venerdì 24 settembre 2021

Aiguille d'Artanavaz 3069 m GT Grand Tour

Itinerario di Cicloalpinismo impegnativo con discese tecniche, esposizione, molto portage.

Aiguille d'Artanvaz 3069 m, con un nome così impossibile resisterle. Logistica complicata per evitare antiestetici a/r . Ci vorrebbe una due giorni .... Taaacc !

Day1.
Start da Planaval 1750 m comodo parcheggio bordo fiume con acqua a volontà. Pronti via e subito doppia cifra su rattoni elettrici ma interamente pedalabili fino ai 2320 m di Rantin dove spiana fino a Bonalex. Comitato accoglienza di simpatici Asinelli e ci sentiamo subito a casa tra i Somari. La Grand Rochere stuzzica il pipino ma ci teniamo duri e facciamo i bravi attenendoci al piano originale. A fine pianoro si Takka Zü Asburgici cercando di seguire nano traccia e ometti fuorvianti (meglio rimanere vicino al torrente lato orografico destro soprattutto quando si sbuca sull'altopiano superiore in modo da evitare pesante pietraia). Dai 2650 m allunaggio su terreno irreale e ambiente d'alta quota meraviglioso con le Aiguilles Bonalex e Malatra sopra la testa. Spintarelle ed estetico pedale per aggirare o scollinare montarozzo quotato 2800 m (a scelta) e siamo al ghiaione finale che conquistiamo in elegante Portage. Ultimi metri più ripidi e poi ... su il sipario. Tutta la catena del Bianco nella sua interezza e magnificenza. Il Vallone di Malatra letteralmente sotto i piedi. Marooo !

Discesa on: si parte praticamente in sella dalla cima con pannolone ben allacciato. 6 tornanti d'antologia, breve tratto ancora tecnico su traccia di sentiero e poi si può scegliere liberamente dove andare essendo tutto terreno amichevole. Menzione d'onore al piccolo laghetto di Bonalex. Costeggiando il torrente si arriva senza problemi a 2650 m dove i razzi diventano diabetici per 100 - 150 m. Sopravvivenza pura tra micro tratti in sella e deportage ma molto dipende dalla linea. Imbroccando quella giusta probabile fare di meglio (forse stando più a destra scendendo). Poco male è pur sempre poca roba ed appena possibile si riattraversa il torrente tornando in sella indefinitamente ripercorrendo la via d'andata fino alla deviazione per colle Serena già mappato qui M. Flassin 2772 m GT (Grand Tour). Cambio assetto e con 250 m d'ordinanza ci affacciamo dai 2545 m sul GS Bernardo.
Sempre bella e varia discesa con alternanza di difficoltà e passaggi rocciosi teNNici mica male ma anche scorrevolezza di moquette nel finale. 800 m ben spesi. Pago ... pretendo.
Località Farettes 1700 m scarsi. Verso valle ciclabilità e "civiltà" noi ovviamente prendiamo verso monte con Ravanage 3.0 Limited Edition tra erba alta, merdume e sentiero non pervenuto (in ogni caso meglio stare bordo fiume perchè la poderale prosegue più di quello che risulta dalle mappe). Ripresa l'AV1 a 1900 m il Disagio torna in zona verde ma sempre in assenza di pedale. A 2100 m riappoggiamo le ciapett sulla sella ma solo fino a Tsa de Merdeux 2270 m ed infine con gli ultimi trecento arriviamo al tramonto ai 2550 m del Rifugio Frassati. Locale Invernale 5 stelle con 8 posti letto (coperte si, gas-luce-acqua no).

Day2:
Colazione di Monta-Cala-Spingi-Porta. 400 m di reazione ginnica mattutina e prima delle 09 siamo già al mitico Colle Malatra 2925 m (ferratina facile sugli ultimi metri) e poi spettaKulo ! Ci siamo già stati qui Gran St Bernardo Tour ma è veramente un Passo speciale e con le ombre del primo mattino ancora più emozionante. Beddu Beddissimo :-)
Discesa facile e senza problemi (acqua ghiacciata sicura poco sotto il passo) ma in contesto Zuper fin verso i 2600 m dove ci ingarelliamo su del giustamente tecnico prima della deviazione 2350 m orribilmente segnalata verso il Pas Entre deux Sex, prossima tappa 2521 m. Easy. Ancora discesina di 200 m simpatica ma un po' rolling stones nella Comba d'Arminaz e risalita al Col Sapin 2435 m. Sempre easy.
Qui si cambia registro. L'idilliaco flow diventa ripidume tecnico a chiocciola. Si parte infatti brillantoni facile facile ma subito dopo pendenze sostenute e terreno con poco grip e multitraccia. Poi tornantismo elicoidale T4 pieno ancora più tecnico ma con fondo confidente per cui ... "sudomagodo" come la prostituta di Shanghai :-) Veramente notevole, niente facile ma vista fuori di testa e sentiero da 400 m D- come piace a noi. Qualche su e giù nel bosco a balcone e siamo pronti per ultimo mortale cambio
assetto. 800 m di maldestro sentiero ripiDDissimo inizialmente, faticosamente tracciato poi e fatalmente a gradoni nella parte alta. Marooo che mazzuolata ! Una extension alla Testa di Liconi ci stava pure ma la meteo cambia improvvisamente e comincia a piovere quindi Zo de Lè. Idilliaco balcone a mezzacosta su lago di Liconi e poi ci si scartavetra giù fino agli alpeggi omonimi quota 1900 m. Sentiero non banale anche se larghino con ostacoli, tornanti a ripetizione e rolling stones. Il vaginoso aumenta le difficoltà e le chiappe si stringono ma scendendo l'indice di mortalità diminuisce e rimane il ludico. Finale molto carino e tortuoso. Non è ancora finita. Breve trasferimento su poderale e prendiamo il capolavoro di sentiero balcone che ci riporta quasi direttamente a Planaval. Meraviglioso e perfettamente ciclabile (tranne forse pochissimi m di risalitina) tra muretti a secco esposti sul torrente Chambave, tornantini e boschi da fiaba. 10 min di risalita su forestale e siamo alla macchina belli bagnati e non solo dalla pioggia.

