domenica 14 settembre 2025

Disagio al Devero: Passo della Rossa - Bocchetta d'Arbola

Vi piacerebbe fare un bel giro tipo Grande Est al Devero ? Pedalino e discesine ?
Eh invece no, lacrime e sangue al cioccolato dal Passo della Rossa e rientro dalla Bocchetta d'Arbola !

Start da solito Goglio 1110 m, non sia mai che investiamo 10 euri per il parcheggio.
Pedale asfaltato per il Devero e ultimi colpetti fin verso i 1650 m.
Quadricipiti a perdere e 700 m di Portage integrale, estetico e sudato ci separano dalla Bocca della Rossa 2392 m. Ah ... sì c'è anche una simpatica scaletta di 10 m 😇 ma tutto sommato non difficile essendo appoggiata e con buoni appigli. Forse più scomoda la catena appena successiva e la strettoia subito dopo (se siete soli). Dalla Bocca al Passo vero e proprio occorre scammellare ancora a lungo in ambiente fantasmagorico ma totalmente ostile alle bici della montagna.
Passo della Rossa 2474 m, quota modesta ma panorama unico su lago Geisspfadsee (lago del sentiero del caprone, ho detto tutto) e su estetica Punta della Rossa 2887 m.
Zo de lè !
Piano con l'entusiasmo però perchè tutta la discesa fino a Fäld risulterà estremamente ostica. Il lago si contorna a pedale solo parzialmente così come il raggiungimento del vallone vero e proprio. Il sentiero è sempre evidente ma pietraie, pendenze e ostacoli continui riducono la ciclabilità per gli umani proprio al lumicino. Dai 2100 m migliora ma sempre farcito di difficoltà e scogli a punta (tranne tratto prima di casotto di Maniboden). Entrati nel bosco oggi le difficoltà si sommano ad una vaginosità estrema con pietre saponetta veramente insidiose. Ma il Vallese non era la terra del flow ?
Fäld 1520 m.
Acqua e comodo pedale ci teletrasportano ai 1960 m in scioltezza.
Il rientro in Italia dalla Bocchetta d'Arbola 2409 m è lunghino ma comodo con facile spinta, poco portage e addirittura del pedalino lastricato quà e là. Evidentemente il sentiero deve avere avuto un passato proprio glorioso.
Residuo di panozzo al salame e Zo de lè !
Questa volta con godimento completo se piace il sudo ma godo. Infatti confermo in toto il buon Luca che già aveva testato la discesa sul lago di Pianboglio a giugno Bocchetta-darbola-2409m-e-scattaminoia. Discesa lenta, molto tecnica e di gran soddisfazione con qualche ininfluente discontinuità dove la bici proprio non passa (ma sempre pochissimi metri). Bello assai !
Ora tarda, per ottimizzare il giro bisognerebbe risalire verso l'Alpe Forno ma ci accontentiamo delle belle viste sul Codelago e del sentiero dopo Crampiolo. Finale ancora disagiato sotto improvviso temporale giusto per rendere la facile mulattiera a chiocciola finale più croccante.
Buio, giù il sipario.

In conclusione: giro pazzerello e solo per Disagiati doc ma almeno la Bocchetta d'Arbola mettetela in cantiere che merita.

Distanza: 38 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Durissimo
Traccia Gps: Disagio al Devero































