domenica 28 maggio 2023

Monte Lyan 2178 m

Itinerario non convenzionale rimasto dormiente nella to do list da molto tempo viste le pochissime recensioni escursionistiche disponibili in rete e tutte negative anche in ottica ciclodisagio.

Monte Lyan 2178 m cimotto di modesta elevazione ma posto in posizione strategica come il fratello maggiore Barbeston. E' ora di andare a mapparlo.

Start dal solito parcheggio di Borgo Montjovet 390 m pochi posti e acqua. La salita più logica e meno faticosa verso Herin è questa Barbeston-est ma oggi siamo in missione quindi pedaliamo fino a Proveche 1050 m scarsi (a Gettaz deviare a sinistra tralasciando il colle Marcage) e prendiamo il sentiero 10. Fin da subito appare evidente che il sentiero è pochissimo frequentato ma comunque percorribile in portage. Ben presto però la fatica e le difficoltà aumentano esponenzialmente con innumerevoli valloncelli da passare e soprattutto tratti di vegetazione fitta che impongono la bici a terra. Si avanza lentamente a spinta anche se senza problemi di orientamento. La zona è molto impervia e wild. Passato finalmente un colletto a circa 1300 m possiamo almeno tenere la bici in spalla e addirittura salirci per nanometri anche se subito dopo ripidi tornantini e qualche albero a terra succhiano via preziose calorie. Più avanti sembra impossibile proseguire ma sfruttando ardite cenge il sentiero provvidenzialmente protetto da vecchie staccionate in legno riesce a passare tra pareti verticali di roccia. Fino al torrente Mandaz è tutto cosi tra traversini esposti, vecchie frane e continui dentro e fuori vallette varie. Dalla presa del torrente diventa improvvisamente Ru Chevrere in piano fino a Herin e ci si può rilassare. Che scarlingata !
Da qui in poi è in comune al classico Barbeston fino a 1650 m (ocio alle rampe missilistiche) dove deviamo a dx ancora in leggera salitina in piacevole bosco aghifoglie con gli ultimi colpetti di pedale (Pian Tsa Morte, nomen omen). Gli ultimi 500 m sono ancora sudatissimi ma la bellezza del sentiero moquettato e il pensiero dell'imminente discesa fanno "dimenticare" la fatica. La traccia sale bella ripida fin sotto evidente punta rocciosa, traversa verso est, sale ancora ripido fino a guadagnare la spalla finale. Credo sia tutto di recente restauro anche se 2 o 3 alberi a terra sbarrano il percorso. Ci siamo. Cimotto semi boschivo ma dall'ottimo panorama a 360 anche se oggi più che altro immaginato causa nebbiolina fantozziana. #boiafauss !

Zö de l'è. Primissimi metri discontinui per vegetazione ma passata la dorsale ovest (occhio a non scendere troppo perché non ci sono indicazioni) è lussuria tecnica incondizionata. Tornanti e roccette varie con brevissimi ripidoni creano il parco giochi ideale per chi ama i sentieri lenti ed impegnativi ma con fondo gripposo e moquettato. Neanche nelle più ottimistiche previsioni mi sarei aspettato un Lyan di questo livello ! Solo pochissimi passetti a piedi per gli alberi di traverso e brevissima zona scoscesa e si torna a godere su altra sezione a chiocciola più semplice di quella superiore ma sempre di altissimo livello. Marooo che bello ! Tornati troppo rapidamente alle miniere è tutta storia nota e percorsa già molte volte. Ciò nonostante rimane una delle discese più lunghe (quasi 3h dalla cima), belle ed impegnative della regione. Con Borgo oramai in vista la concentrazione cala e occorre tenere in tasca mazzette di jolly. Atterriamo alla macchina brasati a puntino ma contenti per la giornata di solitudine (zero umanoidi), disagio e a nostro modo divertimento.

In conclusione: itinerario pazzerello ma abbinato ad una salita convenzionale diventa una classica da ripetere ogni anno in alternativa o in combo con il Barbeston.


Stay Wild
#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 26 km
Dislivello: 2250 m
Tempo: 9.5 h
Difficoltà tecnica: Molto difficile
Condizione fisica: Molto duro
Traccia Gps: M. Lyan













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