sabato 23 agosto 2025

Punta Tersiva 3513 m da Cogne

Punta Tersiva 3513 m, merita itinerario classico da Cogne e non solo da Druges come fatto qualche anno fa qui con Phoebe: Tersiva da Druges.

Start merenderos da Gimillan 1750 m, pochi parcheggi.
La logica e la noia direbbero di salire dal vallone Urtier ma se provate dal Grauson non vi pentirete.
Praticamente tutto contromano rispetto all'iper noto Invergneux fino ai ruderi Ervelleires 2520 m, pedale e spintarelle fino al cimento finale da poco dopo il Bivacco Murgia 2850 m.
Fortunatamente il sentiero è stato sistemato dopo i disastri alluvionali e non ci sono problemi fino in cima.
Solo fatica e forza di volontà. "Ecco tua Madre" la Madonna saluta i disagiati ai 3513 m della vetta.

Discesa ON: fino al dente prima e poco dopo il colle è "umano" anche se a chiappe strettissime. Le penalità zero sono possibili ma aliene e registrate in carta bollata al comune di Cogne ufficio hyper tecnico. Dal Bivacco in poi tutto liSSio.
Non vorrete già tornare a valle vero ? Taka zü verso il Rifugio e andiamo a vedere i laghi di Lussert dove ci fermiamo al secondo di quota 2800 m e lasciamo l'Alieno andare a certificare pure il Colle des Laures 3050 m (mappato qui punta-di-leppe-3305-m-dai-laghi-laures)
Rientro noto ma molto tecnico inizialmente poi normale amministrazione ma sempre divertente.
Bon, siamo praticamente a Gimillan sani e salvi. Può bastare ? Stiamo scherzando ? Manca ancora la bonus track alla Golden Hour.
Risalitina, tornantini dell'aMMore che valgono la giornata, ancora spintarelle e super finale su Epinel per il sentiero diretto. Moquette Imperiale e pugnette a volontà ma attenzione a 2 tornantini della morte e al sentiero strettissimo ed esposto in vari punti da passare millimetricamente e con prudenza.

Degno finale per l'ancella della Vda, la Regina la rifacciamo domani.


Distanza: 40 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Durissimo
Traccia Gps: Tersiva 3500 da Cogne








venerdì 22 agosto 2025

Aiguille d'Artanavaz 3069 m da Crevacol

Panoramicissimo 3000 già smarcato in loop da Planaval, oggi gli facciamo visita da Crevacol.

Start comodo da Crevacol 1650 m presso parcheggi enormi impianti invernali.
Poderale da 400 giusto per dire che abbiamo i pedali e spingi/porta fino al Col Serena 2550 m. Beddu.
Discesina stitica da 200 e ancora pedalino di trasferimento come fatto qui: Aiguille d'Artanavaz 3069 m GT
Disagio avanzato alla fine del pianoro dopo Bonalex e siamo ancora sulla luna. Ultimo estetico Portage e l'Aiguille ci regala una vista mozzafiato su tutto lo scibile Bianco oggi in gran forma con cielo cobalto.

Baci e abbracci e zö de lè !

Tutto certificato 100% ciclabile compreso il tratto a fianco del torrente, se non siete capaci o siete nati sulla terra state a casa.

Stessa cosa per lo scapicollo da Bonalex al pianoro di Planaval 1750 m.
Ripido, stretto ed esposto con scalini della morte. 1 solo tornante è rimasto irrisolto anche dal Camoscio a Rotelle. Si attendono aggiornamenti da oltralpe.

Morti ? Si. Bene, acqua in abbondanza e si risale "comodamente" al col Serena. Meglio rapportino da frullatore altrimenti le gambe si rifiuteranno di spingere il 30-52 e i tratti più ripidi saranno a spinta. Vabbuoh. Golden hour e veloce rientro a Crevacol tra scogli fissi, merda di vacca e torelli sul sentiero.

Inutile dire che anche il tratto roccioso e franato è tutto "easy".

Brasati ma contenti si giunge alla macchina un filo preoccupati per la Tersiva di domani.

Marooo !

Distanza: 30 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Aig Artanavaz 3000

















martedì 19 agosto 2025

Becca di Viou 2856 m N - Mont Mary 2814 m S

Grandissima giornata di trail super tecnici sulle montagne che sovrastano la città di Aosta.

Start comodo da Blavy 1480 m ma la strada di accesso in auto è piuttosto infame.

Solito pedale fino all'immerdato alpeggio di Viou 2100 m e "comodo" spingi/porta fino in cima alla Becca passando dal Col de ... Viou ovviamente. Meteo un pò loffio ma gran panorama !