In conclusione: itinerario settembrino. Panorami assoluti e sentieri vari da non mancare.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza:  47 km
Dislivello: 4100 m
Tempo: 2 gg
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Aiguille Artanavaz



























373800-5981

sabato 18 settembre 2021

Becca Pougnenta 2827 m

Itinerario di Cicloalpinismo impegnativo con discese molto tecniche ed esposizione nella parte alta.

Becca Pougnenta 2827 m, subito ribattezzata Becca des Pugnettes. Nomen Omen.

Cima nota nel circolo del disagio ma a lungo conservata per le grandi occasioni. Oggi è quella giusta per meteo favorevole nell'ovest della regione e per mini raduno con Maurizio the Lodi Machine e Andreismo ufficialmente entrato nel consiglio di amministrazione della VdA.

Start da Derby 820 m parcheggio appena dopo la Dora con acqua poco più avanti lungo il percorso.
Lunghissima salita a pedale praticamente tutta off road con ciclabilità imbarazzante tranne brevissimi tratti a spinta ma anche rattoni belli tosti e qualche ST. Si costeggia la Dora e poi da Chabodey 970 m ci si inerpica per forestali nei bellissimi boschi di larice ed abeti della Valdigne. Verso i 1700 m si aggira completamente il M. Charvet lungo il percorso minerario (interessante la storia delle miniere di Arpy discovermorgex casomai ci fosse qualche secchione disagiato in ascolto) in falso piano fino a Fond d'Arpy Damon 1760 m dove le pendenze aumentano fino a diventare mortali.
Con del disagevole Spintage raggiungiamo infine i 2060 m dell'autostada dei Merenderos per il lago d'Arpy (naturalmente i bitumari mancati possono pedalare integralmente deviando e passando dal colle s. Carlo).
Al lago vietato fermarsi a meno che non sia un lunedi piovoso di novembre altrimenti il bordello è garantito (luglio-agosto impraticabile). Il pedale continua tra un mirtillo e l'altro fino ai 2240 m dove si perdono 30 m e si passa in modalità Asburgica gradonata. Portage ininterrotto e faticoso fino allo sbarco sul plateau a 2570 m che ospita il fantastico lago di Pietra Rossa. Pausa panino contemplativa obbligatoria. Marooo che bel !
Sessione Drone shooting su ST ciclabile lungo lago per i fans in diretta video e si Taka Zü ancora verso il Colle d'Ameran 2696 m con cancello a tracolla. Ultimo centello e siamo in vetta. Sbaam !
Tutta la catena del Bianco in faccia e il lago d'Arpy letteralmente sotto i piedi. Marooo !

Discesa on: si parte nel migliore dei modi praticamente in sella sin dalla cima. Fino al colle quasi completamente continuo (solo una brevissima risalitina e qualche passetto di numero) comunque ben tecnico con passaggi anche da chiappe strette. I tornantini successivi ben visibili dalla cima e dal satellite si rivelano in realtà inavvicinabili per i comuni mortali. Ne avrò chiusi 3 o 4 gli altri obbligano a inversioni di direzione appiedate mentre i traversini sono tutti ok. Poco male il risultato finale non cambia. Un cento, centocinquanta m più sotto si torna infatti indefinitamente in sella su sentiero tecnicamente metafisico. Ostacoli e impegno a oltranza che le front "de fero" amplificano in difficoltà ma anche in divertimento. Sentiero perfetto, ben tracciato e guidato. Parecchi gradoni ammazza ginocchia delle code dure ma veramente al Top. Quelli studiati lo catalogherebbero come un bel T4 continuo di difficoltà. Marooo ... quasi quasi sudavo ! Da Leseney 2090 m le cose si semplificano ma non certo la goduria. Lunghissimo traversone neanche segnato sulle mappe ma perfettamente ludico e manotenuto. Infinito. Dopo oltre 5 km e 1200 m D- festeggiamo alla fontanella di Joux 1600 m (tutta la parte alta è senza acqua, io ho filtrato quella del lago di Pietra Rossa). Stratosferico !
Da Joux breve discesina ininfluente e poi si risale un centello per Nialet. 2 curve sotto e da Creton altro sentiero incredibilmente non segnato sulle mappe e altra goduria. Questa volta il sentiero è ben scorrevole e relativamente semplice con solo qualche passaggio più impegnativo, ma con i suoi quasi 700 m di barzottaggine ci atterra allo start in stato confusionale e pressocchè accecati.

