sabato 30 settembre 2023

Tête Blanche de By 3413 m ed. 2023

Tête Blanche de By 3413 m vecchia amante del Ciclodisagio, con l'edizione 2023 la facciamo ringiovanire di 10 anni.

Start da Glassier, Ollomont 1560 m comodo parcheggio con acqua. Come con tutte le amanti datate il corteggiamento dura 20 sec giusto il tempo di fare 50 m di preliminari per andare a prendere la mulattiera per By e via che si taka zü in spingi / porta fino al laghetto dei 1970 m. Ben 200 m a pedale su sterrata e poi ancora aMMore camallo e passionale fino in cima lungo tutta la normale passando al solito per Alpe Comune, tratto attrezzato, Rifugio Amiante e relax finale sullo spallone infinito di sfasciumi leggeri.
30/9, oltre 3400 in perizoma e canotta per il panino più buono del mondo con panorama bruciaretine. Marooo !

Discesa ON: si parte con effusioni note e missionarie sul panoramicissimo e larghissimo versante facile e veloce (tranne i soliti metri NR) fin oltre il Rifugio (ottimo locale invernale by the way ...). Deportage al tratto attrezzato e alè che ci godo che ci godo su sbrisolone prima e ottimi tornanti dopo fino alla deviazione dei 2710 m per il sentiero Queirolo dove capitalizziamo le esperienze trasgressive dell'anno scorso ma in senso contrario mavril-3347-m-via-bivacco-rosazza-2660-m. Discesa ottima e molto single, non difficile ma FBL per lieve esposizione su pratoni ripidi con un paio di brevi saliscendi. Quando tutto sembrava filare liscio ecco che, come la moglie che accede al citofono del marito, arriva l'imprevisto ! Torrente impetuoso con portata eccezionale per il periodo e senza ponti o cavi di sicurezza. No buono. Piuttosto che ammettere il tradimento bisogna negare sempre anche l'evidenza e così anzichè tornare mestamente sui nostri passi ci arrampichiamo su morena ripida fino a trovare un passaggio anticoncezionale quasi 100 m sudatissimi più in alto. Scampato il pericolo e riguadagnato in freeride il sentiero non resta che un duecentello scarso con alternanza di rude Portage e discesine fino allo stupendo bivacco motel Rosazza 5 stelle lusso. Acqua e contemplazione zen. Zö de lè !
Sentiero inaspettatamente bello e curato, panoramico e non difficile ma divertente e ottimizzato. Anche gli ultimi pratoni nei pascoli prima della sterrata sono marcati giallo e bucolici (tranne le torte di vacca). Bello assai. Attraversata la pista si riprende il ST verso Berruard e siamo pronti per la prestazione finale di cui abbiamo solo una foto porno da google earth. Appena il sentiero precipita a valle si capisce subito che sarà godimento lussurioso. Serpentone magistrale con mai più di 10 m dritti. Tutto tornantini dell'aMMore da godere lentamente e assaporare a fondo con serie infinita di nose non sempre strettamente necessari ma sicuramente di grande soddisfazione per la purezza del gesto. Difficoltà generale non estrema ma comunque non trascurabile soprattutto in 3 o 4 sezioni puntuali. Grida di libidine echeggiano nella valle ma i 300 m finali terminano troppo presto. Stupendo !
Atterriamo direttamente al parcheggio ancora barzotti con il rimorso per ancora un paio d'ore di luce da sfruttare ma una volta "uscite" le birre chiudiamo la giornata.

In conclusione: edizione 2023 di grande interesse sia per eventuale battesimo che per le ripetute ma maliconia per non avere più sentieri da esplorare in tutto questo ramo della valpelline.


Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 20 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro

Traccia Gps: Tete Blanche de By 2023




















domenica 24 settembre 2023

Colle Bettolina sup. 3100

Meteo spaziale finalmente così andiamo a riempirci gli occhi di bellezza e cogliamo occasione per smarcare anche un paio di discese rimaste nel cassetto da tempo.

