sabato 28 ottobre 2023

Dolomiti Sasso di Sesto

Buongiorno bikers 2 importanti osservazioni da tenere in considerazione per affrontare questo tour.

1. La maggior parte del giro si svolge in zona vietata alle mtb ... assolutamente da evitare in stagione almeno sino alla metà di ottobre.
Però se al semaforo passate qualche volta con il rosso .... parcheggiate in divieto di sosta ... bevete qualche birretta e guidate ..... questo giro fa per voi!!!
2. Prenotate in anticipo la visita dall'oculista perché sarà cecità totale .... e betabloccanti per tenere bassi i battiti ... i giorni successivi.

Sasso di Sesto cimotto iperpanoramico in uno dei posti più belli al mondo senza dubbio!!!
OLLAMADONNA KE SPETTAKOLOOO TOP

Si parte dal lago d'Antorno parcheggio libero da fine ottobre. Salita in asfalto panoramica sino al rifugio Auronzo sotto le tre Cime e sin qui tutto normale. Da qui in poi saremo in zona vietata (siete avvisati).
Ora raggiungiamo a spinta/ pedale un cimotto che ci offre viste fantastiche sul rifugio, le Tre Cime e i Cadini di Misurina( TOPPERIA ATOMICA).
Torniamo al rifugio percorrendo un ST su cengia, poi ampio.
Dal rifugio parte la sterrata che porta sino alla forcella Lavaredo e successivamente al rifugio Locatelli. Già in questo tratto la memoria fotografica del telefono potrebbe andare in crisi...
Sopra il rifugio si erge il Sasso di Sesto che è inespugnabile da questo versante ma che raggiungeremo con un portage soft aggirandolo.
Dalla cima commozione ed esaltazione vi faranno perdere la vista....
LA PIU BELLA VISTA SULLE TRE CIME DI LAVAREDO sul Paterno, Torre Toblin, Croda de Toni, Tre Scarperi ecc .... lasciano senza fiato, parole ecc...
RIBADISCO SIAMO IN UNO DEI POSTI PIU BELLI AL MONDO E DELLE DOLOMITI.!!!

Inizia ora la discesa sul sentiero 105 verso il rifugio Tre Scarperi. Questo fantastico ST alterna tratti scorrevoli ad alcuni veramente hard. Dalla cima entusiasmante ST aereo, poi traverso rock and roll sotto la Torre Toblin sino al passo. Da qui in poi troveremo varie situazioni sino al pianoro a quota 1700 m.
Chi è dotato di buona/ottima tecnica chiuderà con penalità irrisorie NC passaggi entusiasmanti e vari. Nel ns caso le piogge e il ghiaccio ci hanno appiedato in qualche passaggio in più del dovuto su scalini resi scivolosi da entrambe i fattori. MAROOO KE SENTIERO!!!! ATOMICOOOOO
Arrivati interi a valle ci attendono ora 550 m a spalla per la forcella del Rondoi mai esplorata...
Facile portage in ambiente sempre bellissimo.
Giunti in forcella si nota che la prima parte del sentiero sarà percorribile a tratti perché rimaneggiata da una grande frana (100 m).
Scendendo il primo tratto si viene appiedati più volte in alcuni passaggi troppo stretti mentre altri tratti si riescono a ciclare. La situazione migliora anche se l'ambiente franato è enorme. Ora si guida surfando su ST di rocce mobili (KE SPETTAKOLOOO) dove in un tratto sono anche uscito dal sentiero in preda a linee stravaganti....
Abbandonata l'enorme frana ora il sentiero diventa fantastico e guidato nel bosco sino in valle del fiume Rienza. BELLO BELLO BELLO

Ora breve sterrato in discesa e attacchiamo ancora con 200 m a spalla su sentiero che ci porta a quota 1700 m in direzione malga Rin Bianco.
Da qui si pedala per salire a quota 1850 del lago d'Antorno da dove siamo partiti per finire in bellezza questa uscita TOP che lascerà il segno ...

In conclusione: giro adatto a chi possiede buona / ottima tecnica su passaggi difficili a tratti esposti e a chi il divieto non disturba. Se avete tutte le caratteristiche percorrerete uno dei giri più belli da fare in Dolomiti.

