mercoledì 11 agosto 2021

Valvaraita Ubaye Maira Tour 3gg

Itinerario di Ciclodisagio++ che riposiziona completamente l'asticella del Disagio verso l'alto. 3 giorni di avventuara estrema in quasi completa autosufficienza tra cime over 3300, tramonti infuocati e notti tempestose. Traccia ideata da amico Maurizio rinominato Lodi Machine.

Dopo notte tranquilla nel furgone partenza prestina da Chiesa 1470 m bella frazione in Valvaraita CN. Scegliamo lo "Stile Alpino" con equipaggiamento al minimo e cercando di dividere quel poco che è possibile di ricambi e attrezzi per le bici. Lo zaino ciònostante passa i 10 kg. Le previsioni meteo sono ottime con solo incognita vento. Carico carboidrati e Via !

Con del bel 700 m a pedale sterrato ci portiamo alla Punta del Cavallo 2290 m con affaccio sul lago di Castello e Monviso 3841 m. Uno delle pochissime salite della tre giorni interamente ciclabili. Qualche spintarella e ancora buon pedalage fin sopra i ruderi della caserma Vallo Alpino 2400 m. Pertichette a spinta su pratone e attacchiamo il Passo del Ciat, subito rinominato Passo dei Ciaparatt, in Portage Asburgico. 150 m ben attrezzati con corde fisse e un paio di punti stretti dove passarci le bici ma essendo in 2 passiamo via senza problemi sbucando sul Pietralunga 2731 m. Applausi. Bella vista e amichevole traverso sul Colle Bondormir 2650 m tra una dronata e l'altra. Zo de lè. Ottimo sentiero su sfasciumi e poi via via più tecnico e rude fino al congiungimento con U15 nel fondovalle, si fa per dire, quota 2000 m. Bene a parte le pastiglie nuove e la frenata anteriore nulla :-( Cambio assetto e via di spinta / porta / suda fino al Colle del Rastel 2372 m. Barretta contemplativa e via di altro simil traverso discesistico a balcone sulla Varaita di Chianale fino a 2200 m. Gioco il Jolly di giornata su roccione maldestro. Finalmente ritroviamo acqua ma visto il merdume agrosilvopastorale diffuso la filtriamo per sicurezza. Il Pastore del lago di Torrette cerca di farci desistere in una lingua sconosciuta mandandoci a kulofan verso valle ma che vuoi che sia ? Il Colle Tour Real 2841 m è solo 600 m verticalmente faticosi sopra le nostre teste. Bella Copada di Portage ma vallone deserto e molto bello prima su sentiero poi faticosamente a vista. Sopra i ruderi della caserma qualche passo di arrampicata da fare con attenzione prima di godere di una vista da cartolina su distesa di laghi Cavalle, Nero, Blue .... nu burdell ! La giornata è bella ma vento comincia ad alzarsi, il pomeriggio avanza ed abbiamo ancora molta strada da fare. Zo de lè ! Almeno 100-150 m di Deportage poi torniamo in sella fino a costeggiare i magnifici laghi. Duecentello spinta / porta per il Colle del Longet 2649 m e poi ancora laghi laghetti lagozzi Bes. Trop Bel. Entriamo in Ubaye e ne risaliamo con simbolico pedale le sorgenti del fiume. Qualche preoccupazione per i cani da protezione gregge ma anche i Maremmani hanno avuto compassione di due disperati e ci lasciano passare senza problemi. Cambiamo ambiente ed entriamo in un mare di sfasciumi, morene, blocchi, sali scendi, salta, zompetta. La via per il Colle Salza 3200 m non sembra evidente ma soprattutto irraggiungibile. Spegnere il cervello e alimentarsi solo della bellezza dei luoghi, inospitali ma familiari. Sotto il Colle qualche metro in similpiano ridanno ossigeno e speranza. Ci siamo quasi .... quasi ho detto. Manca ancora lo svalico sulla cresta che sappiamo essere delicato. E così è in effetti. Aereo e stretto ma passandoci ancora le bici vicendevolmente non abbiamo problemi. Eccola finalmente ! Cima del Monte Salza 3326 m. Probabilmente il simbolo di questa avventura. Uno scoglio apparentemente inappropriato per le bici da montagna. Sono quasi le 21, il rosso del tramonto ci regala una Golden Hour con luce meravigliosa ed epica. Scattiamo foto a raffica come veri iutuBBers. Troppo vento per il Drone. Marooo ! Non c'è tempo, protezioni e via verso il Bivacco Boerio. Confidiamo negli amici di Cicloalpinismo e diamo fiducia al fondo sabbioso. Una surfata epica impossibile da descrivere. Si scende bene nonostante l'apparente baratro. Boiafauss ! Attoniti e galvanizzati arriviamo al Bivacco oramai al buio. Festeggiamo la giornata da 14 ore con Turtelin, Noodles e un pezzo di formaggio e via a nanna al calduccio. Fuori si scatena l'inferno con vento fortissimo per tutta la notte che ci impedisce di dormire con continuità ma almeno siamo al coperto. Sembrava dovessimo decollare da un momento all'altro.