Start da Gressoney La Trinité 1600 m parcheggio gratuito dopo il 15/9 proprio in centro con acqua e servizi 5 stelle. Salita alla Bettaforca 2700 m oramai ipercollaudata ma con gambe fresche interamente e faticosamente pedalabile al 100%. Dall'orrendo colle facili spintarelle e soft portage fin dopo i ruderi di un vecchio bivacco appena oltre il Colle di Bettolina sup. 3140 m. Oltre non sembra molto igienico proseguire, si accettano volontari. Ambiente lunare e panorami a fondo scala su tutto lo scibile del Rosa Ayas-Lys appena imbiancato dalle nevicate recenti. Cielo blu cobalto. Cecità permanente. Topperia di primissimo livello.

Discesa ON: si torna con grande gaudio sui nostri passi tra roccioni e laghetti in vista fino alla poco visibile deviazione per sentiero 1 a quota 2900 m dove ci scartavetriamo giù per il vallone solitario. Sentiero di primissimo interesse per contenuti tecnici e ambiente selvaggio con scorci sul Rosa inarrivabili. Qualche passetto quà e là è da mettere in conto per passare brevi balze troppo ripide ma niente di rilevante. Alternanza di tecnicismo a brevi pianori erbosi ma mai banale. Parte finale da alpeggio a 2300 è entusiasmante con serie di tornati da manuale delle giovani marmotte del nose. Passato il Lys cappottoni a raffica su stesso finale dell'Alta Luce. Atterrati belli barzotti e contenti alla strada la giornata sarebbe anche già pronta per essere terminata in osteria ma manca ancora la sofferenza e il disagio. Acqua e si riparte verso la Punta Jolanda su rattoni mortali necessariamente spingibili ma anche con qualche pedalino. Appena dopo evitiamo la pista su sentiero carino e ameno fino ad andare a prendere il tracciolino del Gabiet fino alla diga. Bello. Il sentiero che scende diretto in paese è ottimo e abbondante ma già fatto quindi procediamo verso l'ignoto seguendo il traversone del Walser trail recentemente ripristinato. Fino all'Alpe Scarpia si va via bene con buona ciclabilità tutta a sbalzo sul fondovalle poi il disagio aumenta esponenzialmente con continui dentro e fuori in portage e solo qualche breve tratto di discesa in sella fino al promontorio che precede i ruderi di Netch Flue. Qui inspiegabilmente il sentiero sale ancora sudatissimo verso il bivacco Gastaldi anche per chi invece vuole scendere (basterebbe tagliare dai ruderi in traverso). In ogni caso a 2400 m si punta a valle belli brasati. Sentiero subito impegnativo con difficoltà a riprendere il ritmo su scogli multipli prima in contropendenza e poi in falsopiano verso il torrentello. Appena dopo le difficoltà aumentano ulteriormente dal bivio per le baite di Ciampono con aggravante che sentiero scende in totale ombra. Oggi non siamo riusciti a godercelo perchè era veramente troppo vaginoso con rocce viscidissime e impossibili da guidare. Ritornati su versante più solivo le cose migliorano ma le difficoltà non accennano a diminuire precipitando fino in paese tra passaggi della morte vari dove ci si arrangia come si puo'. Finale in comune al Netschò ancora bello impestato fino al bacio dell'amore su asfalto direttamente alla macchina.

In conclusione: girone bello impegnativo e faticoso, la seconda parte merita un ritorno con condizioni di fondo migliori studiando bene i passaggi con calma oppure provare il proseguimento del traverso verso Ciampono.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 30 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile++
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Bettolina Gastaldi  




















sabato 16 settembre 2023

Cima Solda 3376 m

Ultimi sgoccioli di stagione per gli over 3300 conviene affrettarsi nonostante meteo incerto: Cima di Solda 3376 m

Itinerario ben noto anche se normalmente suddiviso diversamente quindi non mi dilungo in spiegazioni viabilistiche. Si sale da s.caterina 1740 m -> rifugio Pizzini 2700 -> rifugio Casati 3269 m -> Cima Solda 3376 -> rifugio Pizzini 2700 -> Passo Zebru 3005 m -> rifugio Campo 2000 - > giro del confinale.