OLLAMADONNA KE SPETTAKOLOOO 💕💕

Alternativa:
Per chi non volesse finire il giro in salita può valutare la partenza dal Lago di Landro aggiungendo 150 m dislivello. In questo caso tornerà lì dopo la forcella Rondoi.

Distanza: 29 km
Dislivello: 1850 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Dolomiti Sasso di Sesto









domenica 22 ottobre 2023

Monte Fallere 3061 m ed. 2023

Prima nevina d'ottobre ma voglia insaziabile di quota e panorami, scegliamo il tattico Monte Fallere che negli ultimi anni abbiamo trascurato andando a scovare tratti non ancora percorsi in passato.

Start comodo da Plèod 780 m, frazione di Sarre appena dopo Aosta. Parcheggio panoramico ma limitato e senza acqua. Strada fino a Oveillan e poi subito spintarelle per scaldarci in attesa del sole con nano pedale fino a Ville sur Sarre 1200 m. Prima dose di rampe per raggiungere la forestale e in falso piano ci spostiamo idilliacamente nel vallone sotto la Becca France. Qui le rampe diventano missilistiche ma comunque pedalabili grazie all'ottimo fondo fino a poco prima di Arpy 1750 m. 200 m di portage tra i larici non ancora infuocati e ci trasferiamo a Combroz per riprendere il pedale asfaltato (si, stanno asfaltando la forestale che sale da Thouraz ! incredibilmente scandaloso) fino a Frumiere 2060 m. Altro taglio tattico per Tza de Fourmiere prima e per Tza de Morgnoz 2270 dopo e siamo pronti per attaccare la cima (ovviamente allungando notevolmente i km fin qui potrebbe essere anche completamente ciclabile casomai ci fosse qualche ciclista scappato dal Tour in ascolto 😁). Primo step di portage fino al lago Fallere 2420 m poi appena sopra deviamo su ottimo sentiero (anche in chiave discesistica e trialistica) verso monte tralasciando il traversone verso il Rifugio MF. Secondo step su comodissimo e impeccabile serpentone fino al nuovo Bivacco Pansa 2962 m ed ultimo breve tratto più ripido fino all'anticima dove lasciamo le bici. La cima vera e propria si raggiunge su cresta tecnica e attrezzata da percorrere con attenzione soprattutto se come oggi parzialmente coperta da neve/ghiaccio. Panorama totale a 360, foto di rito e torniamo alle mtb.

Discesa ON: quasi 2300 m di catalogo Postalmarket adolescenziale non capitano proprio tutti i giorni. Si parte belli ripidi su tornanti stretti, si prosegue su breve sezione tecnica e rocciosa e si continua allegramente per decine di tornati tutti perfetti fino a 2650 dove tiriamo dritto al quadrivio. Ancora ottimo sentiero alpino non particolarmente difficile ma godurioso e appagante giù per altri 200 m. Il successivo quadrivio lo andiamo a prendere con leggera salitina tralasciando il sentiero che torna a Tza de Morgnoz per scendere quindi sul nr 9. Appena accennato e a tratti non visibile ma comunque intuitivo e senza problemi fino a Tza della Comba 2260 m. Ignoriamo ora il solito Becca Trail per scendere su 11A con due passaggini carini poi facilissimo fino al bivio 11B da dove torniamo quasi interamente con pedale panoramicissimo verso la Becca. Pochi metri di portage e siamo in cima a piombo sulla frana del 1500 per l'ultima barretta di giornata, quota 2312 m. Zo de lè. Cresta molto esposta e ripida ma emozionante e galvanizzante con solo pochissimi metri non ciclabili in corrispondenza di corda blue. Poco sotto ci si ricongiunge con l'inflazionato, noto e oramai scavato Becca Trail fino a Bellun 1400 m. Oggettivamente bello e veloce ma non certo tra i favoriti del disagio nonostante i 900 m negativi ininterrotti. A Bellun tralasciamo la bella e nota mulattiera sulla destra e prendiamo in direzione opposta su 9A perdendo banalmente un pochino di quota su trattorabile. Appena sotto diventa bel sentiero facile ma piacevole fino alla SR dei Salassi che risaliamo per 2-300 m per poi riprendere su sentiero/mulattiera poco prima di Caillod. Molto carino e divertente con anche tratti rocciosi e tecnici soprattutto dopo la chiesa di Vareille. Ottimo finale da 500 m che ci scodella letteralmente alla macchina belli contenti, soddisfatti e in perfetto orario.

