mercoledì 13 agosto 2025

Gran Cima 3025 m

Gran Cima, un nome un programma.
E' ora di smarcarla e testare il livello di disagio con traversata inedita dal Corno Vitello.

Start difficilissimo da Brusson 1380 m, tutto a pagamento, ho trovato poco prima di Extrepieraz.
Salita da maldiculo principalmente su bitume oggi, tanto per cambiare e velocizzare, fino a Estoul 1880 m.
Poi soliti rattoni fino al rifugio Arp 2420 m dove i merenderos stremati dai motorini elettrici si abbandonano alla meritata polenta. Da qui in poi asocialità quasi completa.
Elegantissimo Portage fino al colletto 2768 m passando dai laghi di Valfredda e a seguire crestone per il Corno Vitello. Meteo butta malino con quegli invidiosi della Valsesia che soffiano nuvoloni dalla Lys.
Passato il bivio per la cima gli ometti quasi spariscono ma la direzione è chiara. Di là -> !
Dopo l'assaggio di disagio su pietraia infame i boccioni finiscono e si pedala irrealmente sulla luna fatta di lastroni di pietra perfettamente levigati. Ho perso leggermente quota e poi risalito comodamente a pedale fino al colletto senza nome targato 2895 m. Molto bello assai ++.
La Gran Cima è solo un centello più sopra. Ben segnalata da timidissima traccia e nanometti.
3025 m ! L'ultimo sole mi regala un panorama spaziale a 360 con l'amica Testa Grigia a fare l'occhiolino.
Foto social e comincia a gocciolare, vabbuoh. Zö de lè !
A parte due passetti a piedi e un paio di pannoloni si torna al colletto e si scende oltre senza penalità. Il vicino Monte Perrin 2974 m era in programma ma le secchiate d'acqua vanno aumentando, dovrà aspettare. Come previsto ci si infila in un canale del Disagio di sfasciumi enormi e instabili e per 150 m bisogna fare attenzione ai piedini. Fortuna comincia a grandinare :-)
Passata la pietraia si bacia il ricomparso sentiero e in un attimo siamo al lago Perrin 2650 m.
Il sentiero verso Cuneaz lo avevo già percorso molti anni fa e me lo ricordavo difficile ma oggi è proprio incazzato. Più scavato, gradonato e vaginoso: livello a fondo scala. Una fatica notevole e giocoforza qualche penalità per sopravvivere va giocata. Marooo !
Relax zona Cuneaz, trasferimento di qualità a Mascognaz e gran finale della morte su Champoluc.
Sentiero anche lui molto molto difficile e quest'anno ancora più impestato da più radici affioranti.
Atterrati in paese si contano i denti rimasti.
Ultimissimo spostamento con richiamino a Reoulaz 1750 m e torniamo all'auto su moquettina e pignette assassine.

In conclusione: Gran Cima, Gran Tour. Solo per operatori del settore.

Distanza: 42 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile +
Condizione fisica: Difficile
Traccia Gps: Gran Cima




Vista sui laghi di Valfredda

Facile crestone x il Vitello

Perrin e Gran Cima


Prima o poi ...

Lunare traversata

Laghi Pinter e Testa Grigia


Vale la pena arrivare fino alla estremità della ampia cima

Rimandato

Disagio in vista

Comodo

Poser 1

Poser 2


lunedì 11 agosto 2025

Punta di Crete Seche 2951 m

Punta di Crete Seche 2951 m, inedita e nascosta cima nel selvaggio vallone di Menoeuve o come caz si scrive. Poche info per la parte finale, non resta che andare a vedere il grado di Disagio.

Start assolato da Saint Oyen 1350 m, caldo fuori scala, orario ciaparatt.

Pedale noto e sciallo fino a Tracaoudette 2120 m e poi ancora più su fino ai 2300 m dove traversiamo verso il Bivacco Molline in leggera discesa. Morena spingistica / portistica e siamo all'Hotel 5 stelle extra lusso. Over tourism questo sconosciuto con nessunissimo in giro. La traccia man mano che si sale scompare sostituita da ometti che diventano poi omettini ma comunque sempre elementare e intuitivo.
Dai 2500 il disagio finalmente decolla su pietraie ripide e instabili. Ultimi 200 verticali. Tendenzialmente si segue la direzione verso le pendici del Menouve per sbucare in cresta poco sotto il nostro cimotto.

Panorama eccezziunale sul cioccolato e tutto il Bianco ma senza dimenticare il Velan che ci ha tenuto compagnia per tutta la salita. Oggi ci fermiamo a lungo in cima.