Fino oltre il Pizzini si pedala assorti lumando quel che resta dei ghiacciai dei Forni e di Cedec. A 2850 il sentiero diretto sotto i cavi della teleferica (?) è sbarrato quindi credo non percorribile quindi si aggira a destra su quasi pista fino a 3150 per poi finalmente diventare sentiero interessante. La zona rifugio è molto caotica e mal gestita con ruderi vari, cavi e bordello: peccato. Rifugisti simpatici come la sabbia nelle mutande a dicembre. In caso di necessità locale invernale con coperte appena sopra al Guasti. Cima facilissima da raggiungere e panorama spaziale su Zebru e Cevedale almeno così ci hanno detto perchè noi non abbiamo visto quasi una cippa lippa. Discesa facile ma carina con solo pochi passi di risalitina per tornare ai rifugi. Stessa cosa lato Cedec con simpatici tornanti e due passi alle catene poi banale con un paio di tagli. Risalita al passo Zebru da 300 con pedale e spintarelle da normale amministrazione. Passo Zebru 3005 bifronte molto bello e panoramico con vallone omonimo imponente e vasto. Discesa interessante, varia e lunga ma mai troppo tecnica salvo puntuali e sporadiche sezioni. Fondo compatto e quasi sempre pettinato. 20 m a piedi con catene gommate. Ogni 5 min obbligatorio fermarsi ad ammirare la bellezza dei luoghi con colori e rocce impressionanti soprattutto sotto il ghiacciaio della Miniera. Dopo la deviazione per il 5 Alpini invece il fondo divenata più rolling stones ma senza problemi. Alla baita del pastore forse conviene scendere e attraversare il torrente perchè dall'altro lato si scorgono tracce di sentiero più interessanti. In ogni caso poi si risale sudatissimi e umidissimi 350 m di Portage per andare a prendere il lunghissimo giro del confinale. Più di 13 km di continui su e giù fino al Dosso del Vallon (bivacco Costantini) su ottimo e stretto sentiero con vista irraggiungibile e FBL per esposizione in vari punti. Dal Dosso finalmente tutta discesa fino alla sterrata dei 2100. Anche qui ottimo ST ben guidato e divertente su terreno perfetto ma non banale. Altra serie di su e giù fino a 2300 e grosso alpeggio dove si scende e risale un pelo su sterrata e poi riprendiamo ST. Diagonalone praticamente fino a s.caterina quasi tutto nel fitto bosco aghifoglie molto interessante e a tratti ben tecnico ma con radici umide assassine in agguato e mortali se sottovalutate. A 1950 occhio a non prendere la ripidissima sterrata di discesa ma risalire pochi m verso la baita e passare a fianco. Atterriamo direttamente alla macchina con solo ultimi metri su strada.

In conclusione: girone fuori sede lungo e appagante per qualità sentieri e luoghi meravigliosi.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 40 km
Dislivello: 2850 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Poco Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Cima Solda













domenica 10 settembre 2023

Pointe de Vouasson 3490 - Mont de l'Etoile 3370 m

Day2 nella terra del formaggio con i buchi.

Itinerario parzialmente su ghiacciaio con pericoli oggettivi e condizioni fortemente mutevoli di anno in anno. FBL !