sabato 6 settembre 2025

Val Cairasca - Forca di Aurona 2685m e Pizzo Valgrande 2529m

Start da Ponte Campo (1320m) e solita salita tostissima ma pedalabile che porta alla conca dell'alpe Veglia (1720m).
Da qui vista a ovest sul monte Leone (3552m) , a nord sulla punta del Rebbio (3193m) ed a est il pizzo Moro (2943m). Attraversata la piana si prende a sinistra e si pedala ancora per un breve tratto verso i pascoli di Aurona, si spinge in relax fino a sotto la ex casermetta di finanza (2140m), si spalla per un breve tratto poi si ricomincia a spingere e si arriva al bivio (2200m) per la prima cima di oggi: il tutto sempre accompagnati dalla magnifica vista della parete nord del monte Leone e del suo ghiacciaio. Verso ovest si intravede il sentiero F28 che attraversa il sentiero glaciologico di quello che tempo fa era il ghiacciaio di Aurona e che portava all'omonima bocchetta : sembra che ormai non sia piu' consigliato percorrerlo. Peccato, gia' pregustavo un altro giro ad anello che prevedeva la salita alla punta di Terrarossa (3246m). Dal bivio si percorrono in facile spinta/porta i 500m d+ fino alla forca di Aurona 2685m: affaccio lato svizzero altrettanto spettacolare , si scorge una discesa molto interessante verso Rothwald. La nostra discesa lato italiano e' veramente tosta: primi 10 metri li lasciamo agli stambecchi, poi si comincia con una vertigine di tornantismo a gomito, poco spazio per nose-pressare, buona aderenza, discreta verticalita' ed esposizione.
400 metri di discesa di disagio doc, poi si placa un poco ma siamo sempre in modalita' fbl. Assolutamente consigliato anche ai disagiati piu' esigenti. Dal bivio precedente risaliamo brevemente fino ad incrociare il sentiero che ci porta al bucolico lago delle Streghe (1840m): prima parte soft su ottima e panoramica traccia tra pascoli, seconda parte su stupenda chiocciola verticale boschiva. Dal lago si riprende a salire bici in spalla: inizialmente sempre nel bosco, poi si apre, ci accompagna di nuovo sopra la testa la parete est del monte Leone e all'orizzonte si vede la nostra seconda cima della giornata. La pendenza diminuisce gradatamente, si attraversa una pietraia e si ricomincia a pedalare. Ambiente fantastico, arriviamo al lago d'Avino 2240 m. Si scende di qualche metro su sentiero attrezzato, si attraversa la diga e si riprende a salire in spintage relax con alle spalle un magnifico anfiteatro composto nell'ordine dal pizzo Forato (2666m), dalla punta Valgrande 2856 m, dal pizzo Fne' 2933 m, dal pizzo d'Avino 2880 m e dall'ancora piu' imponente (visto da qui) monte Leone con il sottostante lago. Topperia. In breve si giunge al pizzo Valgrande 2529 m. Ai suoi piedi la val Cairasca, verso sud il monte Teggiolo 2385 m. Scendiamo da dove siamo saliti, inizialmente breve tratto su morena da affrontare con molta attenzione, si sta in equilibrio a fatica, poi su facile pratone, si risale brevemente dopo la diga e si prende la discesa direzione Cianciavero. Purtoppo si rivela immediatamente una delusione: potenzialmente un bel vertical di tornanti, in realta' sembra un sentiero in stato di semi abbandono, infestato dalla vegetazione. Rododendri, mirtilli e piccoli pini coprono pietre insidiose e impediscono di scendere in modo fluido. Si contano sulle dita di una mano i tornanti portati a casa. Peccato, tocchera' tracciare altro giro per testare la discesa dal passo del Croso :-) . Terminati i tornanti la situazione migliora, si scende su divertente sentiero boschivo a ostacoli misto terra/pietre/radici, sosta obbligatoria alle marmitte dei giganti, si raggiunge Cianciavero e poi giù alla macchina per la gippabile percorsa in salita.

In conclusione: un tour completo con paesaggi veramente stupendi anche se ad altezze relativamente basse.

Distanza: 26 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 10 h
Traccia Gps: Aurona Valgrande





























venerdì 5 settembre 2025

M.Giusalet 3313 m + Cime de Bard 3168 m

La città di Susa è dominata non solo dal ben noto Rocciamelone 3500 m ma anche dal M.Giusalet 3300 m dove "stranamente" nessuno ha mai appoggiato le ruote grasse. Nduma vidé, nè !

