sabato 29 novembre 2025

Colle Marmontana 2358 m

Siamo al 29 novembre in alta valle sono arrivate metrate di neve e sulle classiche scialpinistiche, tipo Flassin, ci saranno centinaia di assatanati ma nella Valle del Lys non lo sanno ed è ancora tempo di disagio estivo con braghette, caldazza e solitudine assoluta.

Start da collaudato ampio parcheggio di Fontainemore 770 m. Subito doppia cifra e spintarelle fino alla strada per Coumarial poi pedale sciallo fino ai 1240 m dove prendiamo per il lago Vargno 1690 m.
Rispetto ai ricordi del 2019 I 216 tornanti della Vecchia la forestale è notevolmente migliorata, addirittura a lungo asfaltata, ma le rampe missilistiche prima e dopo il lago rimangono. Oggi restiamo al sole e raggiungiamo il bellissimo Rifugio Barma 2040 m in a/r per l'AV al bivio dei 1960 m (altrimenti in estate meglio un anello dai laghetti Lei). C'è anche tempo per del sano bigolage al laghetto superiore che è gelato e spolverato di bianco quindi perfettamente ciclabile 😄. Si ritorna sulla strada di salita con ottimo traversone discendente (qualche spintarella sulle brevi pietraie) e diversi tratti molto tecnici (oggi con cautela perchè leggermente imbiancati essendo parzialmente all'ombra). Cambio assetto e si continua per rattoni fino ai 2130 m dove finalmente la bici si riposa. 300 m scarsi di nobile Portage e siamo al colle: 2358 m.

Sole meraviglioso e caldo, affaccio bifronte verso i 4000 da una parte e tutto il vallone di salita dall'altro. La cima di Marmontana è li a 50 m ma in ombra e poco attraente cosi preferisco rosolarmi con il toast più bruciato del mondo, caricare le batterie e lumare ancora del lavoro da mappare in zona. Tops !

Discesa ON: bellissima ! tutta tornanti ottimamente tracciati dove schiacciare il naso a ripetizione e godersi ogni metro su fondo perfetto già di suo e oggi in condizioni estive. Marooo !
Dalle baite la parola d'ordine è 1B, tutto da scoprire e mai percorso da nessun disagiato. Tutto io devo fare qui ....
Inizialmente poco promettente, poco o niente ciclabile e con vegetazione di mughi a tratti fastidiosa. Svoltato l'angolo .... Bingo ! Sentiero perfetto su versante assolato e altrimenti totalmente inospitale. Ripido e selvaggio. ST capolavoro che taglia tutto il pendio praticamente sempre perfettamente pedalabile e a piombo sul fondovalle. Roba da patrimonio dell'umanità per la quale è già partita la raccolta firme.
Atterrati a Pré Damon l'incantesimo si interrompe e il sentiero via via va deteriorandosi. Sotto i 1600 lo avevamo già percorso qui M. Prial 2400 m ma purtroppo ora è molto più sporco e con qualche albero a terra. C'è ancora modo di dilettarsi ma la modalità deve essere su "cinghiale". L'arrivo a Farettaz 1120 m è sempre ... atletico ma una chiamata preventiva all'amico dentista è consigliabile soprattutto per il gran finale su mulattiera di scogli e castagni scarligamerlüss.
Atterriamo sani ma brasati alla macchina con 0 trasferimento, cambio mutande e a casa.

In conclusione: Gran Tour da leccarsi gli alluci a fine novembre e di stimolo per ulteriori scorribande ancora da mappare.

Distanza: 25,5 km
Dislivello: 1900 m
Tempo: 7 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Colle Marmontana 2358 m





























sabato 15 novembre 2025

De rerum Augusta Praetoria

Siete state tantissime a chiedermi: “ma se lascio il marito al centro commerciale di Aosta che giretto posso fare lì attorno ?”. De rerum Augusta Praetoria ... è latino capre !