Start da Les Haudères 1440 m, val d'Hérens, Vallese. Parcheggio gratuito dopo il ponte, no acqua.
Schifiamo il giallo del Postale per Arolla e scialli scialli pedaliamo l'asfalto quasi deserto al mattino presto per 6-700 m. Dai 2000 m sterrato ancora vergognosamente pedalato fino a oltre Remointse de Pragra 2600 m. Brevissimo portage e poi sentiero pennellato e lucidato fino ad altra brevissima pietraia che immette in traversone per la Cabane des Aiguilles Rouges 2800 m in buona parte ancora in sella. Alla Cabane acqua e panzoni dilatati da ettolitri di birra. Panorama oltre ma scappiamo via subito. Ambiente lunare tra sfasciumi leggerissimi, laghi rossi e ghiacciai agonizzanti ma ancora testardamente gagliardi. Sentiero assolutamente perfetto e battuto che puo' essere spinto con tranquillità e calma con anche del pedalino prima e dopo la morena. Solo arrivo al colle senza nome (forse des Darbonires) è ripido e sudato. Da colle ci si affaccia sul ghiacciaio con la nostra meta in evidenza sulla destra e all'apparenza lontana. La via più estetica è traversare in leggera salita sulla sx in diagonale fino alla cresta (attenzione a qualche evidente crepaccio) ma poi c'è un dentello di 10 m dopo anticima da disarrampicare o come abbiamo fatto noi aggirare con cautela sulla destra (in caso di neve potrebbe essere problematico). Attenzione ! Altra soluzione è attraversare in piano il ghiacciaio dal colle e infilarsi in un canalino sotto la cima in corrispondenza di gobba nevosa (in pratica la discesa che abbiamo fatto oggi noi).
Pointe de Vouasson 3490 m !
Panorama imbarazzante con ghiacciaio omonimo sotto i piedi da un lato e lago des Dix dall'altro. Vista su tutte le più belle montagne over 4000 dell'universo. Il tempo stringe e purtroppo bisogna scendere rapidamente. Dalla selletta sotto la cima ci si imbuca a sx seguendo gli sfasciumi, pochi metri di numero a piedi e poi si attraversa tutto in sella su pendenze irrisorie tutto il ghiacciaio con prudenza e puntando il colle da cui siamo arrivati. Risaliamo bici in spalla una 50 di m scarsi e poi ci attende una cresta larga e pedalabile immersi in colori di rocce mai visti con la seconda meta di giornata sempre in vista di fronte a noi. Altra perla dell'itinerario. Arrivati ai piedi della piramidona non resta che scammallarci 150 m per la cima. Attenzione che la cima vera e propria non è facilissima da raggiungere con passaggi esposti e qualche equilibrismo. Non abbassarsi dalla cresta su lato destro per aggirare i roccioni altrimenti rimane veramente difficile risalire anche pochi metri con sfasciumi instabili e ghiaccio nero sotto. Nel caso occorre la bici piccozza ma veramente esperienza da evitare. La vista da questa angolazione è particolare e tutto il percorso dalla Vouasson in bella vista. Foto poser e dalla anticima saliamo indefinitivamente in sella. Chiappe strette e ripidoni ma a parte un paio di cambi direzione prudenzialmente con piedino il resto è tutto ciclabile con fondo buono anche se quasi sabbioso. Passata la piramide il sentiero rimane interessantissimo, panoramicissimo, ingegnosissimo .... tutto issimo e pettinato più della zia alla festa del patrono del paese. Menzione d'onore alla stretta ma dritta morena che ci riporta in un attimo alla zona Cabane dove prendiamo il ramo sx del sentiero senza attraversare il ponticello. Ancora sentiero idilliaco ma piano piano sempre più sbrisolone e multi traccia. Dove comincia la vegetazione il sentiero diventa infine ben più impegnativo, fisico, stretto e sudato. La bici va condotta e nosepressata a ripetizione fino al lago Blue. Merenderos e ciapett allietano l'arrivo con oramai solo più una bella mulattiera per arrivare alla strada. Marooo ! 
10 min di meritato chilling per rielaborare la scarlingata e per non farci mancare niente dopo le gallerie risaliamo un centello a La Coutaz 1920 m. Finale valdostano con altri 500 m di moquette, tornantini dell'aMMore e autoerotismo da cecità permanente.

In conclusione: girone memorabile ma dalle fortissime controindicazioni umorali e visive una volta rientrati nella palude padana. Occhio alla penna e valutare attentamente la parte su ghiacciaio oggettivamente e potenzialmente pericolosa.

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 39 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Pointe de Vouasson