Zö de lè.
Ottimi metri di crestina molto estetica e ci aviolanciamo sulla via di salita. Le linee sono da cercare con cura, alcune mortali, ma imbroccandole correttamente e galleggiando sui pietroni regalano ciclabilità praticamente completa tranne alcuni passetti nel pianoro glaciale.
Relax sulle praterie sconfinate e man mano riprendiamo con l'impegno tecnico. Ripassati dal Bivacco per refill di acqua siamo pronti. Dal bivio per Arvus il sentiero precipita a chiocciola ma rimane sempre perfetto e trialistico. Lo avevo colpevolmente tralasciato anni fa ma merita assolutamente la giornata per gli amanti del sudomagodo.
Come defaticamento di giornata si risale ora al Paglietta su noto ed entusiasmante percorso. Pedale + spingi/porta. Non lo ricordavo cosi bello. Prima praterie poi sezione tecnica a elica poi ST da manuale tecnico il giusto. Finalone lussurioso e totalmente imbarazzante.

In conclusione: gran bel giro con cima inedita e discese sicuramente tra le migliori in GSB e in assoluto in Vda. Marca giù.

Distanza: 35 km
Dislivello: 2250 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile +
Condizione fisica: Difficile
Traccia Gps: Punta di Crete Seche 2951 m


Hotel

Poseraggio

Punta di Crete Seche 2951 m

Punta di Crete Seche 2951 m

Crestina dalla Cima al colletto

Salita al Paglietta con vista 5 stelle

Il ST su Arvus visto dalla salita verso il Paglietta



sabato 9 agosto 2025

Val Formazza - Bocchetta Valmaggia + Passo di Grandinagia

Tour con paesaggi stupendi tra la val Formazza e la Vallemaggia.

Start dal parcheggio sopra la cascata del Toce (1700m) , salita prima su asfalto poi su comoda e larga sterrata al lago Castel (2220m) , si prosegue ancora su facile sentiero recentemente piallato per ebike , a parte qualche breve tratto tutto ciclabile , fino ai laghi del Boden (2380m) . Da qui parte líattacco per la bocchetta di Valmaggia (2635m) , primi metri abbastanza verticali ma si riesce ancora a spingere , si arriva poi a un pianoro dove ci si destreggia tra grandi rocce , per finire con spallata su ottimo sentiero bello vertical fino alla prima meta di oggi . Affaccio spettacolare sul ghiacciao del BasÚdino e sullíomonimo sentiero glaciologico sottostante . Qui si aprono due possibilit‡ : scendere e attraversare líaltopiano di Randinascia o proseguire verso il tratto della via alpina rossa R92 . Decido per questíultimo . Dopo un breve tratto in salita si raggiunge una selletta dalla quale parte un fantastico sentiero quasi integralmente ciclabile col quale si raggiunge comodamente il lago dei Matorgn (2460m) . Da qui in poi ci sono molti pi˘ smonta e rimonta , la traccia Ë sempre ottima ma sono presenti pi˘ ostacoli e saliscendi . Arrivati ad Arzo (2225m) comincia la discesa verso Robiei (1960m) , inizialmente promette bene ma si rivela ben presto una delusione : pendenze relativamente modeste ma in condizioni pessime , moltissimi tratti li ho fatti bici a fianco . Consiglio : arrivati al Matorgn provate il sentiero che scende verso líaltipiano di Randinascia , da sopra si intravedeva continuamente un sentiero che promette bene . Da Robiei risaliamo su comodo asfalto verso il lago del Cavagnoo (2300m) , passando per il lago Bianco (2080m) , e prendiamo il sentiero che porta al secondo passo di giornata . Si parte subito con un breve ma complicato tratto attrezzato , si prosegue aggirando il lago su ripidissima ma stupenda traccia alpinistica con vista lago sottostante , roccia e ancora roccia ma morbida e gripposissima . Semplicemente stupendo . In breve (purtroppo) ci lasciamo il lago alle spalle e raggiungiamo una selletta dalla quale si gode di uno splendido panorama frontale sulla bocchetta Cavagnolo (2580m) . Il sentiero prosegue con un brusco tratto di discesa per raggiungere il pianoro sotto la bocchetta , talmente in picchiata e scivoloso che decido di scendere fuori traccia in un canalone detritico laterale . Giunti ai 2500m circa con ultimo tratto in sella si risale verso ovest su ottimo sentiero detritico attraverso un canalone , ultimi 30 metri verticali su fondo scivolosissimo e siamo allíanonimo passo di Grandinagia (2700m) , racchiuso tra gli imponenti pizzo Cavagnoo (2836m) e pizzo Grandinagia (2774m) . Affaccio mistico sulla val Bedretto , allíorizzonte il passo della Novena . La discesa a vista promette bene : primi metri difficili , scivolosi ed eposti , poi sempre fbl su divertente serpentone pulito pulito ma largo una spanna (affrontare con gomme con buona presa) . Arriviamo belli soddisfatti alla pietraia chiamata Ganone (2300m) che si attaversa sorpendentemente su incredibile sentiero quasi tutto ciclabile (Ë un luna park del disagio) . Terminata la pietraia si prosegue per il noto passo San Giacomo (2254m) , poi sterratona che costeggia il lago del Toggia e infine ritorno a Riale con tagli (alcuni tratti non banali e un pÚ rovinati) rispetto al sentiero di andata.