Start drammaticamente tardo da Novalesa 810 m, parcheggio senza problemi.
Pedale quasi asociale fino a Moncenisio 1430 m, breve asfalto e sentiero dei frati per Bar Cenisio.
Ottimo sterrato / mulattiera con qualche spintarella ogni tanto e si arriva a Grange Marzo 2000 m con panorama già notevole sulla valle. Da qui forse sarebbe meglio seguire le indicazioni per rifugio Avanzà dal vallone della Vecchia con promettente mulattiera ma ero incuriosito dal sentiero balcone sulla Val Clarea. E così, aggirando la Punta Mulatera su ottimo sentiero assolato si perde un filo di quota e si percorre il sentiero militare per il passo Avanzà e subito dopo il rifugio. Pedale solo timido ma gran viste verso Niblè - Ambin (ocio all'esposizione in alcuni brevi tratti). 2570 m ultima acqua.

L'amico Giusalet è lì ad un tiro di schioppo e in 2 ore teoriche dovrebbe essere flaggato. Sentiero inizialmente lissio e facile poi sopra il bellissimo lago della Vecchia troviamo breve e scomoda pietraia. Sui 2800 torna ben semplice e quasi auspicabile per eventuale discesa ma dai 3000 diventa ripidissimo e molto faticoso con frequente uso delle mani per risalire il canale detritico. Ultimo castelletto si aggira sulla sx dopo aver costeggiato la parete rocciosa. Ocio ad un paio di gradoni che da soli e con la biga in groppa e magari ghiaccetto o bagnato non sono proprio simpaticissimi.

3313 m, cima ! Ora tarda, freddo autunnale e ignoto impongono sosta brevissima ma il panorama a 360 è veramente spaziale e meritevole delle 6-7 ore di salita.

Tutto il plateau sommitale è marziano e inizialmente perfettamente ciclabile su sfasciumi fini (non tralasciare il cimotto senza nome di quasi pari quota). Seguendo tacche rosse e ometti ci si arrangia poi tra balze discontinue dove molto conta la linea da azzeccare per rimanere in sella più a lungo (il ghiaccio oggi non aiutava). Timbrata anche la Cime de Bard 3168 m si prosegue facilmente fino ai 3000 m dove compare un signore con falce. E' l'Angelo della Morte, custode della peggior pietraia auspicabile. Quasi 300 m di Deportage tossico e faticosissimo con solo 50 m di perculata ciclabile breve ed illusoria. Disagio ai massimi livelli !

Giunti finalmente al bivacco Piero Vacca (acqua) ci meritiamo l'ultima barretta per affrontare il vero regalo di giornata. Sentiero bellissimo e ottimamente tracciato in un versante complesso e ripido. Opera d'arte tra innumerevoli stambecchi ! Inizialmente si galleggia su rolling stones poi fondo più scorrevole ma sempre d'impegno tecnico con tornanti a gogo. Diversi passaggi puntuali trialistici meriterebbero più riguardo ma il tempo stringe. Tra un nose e l'altro le difficoltà vanno via via riducendosi fino ad un bel finale scorrevole ma sempre guidato fino al lago d'Arpon. Top !
Non rilassatevi troppo perchè il livello di tossicità non è ancora finito. I prossimi 200 metri infatti precipitano su Fondo Bar su sentiero EEA. A parte qualche metro è teoricamente mortalmente ciclabile da qualche alieno, io oggi ho salvato l'onore sui tornantini più stretti e lasciato i gradoni troppo ripidi e rocciosi ai giovani kamikaze che seguiranno a frotte questo itinerario 😇😇

Luci ON nel fitto bosco e finalissimo da Scimmia (easy) e Stressante (bello cazzutello a tratti).

In conclusione: itinerario estremamente faticoso e fuori dagli schemi anche per i normalmente disagiati ma una grande avventura arricchita da ambiente marziano e discesa dal Bivacco di assoluto rilievo.

Distanza: 34 km
Dislivello: 2700 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Durissimo+
Traccia Gps: M.Giusalet 3300 m












sabato 23 agosto 2025

Punta Tersiva 3513 m da Cogne

Punta Tersiva 3513 m, merita itinerario classico da Cogne e non solo da Druges come fatto qualche anno fa qui con Phoebe: Tersiva da Druges.