Giorno 2. Colazione di the caldo e Portage e in un attimo siamo ancora a 3300. 3340 m Cima Mongioia. Marooo che doppietta ! Ci aspetta ora lunghissima discesa fino ai 1600 metri tutti francesi. Scogli sponsorizzati Maxxis sul Mongioia (qualche discontinuità e una disarrampicata passandosi le bici) poi sfasciumi amichevoli, alternanza di relax, qualche passaggio più tecnico e ancora lungofiume su e giù bellissimo con traversi e tornanti. Ambiente #chetelodicoaffare meraviglioso che meriterebbe soste ad ogni metro. Si risale finalmente a pedale. Prossima tappa Fouillouse 1900 m. Caldo boia. Breve lusso di Charchuterie e via ancora. Prima troppo ripido ma poi sentiero faticosamente pedalabile fino al Rifugio Chambeyron 2600 m a lato del lago Premier con lungo finale a balcone. IncrediBBBile ! Una delle più belle salite in assoluto. Qui 2 altre bici si vedono in discesa dal colle Gippera. Sono le 16, lascio cautelativamente la Pointe d'Aval 3325 m al socio che torna rapidissimamente con un sorriso Durbans narrando di Valchirie nude sulla Cima :-) In realtà il proseguo è relativamente semplice con alternanza di spinte, pedale, laghi, sfasciumi leggeri .... Lago Lungo, Nero, 9 colori .... ma quanti sono ? Colle Gippera 2948 m. Torniamo in Patria festeggiando con altra cima. Questa volta Tete de la Frema 3151 m. Panorama drammatico con nuvoloni neri. Vento forte, freddo pungente e ora tarda ma super discesa a elica a tratti ben esposta fino al passo ma poi più semplice. Marooo ! Bivacco Barenghi 2815 m a lato Lago Vallonasso esaurito. Ci accampiamo per la notte all'addiaccio non prima di una ottima cena di Noodles al curry e formaggio francese. Al caldo del sacco a pelo si sta benissimo, serata stellata troppo bella per dormire. Le previsioni di amioCuggino sono farlocche e alle 11 cominciano lampi e a breve tempesta di grandine e pioggia. Troviamo riparo di fortuna di 10 cm quadri aspettando che passi e torniamo a dormire belli freschi e umidi. Vento fortissimo, il riparo di pietre non basta. Alle 0530 il Caporale istruttore chiama adunata per la reazione ginnica. Giù dalle brande. Scendere a valle e tagliare il terzo giorno non se ne parla. The caldo e biscotti e via. Bella discesina su sentiero Icardi poi continui su e giù e pedalino (poco). Luoghi meravigliosamente selvaggi, l'ho già detto ? Risaliamo al colle Portiola 2899 m passando unico nevaio dei 3 giorni proprio sotto il Sautron. Si potrà fare ? Fortunatamente Lodi Machine si astiene dal provarlo. Fiuuu ... scampata. Il lato discesa è molto scosceso e ripido ma in realtà sorprendentemente ciclabile per la maggior parte così rapidamente completiamo il semigiro del Sautron per risalire al Colle omonimo 2687 m a spinta. Ma perchè le paline sono in metri lineari anziché in tempo ? Boh misteri francesi. Bell'affaccio sulla Madrepatria ma dopo barretta doping si sale ancora in spingi / porta fino al Monte Viraysse 2838 m. Marooo ! Discesa in cresta hyper spettacolare e panoramicissima sul lago Reculaye con mega traversone irreale. Pochi metri da fare per prudenza a piedi essendo ripidi e scarliga biker. Si potrebbe continuare in cresta anziché costeggiare il lago ma il tempo stringe quindi Colle delle Munie 2542 m e foto social al cimotto