose e impediscono di scendere in modo fluido. Si contano sulle dita di una mano i tornanti portati a casa. Peccato, tocchera' tracciare altro giro per testare la discesa dal passo del Croso :-) . Terminati i tornanti la situazione migliora, si scende su divertente sentiero boschivo a ostacoli misto terra/pietre/radici, sosta obbligatoria alle marmitte dei giganti, si raggiunge Cianciavero e poi giù alla macchina per la gippabile percorsa in salita.
In conclusione: un tour completo con paesaggi veramente stupendi anche se ad altezze relativamente basse.
Distanza: 26 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 10 h
Traccia Gps: Aurona Valgrande
In conclusione: un tour completo con paesaggi veramente stupendi anche se ad altezze relativamente basse.
Distanza: 26 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 10 h
Traccia Gps: Aurona Valgrande
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