In conclusione: itinerario imperdibile. Cima, ambiente, panorami, tecnicismo e varietà dei sentieri sono la vera nostra ragione di vita sportiva.

NB: la direzione non si assume alcuna responsabilità a seguito della perdita di diottrie di chi vorrà seguire la traccia allegata.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 30 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro

 















domenica 5 settembre 2021

Monte Rosso di Vertosan 2940 m

Itinerario di Cicloalpinismo impegnativo e tecnico per la cima del monte rosso con esposizione a tratti.

Potevamo farci sfuggire il nuovo sentiero inaugurato nel 2020 ? No di certo, l'occasione di un quasi 3000 è troppo ghiotta e ne approfittiamo per chiudere inedito anello 5 stelle.

Start da St Nicolas 1200 m vicino alla chiesa con ampi parcheggi e acqua.
Lunghissima salita al rifugio Fallere 2385 m più diretta possibile ma volendo si può rendere più piacevole con i vari ru (vd itinerari precedenti). Sganciati i merenderos takiamo zü soft su ottimo sentiero in nobile Spintage fino alla deviazione per il m. Rosso 2500 m. Da qui il nobile diventa piuttosto rude e a tratti asburgico con solo qualche punto dove prestare attenzione particolare ma per il resto disagio d'ordinanza. Pinna sommitale su sfasciumi ma sentiero sempre pulito e ben tracciato. Cima ! 2940 m peccato per quei sessanta :-(
Giornata un po' loffia ma panorama garantito con calamita sul Bianco ma anche decine di cime già disagiate negli anni. Fico !

Discesa on: pendenza e scarso grip rendono la discesa delicata e da pannolone ma si riesce a scendere in sella quasi integralmente fino al colletto con accortezza di uscire da sentiero leggermente dove troppo fucking (sentiero sarebbe NC) e dosare freni al nanoPascal mantenendo velocità bradipo zoppo. Da segnalare un secondo tratto NC e qualche cambio direzione dopo traversino ma veramente poca roba. Nel complesso e nell'ottica cicloalpinistica direi ottimo. Raggiunto con soddisfazione il bivio a 2500 possiamo svuotare pannolone e rilassarci su semplice ma piacevole ST.
Cambio assetto. Prossima tappa il noto Monte Vertosan. Facile spinta - porta per 500 m con micro pedale verso i 2600. Easy.
Comincia a piovere ma lato Vertosan è promettente con il M.Flassin a fare da scudo alle nuvole. Non siamo solubili e non ci facciamo neanche caso. Cima ! Altro balcone spettacolare con il serpentone prossimo da rotolare proprio sotto i piedi.

Discesa on 2: la demenza senile e il bel sentiero roccioso ci fa tornare inconsapevolmente al colle fenetre per poi dover risalire ancora fino all'evidente scultura in legno dove cambiamo versante verso il colletto sottostante su sentiero secco ma perfettamente tecnico. La ricompensa è un inaspettato arcobaleno gigante proprio nel vallone di Flassin presagio di una nuova discesa da cecità. SpettaKulo! ST sempre ottimo ed evidente, ben tracciato e manotenuto non tanto dagli umanoidi quanto dalle bestie al pascolo visibili nei pratoni a valle. Ben tecnico e impegnativo ma niente esagerato con qualche passaggio più millimetrico e ripido. Vallone deserto ed incontaminato. Marooo ! Dai 2300 le cose si semplificano ma sempre molto piacevoli e dolci. Un mare di mirtilli maturi infatti obbliga ad una sosta integrativa di zuccheri. Atterrati sulla sterrata di Jovencan ci rilassiamo lentamente per non far sfiancare Phoebe godendoci questa valle speciale (a parte i tralicci maledetti). Al bivio per il colle m. Joux si risale brevemente per poi da lì deviare su moquette imperiale assoluta fino al montarozzo stesso.

Discesa on 3: sentiero EE anche se parte idilliaco per poi diventare ben tecnico ed esposto su tornanti pulitissimi. Improvvisamente 50 m di baratro con corde e scalini spiegano le doppie E. Basta un min di attenzione e si evita di finire a Vedun troppo velocemente. 2 min appiedati e si torna fissi in sella ancora su sentiero esposto inizialmente ma assolutamente perfetto fino a sbucare a Vens 1700 m. I successivi 200 m da smanettoni meccanizzati non sono il nostro genere ma poi il finale su Charbonniere diventa più interessante su sentierino molto single e guidato. 5 min di bitume e siamo alla birra.

In conclusione: itinerario Zuper, completo e di grande soddisfazione. 2 cime spettacolari e gran discese coronano una giornata piena ma non estrema. Marca giù!

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 36 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Monte Rosso Vertosan 2940 m