Start dalla città, 580 m con parcheggio a caso. Meteo loffissimo ma asciutto, 3b meteo #1.
Trasferimento per stradine deserte, breve off road tra le vigne e salita bitumata a Bellun 1390 m. Oggi tralasciamo la classica discesa proseguimento della inflazionata Becca France e proviamo l'abbandonato sentiero che parte da La Gorretaz. Alto potenziale ma non frequentato, qualche bel passaggio roccioso e anche un paio di alberi a terra con vegetazione che tende a chiudere il passaggio. Vabbuoh, ci si ricongiunge presto sul principale, generalmente scorrevole ma da non sottovalutare (un pò provato dai tanti passaggi estivi).
Ottima tagliafuoco e in breve ci si ricongiunge alla seconda salita verso la strada dei Salassi che percorriamo fino ai 1260 m di Conclonaz. Discesa sulla frazione Champlan 700 m abbastanza semplice e divertente. L'ultima salita è la più lunga con alternanza di bitume e piacevoli sterrati prima fino ad Arpuille e poi da Lino Bianco forestale fino a Brin 1600 m. Andare oltre oggi non ha senso viste le nuvole basse e le giornate corte.
Zò !
Tutta quest'area è stata martoriata in primavera dalla nevicata pesantissima e centinaia di alberi sono ancora a terra. Il sentiero però è stato aperto ed è ben percorribile se si riesce a seguirlo alla lettera. Bene.
Sbuchiamo alla regionale e torniamo su Lino Nero per l'ultima picchiata più tecnica della giornata. Prima merda di vacca su pratoni poi roccia e tecnicismo verticale da dosare con giudizio. Scampoli di sentiero e secondarie ci riportano velocemente alla macchina.

In conclusione: ottimo allenamento per quelle giornate da divano o, vista l'esposizione totalmente soleggiata, per un bel girozzo invernale.

NB: nessun marito è stato maltrattato durante il giro.

Distanza: 49 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 7,5 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Aosta




domenica 9 novembre 2025

Monte Triomen 2245 m

Novembre, mese della Potalandia per un inedito Monte Triomen 2245 m

Start da comodo parcheggio di Averara 650 m, Val Brembana, ma avendo più tempo meglio partire da Olmo al Brembo. Grazie all'ottima soffiata di Fabio schifiamo a lungo la classica e noiosa salita su bitume con prima bella forestale e poi fantastico balcone ST aggirando il monte Disner fino all'Oratorio 1120 m. Qui al casotto di caccia ho preso erroneamente il sentiero più basso ma credo sia meglio stare più alti per evitare lo spintage faticoso sopra Cusio (tutto il traverso è comunque ottimo) e sbucare direttamente al colle della Maddalena 1230 m. Da qui l'asfalto è inevitabile fino ai Piani dell'Avaro 1680 m. Ultimi colpetti di pedale e dai 1810 m si tacca zü di brutto brutto. Prima su bel sentiero fino ai 2060 m poi su merda di capra potapota (meglio portarsi verso la cresta appena possibile). Ultimo centello bello faticoso su erba infida e pseudo traccia.
Cimotto da 2200 m ma panorama al Top della Potaland con già sotto i piedi i prossimi laghetti di Ponteranica. Paninetto al salame e zò de lè.

Primi metri da foto social poi un dentino malefico appieda inevitabilmente. Io l'ho aggirato verso valle per poi risalire in bici - picozza fino al secondo cimotto con grosso ometto. Maurizio e Diego traversano più alti ma sempre pericolosamente. Probabilmente la cosa migliore è seguire proprio il sentiero e al limite calare le bici. Vabbuoh ... La dorsale in compenso è una facile e panoramica dorsale ampia e con sentiero ben marcato. A 2090 m si taglia direttamente verso i laghi su ottimo sentiero. Programma originario era di salire anche il Ponteranica Centrale 2372 m ma il DNK prevale e lo teniamo per anno prossimo visto che la discesa sarà poi molto lunga. Dal lago superiore, passata una prima parte a tratti bella tecnica, ci sono 3 alternative sempre verso il lago di Valmora. Oggi prendiamo il traversone panoramico e ancora baciato dal sole. Ottimo e praticamente tutto ciclabile tranne micro appiedamenti e richiamino ino-ino.
Ultima tratta prima della località Acqua Nera molto molto tecnica con qualche penalità e un pò di giass.
Risalita cementata fin quasi al Rifugio S.Marco 1760 m e classica discesona per il Rifugio Cantedoldo 1500 m. In generale abbastanza semplice ma con qualche tratto più piccante ed oggi più interessante per foglia abbondante e scarligabiker. Tutto ottimizzato su sentiero e finale mulattiera fino letteralmente alla macchina.

In conclusione: bel girett autunnale ma che in estate può essere esteso considerevolmente per aumentare il tasso di disagio.

