La cima è già stata mappata da Alberto "hanni" addietro ma mi è sempre rimasto nello scarpone andare a vedere come sia il lunghissimo sentiero dal lago Busin (2400 m) fino a valle (Rimasco 860 m). Nessuna info trovata in rete quindi prudenzialmente oggi lo facciamo alla francese in a/r (molto più comodo e salutare sarebbe anello dal Vannino).
Start da Passo 810 m, ampio parcheggio e acqua poco dopo a Rivasco.
Breve riscaldamento su merda di vacca e da Chioso parte la cementata per Alpe Vova 1480 m. L'ho pedalata tutta ma è veramente mortale con rampe demenziali e sudatissime. All'inizio dell'Alpe parte sentiero per la cima via laghi del Creil che sarebbe super estetico, ma teniamo a freno il testosterone e ci atteniamo al piano A. Su di là ✈
1600 m di Portage quasi incondizionato ma su sentiero sempre ottimo e, una volta fuori dal fitto bosco, molto panoramico ed appagante. All'Alpe Giove 2170 m si inerpica poco intuitivamente a sx ma è sempre segnalato bene. Qualche passetto aereo e si sbuca sulle praterie del lago Busin dove finalmente posiamo la bici e diamo due colpetti di pedale e qualche spintarella. Ultimi 400 ancora faticosi su sfasciumi.
3009 m, cima !
Cima un gazzo, negli ultimi 30 min di salita si è chiuso tutto e non vedo una cippa lippa di niente se non la croce e la targhetta. Disagio totale altro che balcone dell'Ossola. Vabbuoh paninetto al salame e ...... zo de lè !
Il sentiero, ricavato tra grossi sfasciumi, è in buona parte tecnicamente ciclabile da qualche alieno ma il fondo estremamente inconsistente e l'istinto di sopravvivenza consigliano di accontentarsi di tratti discontinui da scendere lentamente e studiati bene. Solo qualche decina di metri di massi enormi sono oggettivamente off limits. Passata rapidamente questa parte ci si diverte alla grande su sentiero tecnico fino alle praterie dove tiriamo il fiato prima dello scapicollo. Sotto il lago infatti il sentiero scende esposto e a chiocciola su pendio ripido e con fondo insidioso con rolling stones (mi sa che i Walser non passano più da qui da un pò di tempo). Prudenza ! Passata l'ansia della morte tutto il resto fino all'Alpe Vova è bellissimo. Molto tecnico a tratti ma non estremo con alternanza di fondo e di impegno in cornice alpina di primissimo rilievo. L'averlo poi fatto già in salita è di grande aiuto e annulla completamente possibili penalità. Unica postilla, se proprio vogliamo fare i pignolazzi, è la vegetazione che in alcuni punti (pochissimi) stringe un pò troppo il passaggio. Entrati nel bosco è tutta moquette quasi valdostana con qualche roccia sapientemente messa per aggiungere godimento ai tornanti dell'aMMore. Marooo, 1000 m di pugnette Ossolane !
E mò ? andiamo sul sicuro verso Salecchio ? traversiamo verso Antillone ? mulattiera lastricata che taglia i tornanti della salita ?
Tutto io devo fare qui ho capito. Testamento fatto e giù per l'Alpe Forno.
Sentiero incredibile su versante impossibile. Si parte benissimo, pulito e divertente con fondo di terra. Poi scalinata da 50 m ripidissima e direi da kamikaze totale (questa la lascio ai giovanotti che seguiranno). Il resto è un delirio di alternanza di gradoni, tratti di scalini, terriccio e nose press a volontà. Molte foglie ma senza sorprese sotto e se secco come oggi quasi ininfluenti una volta spento il cervello. Si suda anche la peperonata di Natale '91 ma se piace il genere "io speriamo non muoro" si gode come dei criceti in calore.
Atterrati non si sa come ancora vivi e con tutti i denti si limona a lungo l'asfalto con tanto di bidè nella bellissima fontana proprio su lato opposto. 2 min di chilling e siamo alla macchina brasati ma felici.
In conclusione: itinerario di assoluto rilievo tecnico e paesaggistico, fatto da Rimasco è durissimo ma ora che è mappato si possono risparmiare molte energie passando da Canza -> Vannino.
Mi dovete una cena altro che una birra luridi ciucciatracce !
Distanza: 23 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Durissimo
Traccia Gps:
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