sabato 7 ottobre 2023

Punta Croce Rossa 3566 m

Se l' Uja di Ciamarella è la regina d'Italia con i suoi 3676 m, la Croce Rossa potrebbe essere la degna damigella d'onore e seconda "ciclabile" assoluta. Zero info e sicuramente prima in mtb. Andiamo a vedere.

Start da Villaretto 1290 m, Usseglio To. Parcheggio tattico ma acqua solo dai ruscelli in salita. Primi 1000 e rotti sono "gratuiti" su salitone modello Stelvio di infiniti tornanti asfaltati prima e sbrisolosi sul finire. Al Lago dietro La Torre 2350 m prendiamo l'incredibile tracciolino ancora in discrete condizioni e lo pedaliamo panoramicamente per 1,5 km (3 gallerie). Dove termina si Taka zü prontamente. Sono i primi 300 di portage come riscaldamento di giornata. Balza ripida da passare con 2 simpatiche catenelle attrezzate e sbuchiamo su falsopiano con vista clamorosa su Rifugio Cibrario 2620 m che raggiungiamo con facile discesella. Acqua e giretto sul Pian Sabiunin e ritakiamo zü seriamente. Portage incondizionato passando per il bellissimo lago Peraciaval 2740 m e piano piano fino al Colle della Valletta 3200 m. Non ci sono passaggi attrezzati o pericolosi ma solo Disagio e Sofferenza (tanta). Al Colle la vista già meravigliosa salendo si apre completamente sul lato francese con il ghiacciaio Baounet a catalizzare lo sguardo. Meglio guardare il panorama perchè la cima è ancora lontanissima e ripidissima ed invoglia come una gita di sabato pomeriggio piovoso all'Ikea. Occorre frugare a fondo nello zaino e trovare motivazione e ignoranza per proseguire. Quasi subito icontriamo pietraia e terreno difficile soprattutto se si perde la labilissima traccia. A metà pendio gli sfaciumi lasciano spazio a veri e propri passi di arrampicata che possono diventare anche delicati se non si trova la via migliore. La madonna di vetta ci guarda dall'alto con compassione ma non si fa mai raggiungere. Dal colle sono poi solo 300 m ma sono veramente duriZZimi. Passo Hymalayano, power save on e ci siamo. Primi Disagiati in coppa alla Croce Rossa, nomen omen perchè è da neurodeliri. Panorama 360 assoluto ed esaltato da una giornata d'ottobre calda e magnifica per gustare gli avanzi avariati del panino più buono del mondo. Marooo !

Discesa ON: fino al colle è sopravvivenza con ciclabilità max 40% anche a sprezzo del capocollo e manico a volontà. Passaggi di deportage delicati, scegliere bene dove mettere i piedini. Dal colle si cambia subito registro con prima serie di tornantini esaltanti. Sentiero sempre ottimamente tracciato e tenuto ma niente facile. Pendenza e rolling stones inaspettati alzano continuamente l'asticella ed ogni metro in sella è una conquista di nose press e controllo. Breve falsopiano, molto falso, e le difficoltà verso i 3000 aumentano ancora pur rimanendo teoricamente tutto fattibile. Si suda acido lattico fondente. Sotto i 2900 e fino al lago più umano ma sempre trialistico. A bordo lago gli unici pochissimi metri facili passati i quali ripartono le asperità con 50 metri su diagonale della morte dove spesso prevale l'istinto di sopravvivenza. Atterrati al Rifugio riforniamo d'acqua ancora increduli per essere sopravvissuti allo scapicollo ma ripartiamo velocemente. Come sperato tutto il sentiero fino a valle essendo evidentemente molto frequentato dai trekkers è ben tracciato e marcato. Non proprio facile con vari punti belli impestati da boccioni e franette varie ma a tratti bello fisico e da guidare. Fino al ponticello panoramico sul rio si alternano diagonali e tornantoni in scenario da favola e moltissimi animali selvatici come spettatori. Passato il ponticello con qualche metro di salita si riprende su terreno meno rolling stones ma più tecnico, stretto e tortuoso a tornantini per vincere la forte pendenza e la vegetazione. Ottimo ed impegnativo. Qualche decina di metri a piedi presso il Rio della Lera e poi si riprende il gran diagonalone che va via via semplificandosi fino a semplicissimo sentiero erbivo in falsopiano parallelo al sottostante tracciolino fino ai pressi del Monte Bassa 1800 m. Cambiamo versante e passati i primi metri troppo impegnativi per i nostri riflessi letargici ci godiamo un super finalone scorrevole ma divertente nel bosco fino a Margone 1430 m. Un ultimo sentiero e sterrati vari dopo la risalitina a Perinera ci conducono alla macchina con l'ultimissimo alito di luce della giornata dove limoniamo a lungo lo sterco di vacca lasciato in abbondanza dalla Desarpa in corso. Maroo che giornata !

In conclusione: itinerario di nicchia del Disagio, difficile e molto impegnativo ma assolutamente da inserire nel CV per assicurarsi un posto in prima fila nel manicomio.

qui il panorama hires: Croce Rossa

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 28 km
Dislivello: 2450 m
Tempo: 10,5 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile+
Condizione fisica: Molto Duro+

Traccia Gps: Croce Rossa

























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