Distanza: 32 km
Dislivello: 2000 m
Tempo: 6,5 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Triomen

 











sabato 18 ottobre 2025

Corno del Camoscio 3024 m - Corno Rosso 3022 m + bonus track

Doppietta di 3k Camoscio + Rosso, Valle del Lys. Ultima chiamata del 2025.

Start impronunciabile qualche km dopo Gressoney Saint Jean da parcheggino tattico, 1530 m.
Subito piacevole sterrato fino a La Trinité e trasferimento bordo fiume per Staffal.
Ai 1930 m cominciano le solite note rampe, feroci ed assassine ma con gamba fresca del mattino e spirito suicida si pedalano praticamente tutte. Verso il Gabiet 2300 m si può fiatare ma subito dopo si ricomincia con solo qualche piccola pausa. Per arrivare al Passo dei Salati 2980 m meglio alternare con qualche decisa spintarella. Si risale praticamente tutta la pista di servizio proprio sotto gli impianti ma al 18.10 tutto tace, non c'è anima viva in giro e tutto sommato non è male.
Dal passo il Corno del Camoscio è proprio una formalità da 100 m anche se la neve di oggi aggiunge un pizzico di disagio in più. 3024 m, bandiera tricolore e panorama stupendo a 360 con Piramide Vincent e Lyskam attori principali.
La discesa al Col d'Olen 2880 m è molto bella, non troppo tecnica tranne 1 solo passaggio.
Dal colle diventa più semplice fino ad incrociare le piste. Un taglio buono ed andiamo a prendere la risalita verso la seconda cima di giornata purtroppo per pratoni delle piste da sci.
2580 m, cambio assetto e via di Portage. Ai 2790 m anzichè proseguire fino al Passo di Zube seguiamo ottimi ometti che tutto su sfasciumi ci guidano fin sotto la caratteristica cima dominata da una specie di enorme masso proprio in cima. Tra le rocce si aprono finestre panoramiche da capogiro.
3022 m, un terrazzino incredibile con strapiombo sulla Valsesia. Marooo !
Zo de lè.
Si parte bene 2 m sotto la cima ma poco più avanti qualche decina di m a piedi sono inevitabili. Quasi ininfluenti perchè aggirato lo sperone roccioso si riprende scialli scialli seguendo la via di salita (volendo si potrebbe passare dallo Zube). Quasi tutto semplice ma simpatico e panoramico.

Allo stesso bivio dell'andata mamma regione dice esserci un sentiero non mappato che traghetta sul lago Gabiet. Possiamo non credere alla mamma ? Attraversiamo subito un altopiano, bellissimo e omettato, scendiamo più decisi su sentiero un pochino timido ma ancora ciclabile e ci affacciamo sul grande salto di roccia. 2 appiedamenti, uno breve ed esposto e uno più ripido un pochino più lungo (qualche decina di metri) alternati da qualche tornante ciclabile ma pericoloso. Vabbuoh. Il lungo traverso che segue lo credevo più pendente così lo abbandono e seguo tracce di sentiero senza problemi fino al Gabiet.
Trasferimento per piste e andiamo a prendere l'ottimo e ciclabilissimo sentiero per la Jolanda 2240 m (solo una sezione ben tecnica). A sx del caseggiato parte l'aviolancio. Sentiero tecnicissimo ma ottimamente tracciato per ingannare il pendio estremamente ripido. Tornantini a non finire, brevi ripidoni, nose press senza un domani con difficoltà continue e non trascurabili. Una libidine lenta ed incontrollabile che i soliti pignolazzi potranno contestare per qualche gradone fuori scala. Più sotto molla un attimo ma sempre molto tecnico con i tornanti a dx spesso ben incazzati. Marooo !
Attraversata la pista dei 1850 m l'hypertecnico diventa lussuria, sempre a chiocciola, fondo perfetto ed ancora tornanti non quantificabili in nr. Atterrati in paese vorrei dare il Nobel al Sindaco e limonarlo a lungo, un sentiero così andrebbe incorniciato e lucidato ogni giorno dalla signora Luisa.
Si capisce che mi è piaciuto ?
Struscio in paese a salutare le fans e si tacca zu di là per il defaticamento di giornata.
Prima a pedale, poi in soft Portage schivando la merda di vacca si va a prendere il balcone per Alpenzu Piccolo 1800 m. Luogo ameno e contemplativo che al tramonto diventa mistico ma soprattutto che offre un'ultima discesa difficilmente descrivibile. Assolutamente perfetta, guidata e libidinosa. Pioggia di tornanti uno più bello dell'altro su fondo impeccabile. 300+ m dell'aMMore che ci scodellano come da migliore tradizione letteralmente Nella macchina.