In conclusione : tour alternativo assolutamente consigliato, bello e vario dallíinizio alla fine.

Traccia gpx: Formazza




































domenica 27 luglio 2025

Grand Tournalin 3379 m

Partito per una Roisetta mamme e bambini mi sono trovato in cima al Grand Tournalin, vabbeh siamo lì.

Tutto da copione come appunto per la Roisetta: La Magdeliene -> Chamois -> Fontana Fredda -> discesina nel vallone di Cheneil e si takka zü. A quota 2600 m vengo rapito dagli alieni che mi mandano in tutta comodità verso i Tournalin. Vabbeh salgo un pò poi vedo. Colle Tournalin 3145 m. Vabbeh salgo un pò poi vedo. Mauvais Pas 3250 m. Vabbeh oramai son qui ... (ocio alle corde blue, non si scherza un gazzo).
Grand Tournalin 3379 m ! Per la punta Nord magari ci pensiamo ....

Zò de lè: primi 100 m facilissimi su sentiero 5 stelle con supplemento vista spaziale poi ovviamente ci si deve accontentare di un 30% malcontato e a tratti rischioso. Poco prima del colle e poco dopo deportage d'autore. FBL ! Vabbuoh.
Appena sotto il colle riprendiamo il sentiero solito ben collaudato dal Petit Tournalin e dopo qualche brevissimo passetto è goduria in ambiente stratosferico. Questa parte mi piace sempre di più. Selvaggia ed esclusiva per le mtb.
Tornati al bivio .... Ambrogio .... avrei voglia di qualcosa di buono ....
Scapicollo su Cheneil dal sentiero 26. Igga se è difficile !

Cheneil -> Colletto -> Chamois -> Birra gelata.

In conclusione: dal colle Tournalin alla cima è da TSO trattamento sanitario obbligatorio. Non metto immagini da copertina social acchiappalaics per evitare istigazioni a delinquere.


Distanza: 35 km
Dislivello: 2200 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile +++ compresa la salita
Condizione fisica: Difficile
Traccia Gps: Grand Tournalin 3379 m





domenica 20 luglio 2025

Tour Concarena

Oggi Tour al cospetto della Concarena di cui tento la completa circumnavigazione.

L'idea risale a parecchi anni fa, finalmente ecco l'occasione, dom che n'va!

Start dal parcheggio di Cerveno (450 m), media Valcamonica, quota quasi padana. Dopo poche centinaia di metri lineari inizia subito una strada sterrata, è la via Crucis, ce lo ricordano le stazioni che incontreremo via via proseguendo. Tuttavia la strada si mantiene si con pendenze sostenute ma mai eccessive.. le sfacchinate più pesanti son solo rimandate.. Si passa per il piccolo abitato di Sommaprada e di Villa di Lozio dopodiché la situazione si fa più impegnativa: la carroccia aumenta la pendenza e il fondo diventa più tecnico ed ostico per i numerosi sassi mossi. Che fadiga..

Si tira fiato caricando la bici in spalla e raggiungendo il passo Ezendola (1973 m) con gli ultimi 250 metri di dislivello. Qui il sentiero è veramente poco visibile, con erba alta anche fin sopra le ginocchia. Giunti al passo si scavalla in Val di scalve scendendo per un sentiero con fondo smosso e franante, ma con attenzione pressoché ciclabile al 100% fino a incrociare il sentiero Lungo che ci riporterà con estenuanti sali e scendi fino al rifugio Bagozza. Finito il supplizio, c'è modo di ricaricare anima e corpo lungo la classica risalita al Passo di Campelli (1890m), ovvero un comodo stradone agevolmente pedalato con vista imperdibile sulle Dolomiti Scalvine. Dal passo, il giro dovrebbe essere tutto in bella e documentata discesa... ma non è così, è proprio ora che inizia il disagio.. purtroppo il sentiero fino alla baita Iseo e successivamente il sentiero dei contrabbandieri per raggiungere Cerveno si rivelano poco poco interessanti anzi potenzialmente da evitare (ocio). Il sentiero fino alla baita Iseo è si segnalato con frequenti bolli ma, specie nella prima parte, null'altro di più. Si deve pertanto procedere per prati a vista fermandosi spesso a cercare i bolli. Dopo aver attraversato un torrentello prosegue un continuo mezza costa pressoché non ciclabile finché il sentiero riprende a scendere in modo deciso ma sempre molto stretto.