Si torna al colle giocando sui roccioni dove finalmente esploriamo il lato N che manca da troppo tempo nella Bibbia ma le indiscrezioni dell'amico Pascal lo danno come ottimo. E così è. 600 m di altissima qualità con sentiero in ordine e panorami follia passando dal lago d'Arpisson 2490 m ancora parzialmente innevato. La discesa è certificata 100% dall'alieno PJ inclusa breve pietraia instabile ma anche i normodotati al più fanno solo qualche passetto a piedi e godono. Oggi terreno secco e poco grip alzano le difficoltà e l'attenzione richiesta ma il tracciato è meraviglioso e ingegnoso, probabilmente recentement ristrutturato. Finale sulla piana dell'Alpe Nuova tutta guidata a chiocciola. Se ne avete basta potete chiudere l'anello circumnavigando la Becca oppure resettare e risalire da dove si è scesi ! Una bella mazzata da 700 di Portage ripido e faticoso ma dolcissimo tra i mirtilli. Dal Colle -> cresta (anche questo tratto di sentiero mi sembra di recente restauro) e Mont Mary 2814 m.

Da qui è tutto ben noto e certificato 100% ciclabile ma sempre molto molto difficile nella parte alta con pietraie trabocchetto che mi costano mezza costola. Si rientra a Blavy più umanamente (gran pulizia di alberi a terra è stata fatta, bravi) giusto in tempo per evitare il diluvio (3bmeteo, voto 10).

In conclusione: girone tecnico e di grande soddisfazione in ambienti inaspettati a due passi dalla città. Si ma ... ocio !


Distanza: 22 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile +
Condizione fisica: Difficile
Traccia Gps: Viou N - Mary


















sabato 16 agosto 2025

Valle di Viu' - Col Sulè 3072 m

Valle di Viu' - Col Sule' 3072m

Start da Usseglio 1260m, si imbocca la lunga strada comunale castello che , con pendenza regolare , dopo circa 11 km ci porta al Lago dietro la Torre (2360m) . Si pedala ancora per circa 1 km e si prende a sinistra il 122a . Facile e panoramico spintage fino al Lago della Rossa (2720m) , acqua alla fine della diga verso il bivacco San Camillo. Prendiamo a sinistra , costeggiamo il lago e iniziamo a salire su ottima traccia in mezzo a rocce e sfasciumi fino al Colle Altare (2908m) . La discesa parte bene , inizialmente ciclabile , poi peggiora costringendoci ad alcuni tratti a piedi , per poi precipitare in una clamorosa frana . Arrivati nei pressi del lago Perciaval sup. (2760m) la situazione migliora in ciclabilita' ma il sentiero rimane molto impegnativo . Il colpo d'occhio sulla valle sottostante e' notevole , man mano che si scende la ciclabilita' migliora e si arriva indenni al rifugio Cibrario (2616m , acqua) . Pausa pranzo , scambiamo volentieri quattro chiacchiere con i simpatici gestori del rifugio e ripartiamo verso la nostra meta . Si attraversa il Pian Sabiunin , si taglia su un piccolo nevaio residuo ed e' subito portage duro. Il sentiero e' ben marcato , in parecchi punti molto verticale e abbasta franoso ma non esagaratamente esposto . Salendo migliora progressivamente , fino a trasformarsi in un falsopiano attorno ai 2900m . Da qui lungo e piacevole spintage fino all'anonimo col Sule' (3072m) . Vista un po risicata sulle cime circostanti causa annuvolamento , giriamo i tacchi e riscendiamo da dove siamo saliti . Ottima ciclabilit‡ tra rocce e sfasciumi fino ai 2900 , poi precipita , inizialmente con godurioso tornantismo , da meta' in poi difficilizzimo stare in sella a parte qualche sporadico tratto . Nel complesso comunque una discesa esaltante . Si ritorna al rifugio e si prende lo stupendo sentiero 118 gi‡ descritto dal titolare nel tour della Punta Croce Rossa. Arrivati alle fontane della Lera (2000m) pero' tagliamo in direzione alpe Barnas per ispezionare il 120 che si rivela una piacevole sorpresa : prosegue come in precedenza , poi si attraversa una parte della vecchia decauville e infine diventa boschivo ma sempre impegnativo. Arrivati all'alpe
Barnas (1540m) si riprende il bitume in discesa fino al termine.

2250 metri D+

10 ore

Traccia gpx: Col Sulè































mercoledì 13 agosto 2025

Gran Cima 3025 m

Gran Cima, un nome un programma.
E' ora di smarcarla e testare il livello di disagio con traversata inedita dal Corno Vitello.