In conclusione: girone vario e di gran soddisfazione obbligatoriamente da programmare a fine stagione quando lo strazio degli impianti di risalita tace.

Distanza: 35 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Camoscio Rosso



Il Corno Rosso è quello a sx

Salita al Corno del Camoscio oggi innevata

Foto di rito al Caprone

Vincent e Lyskam

Valsesia

Cimotto prima del Rosso

Finestre panoramiche

Balconcino verso il Rosa

e verso la Valsesia

lato Lys


Là in fondo il Gabiet

Start dal Camoscio

Poser of the day


domenica 5 ottobre 2025

M. Capio 2107 m

Monte Capio 2107 m, ottima esposizione S e balcone d'eccezione sul Rosa.

Start da Bocciolaro 560 m, Valsesia VC.
Bitume con pendenze assassine fino a Montata 860 m e di nuovo rattoni su gippabile immacolata fino a sotto all'alpe Corti (1111 m, "da qui in su si danno tutti del tu").
Si prosegue con tonificante spintage su ampio e pulitissimo sentiero fino al colmetto di Cevia 1515 m, taglio a sinistra con trascurabile perdita di quota iniziale (si puo' proseguire anche sul sentiero poco più in alto che si ricongiunge più avanti) e, sempre in spinta, attraverso l'alpe del Laghetto 1810 m.
Breve sosta alle vecchie cave di nichelio poi la pendenza aumenta fino a giungere, attraverso un sentiero in ambiente prevalentemente erboso, alla cima del monte Capio 2172 m: vista spaziale a 360° su ... tutto ciò che si può apprezzare a vista d'occhio. Topperia valsesiana. Cambiamo piano iniziale che prevedeva a/r e scendiamo passando dalla cresta che conduce al colle della Bonda Piatta 1930 m: pochissimi metri non ciclabili, panoramicissima, sentiero sempre evidente ma a tratti aereo (ocio alla penna !).
Ottima deviazione maestro ! Dalla Bonda si prende il facile traverso che ci riporta all'alpe del Laghetto e poi breve risalita per andare a intercettare l'altro magnifico traverso (l'infinito 561), che con trascurabili monta/rimonta, puntuali tecnicismi spinti e un finale bello vertical ci catapulta all'alpe Campo 1540 m. Si scende sul sentiero dell'andata in relax (ma non troppo) e, in prossimita' dell'alpe Corti, di nuovo giù ma in picchiata lungo i taglioni. Non c'e' un metro brutto, molti tratti belli vertical con tornantismo boschivo misto roccia e passaggi entusiasmanti. Arrivati a Montata procediamo sempre sul 561 che da qui diventa un magnifico single track boschivo prefettamente ciclabile. Superata l'alpe Costabella 820 m, come defaticamento risaliamo in Spintage sul 564A ancora su sentiero boschivo non pulitissimo, attraverso il Bosco dell'Impero, fino a intercettare il 564 che scende dalla Sella dell'Oca (evitate tassativamente eventuale anello dal colmetto di Cevia passando da qui mi raccomando). Non fosse per la folta vegetazione sarebbe perfetto: pendenza mai eccessiva, per nulla esposto, tratti moquettati alternati a tratti piu' rocciosi, tornanti belli a gomito ma c'è tutto lo spazio per nosepressare. Ma che bello è ? Concludiamo con facile taglio fino a Sabbia e poi giù per bitume alla macchina (in teoria da Sabbia dovrebbe esserci un sentiero ma non lo abbiamo trovato).

Conclusione: forse il giro più bello e completo che abbia mai percorso finora in Valsesia (a queste quote si intende), stra-consigliato, non ve ne pentirete.


2050 metri D+
8 ore
26 km
Traccia gps: M.Capio 2100




Non vi preoccupate è una finta

Spintarelle

Finalmente un pò di Portage

Peccato per il Meteo

State calme, siamo sposati

Zò de lè

Poser of the Day

Si parte easy

Ottima cresta ma ocio all'erba scivolina e all'esposizione

Tratti molto ripidi e tecnici

laselandaaa

dalla cima

Sciallo

Alpe Laghetto

Flow dopo l'Alpe Laghetto e prima dello scapicollo su Alpe Campo

La Padania