appena sopra giusto per non sbagliare. Ci si tuffa ora su buon sentiero S13 veloce e spettacolare fino alla vista del lago Apsoi e dell'incredibile Vallonasso altro Top tour del disagio da segnare in agenda. Da qui fino alle sorgenti del Maira non saprei più che aggettivi usare. Un vallone fantastico con colori accecanti del lago Visaia sotto i nostri piedi. Il sentiero è dolomitico molto smosso e rolling stones. C'è da sudare mica male soprattutto per un orso valdostano abituato allo scoglio fisso. Qualche bel tratto flow fa rifiatare prima dell'ultima picchiata su Saletto dove qualche jolly conviene tenerlo pronto. Atterriamo ai 1500 m tuffandoci finalmente nella prima fontana. Carico carboidrati e 2 kg acqua e via ancora. Caldazza opprimente. Traverso Occitano lungo e da fare con attenzione per esposizione sbucando a Lausetto già risudati marci. Pedale lungo e solo in parte ombreggiato fino a Grange Verzio sup 2100 m. Siamo già nel tardo pomeriggio. Ci sono ancora quasi 1000 m di spingi / porta per il Chersogno 3026 m. Testa ... ci vuole testa. Passo himalayano, visioni mistiche, power save on. Ultime 2 barrette. Per passare il tempo comincio a contare i passi ed alternarli a brevissime pause da 3 respiri. 30 passi.... 3 respiri .... 30 passi .... 3 respiri. Marooo ! Lodi Machine prende un buon vantaggio e riesce a fare la cima. Io mi fermo al passo 100 m sotto, tempo scaduto. Peccato. Sono le 19 abbiamo più di 1500 m di discesa da fare prima del buio e come sappiamo sempre la discesa non è mai tutta discesa. Zo de lè. Prime curve impegnative poi quasi un centello di Deportage essendo il sentiero mezzo franato. Zero umanoidi. Ambiente grandioso. Il lato N del Chersogno imponente. Sentiero bellissimo e scorrevole fortunatamente ma con vari su e giù e scogli a punta in agguato. Breve risalita fino al Bivacco Bonfante (pieno). Dobbiamo aggirare il M. Camoscere e il Pelvo d'Elva dentro e fuori continui valloncelli. Concentrazione al massimo. Stai leggero e concentrato. San Maxxis ora pro nobis. Ore 20.30 e siamo finalmente al Colle della Bicocca 2285 m per ultimissima picchiata nel bosco. Le frontali che abbiamo non sono adatte per una notturna quindi giù ancora allegri ma non troppo prima che il buio cali definitivamente. Il freno posteriore mi abbandona a singhiozzo. Faccio l'ultima telefonata a casa e gioco ultimissimo Jolly per evitare cappottone da 360. Sentiero bello, facile ma non facilissimo e un pò scavato. Moquette Imperiale non pervenuta. Un filo stanchini come disse Forrest Gump. Ore 21.00 le campane di Chiesa rintoccano ma sono per le nostre orecchie a festa. Siamo alle macchine in perfetto orario sfruttando gli ultimissimi bagliori della giornata. Marooo che scarlingata !

In sintesi: avventura d'alta montagna fatta di estrema fatica, tantissimo Portage pochissimo sonno ma anche di amicizia e condivisione. 3 giorni sono veramente tirati e per chiudere il giro occorrono concentrazione e determinazione.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 112 km
Dislivello: 7600 m
Tempo: 3 gg con bivacco
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro

Traccia Gps: Valvaraita Ubaye Maira Tour 3gg


























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