Start difficilissimo da Brusson 1380 m, tutto a pagamento, ho trovato poco prima di Extrepieraz.
Salita da maldiculo principalmente su bitume oggi, tanto per cambiare e velocizzare, fino a Estoul 1880 m.
Poi soliti rattoni fino al rifugio Arp 2420 m dove i merenderos stremati dai motorini elettrici si abbandonano alla meritata polenta. Da qui in poi asocialità quasi completa.
Elegantissimo Portage fino al colletto 2768 m passando dai laghi di Valfredda e a seguire crestone per il Corno Vitello. Meteo butta malino con quegli invidiosi della Valsesia che soffiano nuvoloni dalla Lys.
Passato il bivio per la cima gli ometti quasi spariscono ma la direzione è chiara. Di là -> !
Dopo l'assaggio di disagio su pietraia infame i boccioni finiscono e si pedala irrealmente sulla luna fatta di lastroni di pietra perfettamente levigati. Ho perso leggermente quota e poi risalito comodamente a pedale fino al colletto senza nome targato 2895 m. Molto bello assai ++.
La Gran Cima è solo un centello più sopra. Ben segnalata da timidissima traccia e nanometti.
3025 m ! L'ultimo sole mi regala un panorama spaziale a 360 con l'amica Testa Grigia a fare l'occhiolino.
Foto social e comincia a gocciolare, vabbuoh. Zö de lè !
A parte due passetti a piedi e un paio di pannoloni si torna al colletto e si scende oltre senza penalità. Il vicino Monte Perrin 2974 m era in programma ma le secchiate d'acqua vanno aumentando, dovrà aspettare. Come previsto ci si infila in un canale del Disagio di sfasciumi enormi e instabili e per 150 m bisogna fare attenzione ai piedini. Fortuna comincia a grandinare :-)
Passata la pietraia si bacia il ricomparso sentiero e in un attimo siamo al lago Perrin 2650 m.
Il sentiero verso Cuneaz lo avevo già percorso molti anni fa e me lo ricordavo difficile ma oggi è proprio incazzato. Più scavato, gradonato e vaginoso: livello a fondo scala. Una fatica notevole e giocoforza qualche penalità per sopravvivere va giocata. Marooo !
Relax zona Cuneaz, trasferimento di qualità a Mascognaz e gran finale della morte su Champoluc.
Sentiero anche lui molto molto difficile e quest'anno ancora più impestato da più radici affioranti.
Atterrati in paese si contano i denti rimasti.
Ultimissimo spostamento con richiamino a Reoulaz 1750 m e torniamo all'auto su moquettina e pignette assassine.

In conclusione: Gran Cima, Gran Tour. Solo per operatori del settore.

Distanza: 42 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile +
Condizione fisica: Difficile
Traccia Gps: Gran Cima




Vista sui laghi di Valfredda

Facile crestone x il Vitello

Perrin e Gran Cima


Prima o poi ...

Lunare traversata

Laghi Pinter e Testa Grigia


Vale la pena arrivare fino alla estremità della ampia cima

Rimandato

Disagio in vista

Comodo

Poser 1

Poser 2


lunedì 11 agosto 2025

Punta di Crete Seche 2951 m

Punta di Crete Seche 2951 m, inedita e nascosta cima nel selvaggio vallone di Menoeuve o come caz si scrive. Poche info per la parte finale, non resta che andare a vedere il grado di Disagio.

Start assolato da Saint Oyen 1350 m, caldo fuori scala, orario ciaparatt.

Pedale noto e sciallo fino a Tracaoudette 2120 m e poi ancora più su fino ai 2300 m dove traversiamo verso il Bivacco Molline in leggera discesa. Morena spingistica / portistica e siamo all'Hotel 5 stelle extra lusso. Over tourism questo sconosciuto con nessunissimo in giro. La traccia man mano che si sale scompare sostituita da ometti che diventano poi omettini ma comunque sempre elementare e intuitivo.
Dai 2500 il disagio finalmente decolla su pietraie ripide e instabili. Ultimi 200 verticali. Tendenzialmente si segue la direzione verso le pendici del Menouve per sbucare in cresta poco sotto il nostro cimotto.

Panorama eccezziunale sul cioccolato e tutto il Bianco ma senza dimenticare il Velan che ci ha tenuto compagnia per tutta la salita. Oggi ci fermiamo a lungo in cima.

Zö de lè.
Ottimi metri di crestina molto estetica e ci aviolanciamo sulla via di salita. Le linee sono da cercare con cura, alcune mortali, ma imbroccandole correttamente e galleggiando sui pietroni regalano ciclabilità praticamente completa tranne alcuni passetti nel pianoro glaciale.
Relax sulle praterie sconfinate e man mano riprendiamo con l'impegno tecnico. Ripassati dal Bivacco per refill di acqua siamo pronti. Dal bivio per Arvus il sentiero precipita a chiocciola ma rimane sempre perfetto e trialistico. Lo avevo colpevolmente tralasciato anni fa ma merita assolutamente la giornata per gli amanti del sudomagodo.
Come defaticamento di giornata si risale ora al Paglietta su noto ed entusiasmante percorso. Pedale + spingi/porta. Non lo ricordavo cosi bello. Prima praterie poi sezione tecnica a elica poi ST da manuale tecnico il giusto. Finalone lussurioso e totalmente imbarazzante.