Dopo aver raggiunto finalmente la baita Iseo (rifugio invece molto bello ed accogliente) tocca all'ultima sorpresa di giornata: il sentiero dei contrabbandieri risulta completamente franato e non percorribile! Dopo aver perso quota in mezzo a grossi massi e detriti, constato che risulta impossibile superare un ultimo tratto della frana per ricongiungersi al sentiero dell'altra parte (sempre che esista?!) ...incominciano a sentirsi i tuoni del temporale in arrivo e decido di ritornare sui miei passi e ritornare alla baia Iseo. Da qui, fortunatamente, parte un'altro single track (non degno di nota) che mi porta quasi fino all’abitato di Cerveno! Finalmente ritorno alla macchina dopo 10h di peregrinazioni, consumato ma con la consapevolezza di aver chiuso tutto intero un periplo impegnativo.

Per concludere, parecchio masochismo per via del tanto tanto pedale in salita e per i sentieri, pressoché non frequentati, non da top level (proprio maluccio la seconda parte) .. ma la Concarena e la conca dei Campelli è tanta roba pur essendo nelle Prealpi.

Dislivello: 2750 m+ (2600 senza andare a vedere la frana sul sentiero dei contrabbandieri)
Lunghezza: 40 km
Tempo: 8-10 h














sabato 12 luglio 2025

Punta Laval N 3083 m - S 3094 m - Punta Jean Vert 3150 m

Nel lontano 2020 avevamo già battezzato le Punte Laval N e S lasciando colpevolmente insoluta la più alta Punta Jean Vert 3150 m. Tocca tornarci per aggiungerla al CV del Disagio e già che ci siamo andiamo a dare un'occhiata anche su di là.

Tutto da copione con start da Les Druges 1600 m, pedale sudato fino a 2350 m di Grande Chaux, spingi/porta per il colle di St.Marcel 2906 m e ulteriore push per la Punta Laval N 3083 m e S 3094 m. L'ampia cresta di collegamento con la vetta di giornata è ben ciclabile, ampia e panoramicissima con strapiombo lato est fino alla base della pinna. Portage bello vertical da 100 e ci siamo. Jean Vert 3150 m, la cima è in realtà piatta e larghissima ma fenomenale view point sullo scibile del Disagio valdostano. Un a/r sarebbe, oltre che antiestetica, possibile ma la pinna è proprio ripida, di sfasciumi leggeri e con solo traccia di sentiero. Tipo Tersiva per intenderci. Oggi zò de lè con del buon vecchio freeride. Prima mamme e bambini poi dirupo verticale. Si potrebbe anche proseguire lungo la cresta Tessonet ma poi non c'è reale via d'uscita, ocio ! 5 min di targa nelle mutande e in un attimo siamo alle magnifiche praterie della Testa Doreire 2888 m e del Bivacco Muggia (seguire bene la traccia onde evitare chiamate all'elisoccorso). Ripreso il sentiero si torna nella normale amministrazione. E la cresta là difronte ? Andiamo a vedere. Invergneux contro mano e poco prima del passo deviamo su sfasciumi verso la cresta Vallonet-Penne Blanche. Fino a 3000 m si sale/scende bene ma poi diventa oggettivamente impossibile/inutile con roccia pessima e reali passaggi di arrampicata. No buono, ci vorrebbero ore tra smonta / rimonta bici per poi fare in sella forse qualche decina di metri. Vabbuoh. Si rientra alla base passando di nuovo dal colle S.Marcel con altri 400 diversamente pedalabili e una divertente discesa per la stessa via del mattino (vd precedenti itinerari in archivio).

Da notare: 1. il bel sentiero scovato 2 anni fa nei pressi del lago Layet è quasi scomparso nella vegetazione (infatti ho kannato il finale). 2. il traverso verso il Croquet è tutto da riverificare perchè tutta la zona è stata violentemente colpita dalle recenti alluvioni e oggi non avevo tempo x controllare.

In conclusione: ottimo itinerario che permette un tris di over 3000 e con logistica più comoda rispetto al viaggio fino a Cogne.

Dislivello: 2600 m
Lunghezza: 40 km
Tempo: 9 h
Traccia: Jean Vert 3150 m


verso il vallone St.Marcel

cresta esplorata verso Vallonet-Penne Blanche

Pinna della Tersiva ancora innevata

anche la Rossa ancora innevata

verso la J.Vert su facile dorsale

Motorini VIETATI

J.Vert 3150 m

3150 m ma sembra la ciclabile del Villoresi