In conclusione: girone autunnale da manuale, dislivello di tutto rispetto e varietà di sentieri e panorami. Marca giù. 

Stay Wild
#ciclodisagio

Distanza: 29 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Fallere 2023
















sabato 14 ottobre 2023

Punta Costan 3305 m

Non è nostra abitudine tornare sul luogo del delitto dopo solo una settimana ma l'idea di chiudere la stagione degli over 3000 con una cima inedita stuzzica troppo il Pipino: Punta Costan 3305 m

Siamo nel ramo di Malciaussia della valle di Viù dimenticata da Dio e da tutti i Ciclodisagiati del NW salvo sporadici avventurieri per il Rocciamelone via rifugio Tazzetti. Zero info se non foto di ciaparatt domenicali che fotografano tutto tranne i sentieri. Andiamo a vedere.

Start da piazzetta di Margone 1420 m, parcheggio comodo e acqua. Pratica pedale rapidamente sbrigata fino al lago di Malciaussia 1800 m. Con del soft portage, spintarelle e pedalino quà e là risaliamo facilmente il bellissimo vallone di Costan fin verso i 2200 m dove takiamo zü seriamente con qualche taglio creativo giusto per fare più fatica. A 2500 ci si ricongiunge sull'ottimo sentiero in arrivo dal colle Spiol e non lo molliamo più. Origini sicuramene militari, ben fatto e ottimamente tracciato fino al lago Autaret 3000 m. Vento forte e mutande di lana. Centello più tecnico e siamo al colle dell' Autaret 3100 m che si affaccia sui cugini ciuccianebbia nel vallone della Lombarde. Vento patagonico e frecc of the madon. Ultimi 200 m sono disagio vero su sfasciumi verticali e raffiche da coppa america. 3305 m, cima ! "Qui Annibale vide la pianura padana", noi vediamo solo il vallone sotto i piedi e i laghi ma lo spettacolo è comunque di primissimo livello. 5 min di pausa senza panino più buono del mondo e ... zö de lè ! I tecnicissimi guanti da 9.90 euro non reggono e in una qualche maniera ci scartavetriamo rapidamente giù fino al colle con ciclabilità tutto sommato discreta (50%). Non male. Dal colle al lago ben tecnico e panoramico. Per ragioni di estetica di traccia e insaziabile curiosità allarghiamo il giro aggirando i montarozzi quotati 3069 fino ai ruderi della casermetta Moise e 3018 con spintarelle in su e ottimi sentieri in giù. Da 3000 a 2650 si scende decisi su mulattiera quasi perfetta nosepressando a caso e senza alcun motivo fino a ricongiungersi al sentiero di salita che si fà più tecnico. La prossima discesa parte da sopra il Pian Sulè ma va guadagnata dopo 2 risalitine attraverso il Colle Spiol e un traverso semiciclabile che verso la fine abbandoniamo brevemente. Bon, segnatevi le ossa perchè i 700 m prossimi sono da truppe aviolanciate. Scapicollo totale, costantemente esposto su sentiero strettissimo e parzialmente nascosto dall'erba su versante ripidissimo a piombo sul lago. Il sentiero è magistrale, un po' provato dagli anni ma ancora in ottima forma e disegnato ingegneristicamente. Salvo qualche passo soprattutto inizialmente non ci sono particolari penalità / appiedamenti ma l'attenzione deve essere massima se lo si vuole raccontare. Serpentone a lunghissimi traversi con tornanti sempre erbosi tutti fattibili tranne qualcuno dove neanche il pannolone d'ordinanza puo' contenere le vertigini. Ocio ambrogio e chiappe serratissime.
Atterrati ancora interi 2 min di trasferimento bordo lago e ci infrattiamo verso la Stura con due o tre tornantini estetici. Risaliamo brevemente il versante opposto e via di sentiero lussurioso, pettinato e bucolico con qualche sezione più rocciosa in bellissimo fondovalle. Piz en Lov. Sempre seguendo il percorso della sky marathon di annibale ci riserviamo un centello di portage giusto per gustarci meglio la birra finale e guadagnare l'ultimo poggio che accede al lago/stagno di Falin 1700 m. Finalone ottimo e abbondante di sezioni tecniche solo parzialmente inficiate da un pochino di foglia a terra (non ci sono aghifoglie nonostante la quota). Atterriamo precisi direttamente alla macchina belli limati e contenti.