Start merenderos da Gimillan 1750 m, pochi parcheggi.
La logica e la noia direbbero di salire dal vallone Urtier ma se provate dal Grauson non vi pentirete.
Praticamente tutto contromano rispetto all'iper noto Invergneux fino ai ruderi Ervelleires 2520 m, pedale e spintarelle fino al cimento finale da poco dopo il Bivacco Murgia 2850 m.
Fortunatamente il sentiero è stato sistemato dopo i disastri alluvionali e non ci sono problemi fino in cima.
Solo fatica e forza di volontà. "Ecco tua Madre" la Madonna saluta i disagiati ai 3513 m della vetta.

Discesa ON: fino al dente prima e poco dopo il colle è "umano" anche se a chiappe strettissime. Le penalità zero sono possibili ma aliene e registrate in carta bollata al comune di Cogne ufficio hyper tecnico. Dal Bivacco in poi tutto liSSio.
Non vorrete già tornare a valle vero ? Taka zü verso il Rifugio e andiamo a vedere i laghi di Lussert dove ci fermiamo al secondo di quota 2800 m e lasciamo l'Alieno andare a certificare pure il Colle des Laures 3050 m (mappato qui punta-di-leppe-3305-m-dai-laghi-laures)
Rientro noto ma molto tecnico inizialmente poi normale amministrazione ma sempre divertente.
Bon, siamo praticamente a Gimillan sani e salvi. Può bastare ? Stiamo scherzando ? Manca ancora la bonus track alla Golden Hour.
Risalitina, tornantini dell'aMMore che valgono la giornata, ancora spintarelle e super finale su Epinel per il sentiero diretto. Moquette Imperiale e pugnette a volontà ma attenzione a 2 tornantini della morte e al sentiero strettissimo ed esposto in vari punti da passare millimetricamente e con prudenza.

Degno finale per l'ancella della Vda, la Regina la rifacciamo domani.


Distanza: 40 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Durissimo
Traccia Gps: Tersiva 3500 da Cogne








venerdì 22 agosto 2025

Aiguille d'Artanavaz 3069 m da Crevacol

Panoramicissimo 3000 già smarcato in loop da Planaval, oggi gli facciamo visita da Crevacol.

Start comodo da Crevacol 1650 m presso parcheggi enormi impianti invernali.
Poderale da 400 giusto per dire che abbiamo i pedali e spingi/porta fino al Col Serena 2550 m. Beddu.
Discesina stitica da 200 e ancora pedalino di trasferimento come fatto qui: Aiguille d'Artanavaz 3069 m GT
Disagio avanzato alla fine del pianoro dopo Bonalex e siamo ancora sulla luna. Ultimo estetico Portage e l'Aiguille ci regala una vista mozzafiato su tutto lo scibile Bianco oggi in gran forma con cielo cobalto.

Baci e abbracci e zö de lè !

Tutto certificato 100% ciclabile compreso il tratto a fianco del torrente, se non siete capaci o siete nati sulla terra state a casa.

Stessa cosa per lo scapicollo da Bonalex al pianoro di Planaval 1750 m.
Ripido, stretto ed esposto con scalini della morte. 1 solo tornante è rimasto irrisolto anche dal Camoscio a Rotelle. Si attendono aggiornamenti da oltralpe.

Morti ? Si. Bene, acqua in abbondanza e si risale "comodamente" al col Serena. Meglio rapportino da frullatore altrimenti le gambe si rifiuteranno di spingere il 30-52 e i tratti più ripidi saranno a spinta. Vabbuoh. Golden hour e veloce rientro a Crevacol tra scogli fissi, merda di vacca e torelli sul sentiero.

Inutile dire che anche il tratto roccioso e franato è tutto "easy".

Brasati ma contenti si giunge alla macchina un filo preoccupati per la Tersiva di domani.

Marooo !

Distanza: 30 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Aig Artanavaz 3000