sabato 10 luglio 2021

Lago di Tzere 2900 m

Itinerario di Cicloalpinismo con forte e difficile Portage, discese tecniche potenzialmente pericolose.

Ancora una prima assoluta, il Lago di Tzere è un vero gioiello della VdA e come tutti i tesori rimane nascosto e protetto da bastionate e sfasciumi rocciosi in grado di intimorire anche i più disagiati Cicloalpinisti. Andiamo a vedere, ovviamente con itinerario intervallivo ad anello.

Start da poco sopra Valtournenche 1790 m al tornante poco dopo Residence Cervino. Parcheggio comodo ma no acqua. Subito doppia cifra fino a Salette e ulteriori rattoni mortali fino ai 2560 m (breve divagazione floreale per evitare i più mattinieri merenderos che sbarcano trulli trulli dagli ovetti). Pendenze assassine ma pedale integrale. Finalmente abbandoniamo la civiltà e su bel sentiero scaldiamo le spalle fino al Colle della Roisette 2830 m. Già questo colle vale la giornata con vista magnifica sulle torri calcaree delle Cime Bianche, i ghiacciai eterni e il minacciato Vallone omonimo (prima del colle una stupenda valletta rallenta la marcia su sfasciumi a blocchi). Seguendo esile traccia e improvvisando un pochino ci si riconduce al TMR ben visibile ed intuitivo (attenzione potreste bagnarvi i piedini in guado impetuoso di 30 cm). Lo seguiamo in discesa con noto diletto per un paio di cento e ci infrattiamo a sx nella Comba di Rollin dove pedaliamo a naso in su verso i ghiacciai del Ventina. Riscaldamento e pedale finito, da qui in poi solo lacrime e sangue. Traccia quasi invisibile, ometti presenti ma di difficile reperimento. Portage più che Asburgico direi Imperiale con passaggi non banalissimi e fatica immonda (probabilmente imbroccando meglio gli ometti le cose si semplificano leggermente). In pratica bisogna infilarsi tra 2 barriere rocciose e risalirne gli scogli montonati. La botte gialla del Bivacco Mariano (ben attrezzato) appare finalmente come un'oasi nel deserto. Breve pausa contemplativa e via di Disagio. Un oceano di massi enormi e disordinati richiede occhio svelto e passo da stambecco (numerosi ometti). Scalato non senza ulteriore fatica l'ultimo poggio il Lago ancora semi ghiacciato si mostra dall'alto in tutta la sua bellezza. Una vera gemma incastonata tra ripide pareti di Verra e seracchi maestosi. Le sponde si raggiungono in a/r interamente in sella su passaggi levigati da milioni di anni. Emozionante ed unico.
Il ritorno verso il Bivacco è più semplice, si fa x dire, con simbolici passaggi trialistici che continueranno ancora per altri 200 m di Deportage fino al Palon de Tzere. Quota 2600 circa. Ginocchia a perdere. Passata l'ultima pietraia il sentiero finalmente diventa interamente ciclabile ed appagante. Bellissimo ST scorrevole ma mai banale con ostacoli a ripetizione ingaggianti e da fare con attenzione. Il contesto è da fuori di testa, speriamo veramente che il progetto scellerato di devastazione non vada in porto. Ripreso ancora il TMR la goduria discesista continua fino a Pian di Tzere per breve pausa idilliaca. E giù ancora per roccioni e passaggi belli tosti. tutto ciclabile tranne pochissimi m lineari di collegamento e breve scalinata artificiale. Quando l'acido lattico comincia ad uscire dagli occhi ecco che arriva il finale del giro del Mezzalama. Fisico e ammazzacristiani. Un paio di chicken line ci scappano. Atterriamo a Blanchard 1750 m brasati fronte e retro come salamelle a Ferragosto. Birretta ? Branda ? No, ci aspettano 1000 m di salita ben nota e sfiancante fino al Rifugio Tournalin e al Colle di Nana 2780 m (riuscirò mai a farla in condizioni igieniche ?). 2,5 h di training autogeno e ci siamo, salutati dai soliti amici stambecchi di casa qui. Un ultimo premio da 1000 m di discesa, già molte volte descritto in questa Bibbia, ci gratifica per l'ultima scarlingata di giornata passando per il col des Fontaines, Cheneil, Promindoz. A Champleve volendo c'è un ultimissimo facile taglio per togliere anche i 2 min di strada. Marooo !

In sintesi: itinerario dedicato ai soli integralisti del disagio che intendono il Cicloalpinismo come disciplina autentica e senza confini convenzionali. Paura di nessuno, schifo di niente.

Stay Wild
#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 37 km
Dislivello: 2600 m
Tempo: 12 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: bel Dür
Traccia gps: Lago di Tzere 2900


















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