In conclusione: gran bel giro con cima inedita e discese sicuramente tra le migliori in GSB e in assoluto in Vda. Marca giù.

Distanza: 35 km
Dislivello: 2250 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile +
Condizione fisica: Difficile
Traccia Gps: Punta di Crete Seche 2951 m


Hotel

Poseraggio

Punta di Crete Seche 2951 m

Punta di Crete Seche 2951 m

Crestina dalla Cima al colletto

Salita al Paglietta con vista 5 stelle

Il ST su Arvus visto dalla salita verso il Paglietta



sabato 9 agosto 2025

Val Formazza - Bocchetta Valmaggia + Passo di Grandinagia

Tour con paesaggi stupendi tra la val Formazza e la Vallemaggia.

Start dal parcheggio sopra la cascata del Toce (1700m) , salita prima su asfalto poi su comoda e larga sterrata al lago Castel (2220m) , si prosegue ancora su facile sentiero recentemente piallato per ebike , a parte qualche breve tratto tutto ciclabile , fino ai laghi del Boden (2380m) . Da qui parte líattacco per la bocchetta di Valmaggia (2635m) , primi metri abbastanza verticali ma si riesce ancora a spingere , si arriva poi a un pianoro dove ci si destreggia tra grandi rocce , per finire con spallata su ottimo sentiero bello vertical fino alla prima meta di oggi . Affaccio spettacolare sul ghiacciao del BasÚdino e sullíomonimo sentiero glaciologico sottostante . Qui si aprono due possibilit‡ : scendere e attraversare líaltopiano di Randinascia o proseguire verso il tratto della via alpina rossa R92 . Decido per questíultimo . Dopo un breve tratto in salita si raggiunge una selletta dalla quale parte un fantastico sentiero quasi integralmente ciclabile col quale si raggiunge comodamente il lago dei Matorgn (2460m) . Da qui in poi ci sono molti pi˘ smonta e rimonta , la traccia Ë sempre ottima ma sono presenti pi˘ ostacoli e saliscendi . Arrivati ad Arzo (2225m) comincia la discesa verso Robiei (1960m) , inizialmente promette bene ma si rivela ben presto una delusione : pendenze relativamente modeste ma in condizioni pessime , moltissimi tratti li ho fatti bici a fianco . Consiglio : arrivati al Matorgn provate il sentiero che scende verso líaltipiano di Randinascia , da sopra si intravedeva continuamente un sentiero che promette bene . Da Robiei risaliamo su comodo asfalto verso il lago del Cavagnoo (2300m) , passando per il lago Bianco (2080m) , e prendiamo il sentiero che porta al secondo passo di giornata . Si parte subito con un breve ma complicato tratto attrezzato , si prosegue aggirando il lago su ripidissima ma stupenda traccia alpinistica con vista lago sottostante , roccia e ancora roccia ma morbida e gripposissima . Semplicemente stupendo . In breve (purtroppo) ci lasciamo il lago alle spalle e raggiungiamo una selletta dalla quale si gode di uno splendido panorama frontale sulla bocchetta Cavagnolo (2580m) . Il sentiero prosegue con un brusco tratto di discesa per raggiungere il pianoro sotto la bocchetta , talmente in picchiata e scivoloso che decido di scendere fuori traccia in un canalone detritico laterale . Giunti ai 2500m circa con ultimo tratto in sella si risale verso ovest su ottimo sentiero detritico attraverso un canalone , ultimi 30 metri verticali su fondo scivolosissimo e siamo allíanonimo passo di Grandinagia (2700m) , racchiuso tra gli imponenti pizzo Cavagnoo (2836m) e pizzo Grandinagia (2774m) . Affaccio mistico sulla val Bedretto , allíorizzonte il passo della Novena . La discesa a vista promette bene : primi metri difficili , scivolosi ed eposti , poi sempre fbl su divertente serpentone pulito pulito ma largo una spanna (affrontare con gomme con buona presa) . Arriviamo belli soddisfatti alla pietraia chiamata Ganone (2300m) che si attaversa sorpendentemente su incredibile sentiero quasi tutto ciclabile (Ë un luna park del disagio) . Terminata la pietraia si prosegue per il noto passo San Giacomo (2254m) , poi sterratona che costeggia il lago del Toggia e infine ritorno a Riale con tagli (alcuni tratti non banali e un pÚ rovinati) rispetto al sentiero di andata.

In conclusione : tour alternativo assolutamente consigliato, bello e vario dallíinizio alla fine.

Traccia gpx: Formazza