In conclusione: girone irrinunciabile con tutti gli ingredienti per una bella giornata di disagio  

Stay Wild
#ciclodisagio

Distanza: 29 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Punta Costan 3305 m
















sabato 7 ottobre 2023

Dolomiti cima Ombrettola 2923 m

Buongiorno bikers ecco uno dei giri piu belli in terra Dolomitica che permette di conquistare 2 cime iperpanoramiche e ciclabili al cospetto della Marmolada.
 
Si parte da Valt 1300 m (Falcade, Belluno) e su forestale con tratti ripidi si raggiunge l'hotel Flora Alpina. Si prosegue ora con spazi aperti verso il Rifugio Fuciade. ( TOP)
Dal rifugio ora i giochi si fanno più duri a pedale su ST ripido pettinato sino a quota 2150mt.
Da qui sino a 2400mt alterneremo spintage e pedalage in luogo bucolico.....OLLAMADONNA
Ora bike in spalla su gerone dolomitico sino al passo Cirelle e su ancora per arrivare alla ns cima Cadine 2885 m. POSTO GIA DI BELLEZZA IMBARAZZANTE....CIMA UOMO LI AD UN PASSO..
Accendiamo il LED "modalità discesa" e ci divertiamo a ritroso sino al colle ed oltre su traverso modello fiaba. TOPPERIA
Ci ricarichiamo la bici in spalla e raggiungiamo il col d'Ombrettola 2861 m e successivamente la cima omonima 2923 m !
Panorami ancora a nastro e sud della Marmolada su Primafila ..... OLLAMADONNA ke spettakolooo

Inizia ora la discesa in cresta fantastica e dal colle in poi ghiaione dolomitico dove i più bravi surferanno.... mentre gli altri cercheranno sopravvivenza in vallone atomico in direzione rifugio Falier 2060 m. Dopo il gerone tratto atomico brevemente interrotto da bassa vegetazione e sentiero stretto ( tratto breve).
Arriviamo al rifugio e su veloce e filante ST scendiamo verso malga Ciapela per intercettare la salita sterrata con pendenze mortali che ci porterà a pedale e tratti a spinta al col Becher 2300 m con affaccio su Falcade.
Inizia ora una lunga e selvaggia discesa verso la partenza caratterizzata da un primo tratto erboso ma ben percorribile in ambiente aperto. La discesa poi continua più ripida nel bosco TOP TOP e con alcuni collegamenti sempre su ST riporta alla macchina.

In sintesi: Giro Atomico al cospetto della Regina delle Dolomiti in ambienti mozzafiato con sentieri a tratti molto impegnativi e ghiaioni tipici dolomitici. Grande chicca per il ciclodisagiato doc.

OLLAMADONNA KE SPETTAKOLOOO

stay tuned

by Lazzadielle

#ciclodisagio

Distanza: 34 km
Dislivello: 2600 m
Tempo : 10 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Difficoltà fisica: Molto Duro
Traccia gps: Ombrettola












Punta Croce Rossa 3566 m

Se l' Uja di Ciamarella è la regina d'Italia con i suoi 3676 m, la Croce Rossa potrebbe essere la degna damigella d'onore e seconda "ciclabile" assoluta. Zero info e sicuramente prima in mtb. Andiamo a vedere.

Start da Villaretto 1290 m, Usseglio To. Parcheggio tattico ma acqua solo dai ruscelli in salita. Primi 1000 e rotti sono "gratuiti" su salitone modello Stelvio di infiniti tornanti asfaltati prima e sbrisolosi sul finire. Al Lago dietro La Torre 2350 m prendiamo l'incredibile tracciolino ancora in discrete condizioni e lo pedaliamo panoramicamente per 1,5 km (3 gallerie). Dove termina si Taka zü prontamente. Sono i primi 300 di portage come riscaldamento di giornata. Balza ripida da passare con 2 simpatiche catenelle attrezzate e sbuchiamo su falsopiano con vista clamorosa su Rifugio Cibrario 2620 m che raggiungiamo con facile discesella. Acqua e giretto sul Pian Sabiunin e ritakiamo zü seriamente. Portage incondizionato passando per il bellissimo lago Peraciaval 2740 m e piano piano fino al Colle della Valletta 3200 m. Non ci sono passaggi attrezzati o pericolosi ma solo Disagio e Sofferenza (tanta). Al Colle la vista già meravigliosa salendo si apre completamente sul lato francese con il ghiacciaio Baounet a catalizzare lo sguardo. Meglio guardare il panorama perchè la cima è ancora lontanissima e ripidissima ed invoglia come una gita di sabato pomeriggio piovoso all'Ikea. Occorre frugare a fondo nello zaino e trovare motivazione e ignoranza per proseguire. Quasi subito icontriamo pietraia e terreno difficile soprattutto se si perde la labilissima traccia. A metà pendio gli sfaciumi lasciano spazio a veri e propri passi di arrampicata che possono diventare anche delicati se non si trova la via migliore. La madonna di vetta ci guarda dall'alto con compassione ma non si fa mai raggiungere. Dal colle sono poi solo 300 m ma sono veramente duriZZimi. Passo Hymalayano, power save on e ci siamo. Primi Disagiati in coppa alla Croce Rossa, nomen omen perchè è da neurodeliri. Panorama 360 assoluto ed esaltato da una giornata d'ottobre calda e magnifica per gustare gli avanzi avariati del panino più buono del mondo. Marooo !

Discesa ON: fino al colle è sopravvivenza con ciclabilità max 40% anche a sprezzo del capocollo e manico a volontà. Passaggi di deportage delicati, scegliere bene dove mettere i piedini. Dal colle si cambia subito registro con prima serie di tornantini esaltanti. Sentiero sempre ottimamente tracciato e tenuto ma niente facile. Pendenza e rolling stones inaspettati alzano continuamente l'asticella ed ogni metro in sella è una conquista di nose press e controllo. Breve falsopiano, molto falso, e le difficoltà verso i 3000 aumentano ancora pur rimanendo teoricamente tutto fattibile. Si suda acido lattico fondente. Sotto i 2900 e fino al lago più umano ma sempre trialistico. A bordo lago gli unici pochissimi metri facili passati i quali ripartono le asperità con 50 metri su diagonale della morte dove spesso prevale l'istinto di sopravvivenza. Atterrati al Rifugio riforniamo d'acqua ancora increduli per essere sopravvissuti allo scapicollo ma ripartiamo velocemente. Come sperato tutto il sentiero fino a valle essendo evidentemente molto frequentato dai trekkers è ben tracciato e marcato. Non proprio facile con vari punti belli impestati da boccioni e franette varie ma a tratti bello fisico e da guidare. Fino al ponticello panoramico sul rio si alternano diagonali e tornantoni in scenario da favola e moltissimi animali selvatici come spettatori. Passato il ponticello con qualche metro di salita si riprende su terreno meno rolling stones ma più tecnico, stretto e tortuoso a tornantini per vincere la forte pendenza e la vegetazione. Ottimo ed impegnativo. Qualche decina di metri a piedi presso il Rio della Lera e poi si riprende il gran diagonalone che va via via semplificandosi fino a semplicissimo sentiero erbivo in falsopiano parallelo al sottostante tracciolino fino ai pressi del Monte Bassa 1800 m. Cambiamo versante e passati i primi metri troppo impegnativi per i nostri riflessi letargici ci godiamo un super finalone scorrevole ma divertente nel bosco fino a Margone 1430 m. Un ultimo sentiero e sterrati vari dopo la risalitina a Perinera ci conducono alla macchina con l'ultimissimo alito di luce della giornata dove limoniamo a lungo lo sterco di vacca lasciato in abbondanza dalla Desarpa in corso. Maroo che giornata !

In conclusione: itinerario di nicchia del Disagio, difficile e molto impegnativo ma assolutamente da inserire nel CV per assicurarsi un posto in prima fila nel manicomio.

qui il panorama hires: Croce Rossa

Stay Wild

#ciclodisagio

Distanza: 28 km
Dislivello: 2450 m
Tempo: 10,5 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile+
Condizione fisica: Molto Duro+

Traccia Gps: Croce Rossa